• IX •

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•Capitolo 9•

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Quando Jimin torna a casa, l'appartamento è completamente al buio, ma è ancora capace di sentire l'odore di pane appena cotto e fiori di ciliegio.

Facendo scivolare il suo zaino dalle spalle, Jimin entra nell'appartamento con passi lenti ed esitanti.
Il suo intero ritorno a casa è stato pieno di ansia.

Anche se crede di sapere di cosa voglia parlare Hoseok, conosce anche le altre possibilità.
Jimin si è davvero spinto in un angolo in questo momento...

Mentre supera la cucina, può vedere Hoseok seduto sul divano che gioca con il telefono, ma lo posa appena vede Jimin.

"Eccoti qui, avevo quasi pensato che non saresti venuto."
Sorride ed è lo stesso sorriso di sempre, ma rende Jimin solo più nervoso.

"Si, io ero uhm... ancora all'Università..."
Jimin si avvicina al divano, si siede prima di unire le mani insieme.

Mentre ritornava a casa, ha pensato a tutte le scuse possibili nella sua testa: bugie che potevano convincere Hoseok del contrario a quello che credeva, se si arrivava a tal punto.

Anche se sembra ridicolo, la maggior parte di lui spera che l'Alpha sia solo preoccupato del suo uso delle pillole e dell'alcool.

"Perché non ha mangiato con noi a pranzo?"
C'è una commozione sincera nelle parole di Hoseok, ha la preoccupazione sul viso mentre guarda Jimin che ansiosamente gioca con le sue dita e poi con un filo sfilacciato dal pantalone.

"Stavo facendo i compiti nell'edificio di storia."
Risponde onestamente, alza il suo sguardo per incontrare quello di Hoseok per un attimo prima di abbassarlo nuovamente sulle sue ginocchia.

"Namjoon e Seokjin stavano conservando il dolce per te sai."
Un po' di senso di colpa si infligge sulle fratture dell'Omega di Jimin, ma lo elimina con il suo Alpha e sospira.

"Non ho nessun modo per comunicare con voi, quindi ho sperato che voi capiste che non sarei venuto a mangiare."
È ancora nervoso, si, ma ha ancora più timore di rinunciare alla vita per la quale sta disperatamente combattendo.

Jimin non vuole premettere a nessuno di portargliela via.

"Beh, ho il tuo numero di telefono adesso e tu hai il mio, quindi sentiti libero di scrivermi quando vuoi."
Hoseok abbassa il suo sguardo appoggiandosi al divano per poi allungarsi.

Jimin non è interessato a riempire il silenzio, il suo indice e pollice giocano ancora con il filo scucito del pantalone.

"Quindi, voglio ancora parlati della scorsa notte."
Hoseok fa una pausa e Jimin può sentire i suoi occhi su di lui.

Questo odore di pane e fiori di ciliegio è fottutamente quasi vicino dal soffocarlo.

"Hai un problema Jimin?"
Chiede tacitamente.

"Che tipo di problema?"
Jimin alza lo sguardo su di lui mentre Hoseok cerca le parole giuste.

Sarebbe un sollievo se Hoseok pensasse che abbia un problema con la droga e l'alcool, questo sarebbe uno dei suoi ultimi problemi.

"Con l'alcool, le pillole, o entrambi."
Dice Hoseok.
"Ho visto le bottiglie, è idrocodone e le mangi come se fossero caramelle."

Jimin solleva le spalle, alzando il suo mento prima di far uscire un piccolo sbuffo.

Se questo è l'unica cosa che pensa Hoseok, allora è ancora fuori pericolo, tutta la sua ansia è stata inutile.

"Oh, quindi questa è un'ingerenza?"
Lui ride.

Composure | YoonminWhere stories live. Discover now