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•Capitolo 12•

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Jimin finì per addormentarsi sul divano mentre Yoongi guardava la TV.

Ad un certo punto della serata, un piccolo cestino della spazzatura era stato posizionato di fianco a lui e, quando l'ondata successiva di vomito lo svegliava, il suo stomaco si svuotava da solo dalla zuppa deliziosa che Yoongi gli aveva preparato.

Il mondo continuava a girare e, nonostante addormentarsi sia stato difficile perché si sentiva in continuo movimento, riuscì in un modo o nell'altro a riposarsi.

Gli incubi arrivavano vividi ed erano scene corte su quell'edificio, su Hoseok.
Il panico lo faceva svegliare sudato e affaticato.
Alcune volte si sentiva come se avesse dormito per pochi secondi prima di scattare e svegliarsi completamente, spaventato dal nulla o da tutto.

Yoongi non lo lasciò da solo per tutta la notte.

Dopo ogni incubo che lo svegliava, Jimin si ritrovava ad inalare un'abbondanza di cannella e menta.
Gli occhi di Yoongi erano su di lui, la sua voce profonda gli diceva che era a casa e che era salvo, e di ritornare a dormire.

Yoongi non si avvicinava durante i suoi attacchi di panico, né lo toccava, e Jimin ne era grato.
Era più di quello che si meritava e sa che dovrà fare ammenda a Yoongi quando potrà.

Quando la mattina finalmente arriva, Jimin si sente come uno zombie.
La nausea si è finalmente fermata e il mondo non gira più.

Ha un peso accumulato sul petto, la stanchezza alle ossa ed il dolore all'addome a causa della tensione dello stomaco quando vomitava.

Yoongi si alza finalmente dal divano.

"Ho bisogno di dormire un po'. Non te ne andrai, giusto?"
Ci sono degli aloni scuri sotto gli occhi dell'Alpha, i sensi di colpa distruggono Jimin adesso che i suoi pensieri si sono riorganizzati.

"No... penso che salterò la scuola oggi..."
Si alza, sorpreso da quanto i suoi muscoli siano deboli.

"Okay, cerca di dormire anche tu un altro po'... Non hai dormito molto la scorsa notte."

"Lo so, lo farò... ho anche bisogno di studiare però..."
Jimin si ristende sul divano, i suoi occhi sono fissi sul tavolino da caffè che è stato pulito dalla ciotola di zuppa.

La busta nel cestino della spazzatura è stata cambiata, non che Jimin pensa ne avrà ancora bisogno.
Non si è mai sentito così male e così vicino alla morte come la notte passata.

"Ci sentiamo tra poche ore."
Yoongi sparisce nella sua camera, lasciando Jimin da solo con il silenzio dell'appartamento.

Mentre spinge una mano contro la sua testa, non può fermare i ricordi che gli compaiono come flash davanti agli occhi.
Non ci sono scene complete, per lo più immagini.

L'esterno della tenuta, il parcheggio pieno di buche, le lanterne vicino alla porta, il soffitto di quando era chinato sul divano, la faccia di Hoseok mentre lo guardava intanto che veniva stuprato.

Jimin stringe gli occhi, la pressione cresce nel suo petto sempre di più, come il calore bloccato in una teiera da tè.

Riapre gli occhi.

Jimin si rialza lentamente dal divano, rimettendo il cestino della spazzatura nel bagno prima di pulire il divano dal suo sudore e dai suoi fluidi corporei.

Gli ci vuole più del solito a causa dei sui movimenti lenti, i suoi piedi si trascinano sul pavimento in legno mentre trema dentro la sua felpa.

Eventualmente ritorna in camera, striscia nel suo letto con la sua borsa, tira fuori i suoi libri di testo e raccoglitori a cerchi prima di alzarsi e cercare il suo telefono.
Trova il suo telefono scarico sul tavolino del bagno.

Composure | YoonminWhere stories live. Discover now