23- Una donna protegge il suo uomo.

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ELIZA

Se c'era una cosa che avevo sempre odiato erano le ragazze che dettavano ultimatum e obbligavano il moroso a eliminare gli amici dalla propria vita.

Be', Aaron era riuscivo a farmi diventare parte di quest'ultima categoria. E questo bastò per farmelo detestare ancora di più.

Quella persona stava facendo di tutto per minare la nostra relazione: prima mi aveva usata come pupazzo di pezza rischiando che non riuscissi più a varcare la soglia della casa di Seth allontanandolo, e ora, con questo bel teatrino non solo stava minacciando l'incolumità dell'unica persona che aveva ancora il coraggio di stargli appresso, ma se conoscevo Seth bene come pensavo, avrei potuto giurare che per una frazione di secondo gli fosse balenata l'idea di lasciarmi affinché non mi ritrovassi coinvolta, come appunto era successo.

Infatti, degli stronzi psicopatici, non che dei scagnozzi professionisti, mi avevano circondata mentre stavo ballando spensierata con le ragazze. Forse ero destinata a soffrire in eterno, dato che quella era la prima sera dopo tanto tempo dove ero riuscita a lasciarmi alle spalle il tocco viscido di Aaron, per poi ritrovarmi in mezzo a due rozzi schifosi che avevano iniziato a vomitare lusinghe spaventose. La mia prima reazione era stata quella di trasformarmi in uno scudo umano, per proteggere Ruth e Roxie in modo che non avessero mai dovuto sentirsi come mi ero sentita io. La reazione successiva... be', quella era tutta un'altra storia, mi era assalito un terrore ormai familiare.

Credevo che il panico di trovarmi con una pistola puntata alla tempia o lo schifo di essere toccata senza il mio consenso, potessero in qualche modo sparire dai miei ricordi e invece, quella situazione minacciosa mi aveva catapultata a entrambe le situazioni, creandone una nuova.

Avevo bisogno di un terapeuta bravo ed esperto.

Quando si era intromesso Seth, avevo tirato un respiro di sollievo, ma l'ossigeno aveva finito per strozzarmi quando i due scagnozzi avevano cominciato a parlare e il terrore puro era cresciuto insidiandosi in ogni cellula del mio corpo quando avevo intuito fin troppo chiaramente che si conoscevano e che Seth era nei guai.

Ma dannazione, non mi ero permessa di crollare fino a quando in macchina Seth aveva cominciato a raccontarmi e aveva praticamente confessato che stava rischiando di morire.

Di morire.

Mentre elaboravo quella batosta non ero riuscita a controllare le mie emozioni ed erano esplose. Accidenti, mi ero messa a piangere e quando avevo collegato tutti i puntini e ogni evento puntava ad un unico nome: Aaron, mi ero portata le mani tra i capelli perché in quell'istante il mondo, l'universo e tutti i fottuti sistemi solari esistenti, mi erano crollati addosso schiacciandomi.

Ma anche lì, non mi ero permessa di farmi portare nelle profondità oscure dove minacciavano di trascinarmi. Quindi avevo reagito: raddrizzando le spalle e sollevando il mento, era così che avrei continuato a vivere: a testa alta ed ero troppo testarda e cocciuta per permettere che accadesse il contrario. Non mi sarei fatta spezzare facilmente e ancora più importante, non avrei permesso che Aaron distruggesse Seth. Quell'uomo meritava molto di più e avrei fatto di tutto per salvarlo, persino strisciare ai piedi dei miei genitori. Con ogni probabilità avrebbero gongolato e mi avrebbero rinfacciato a vita che le loro insinuazioni iniziali su Seth fossero fondate. Niente avrebbe fatto cambiare loro idea che Seth mi avesse corteggiato solo per arrivare al denaro dei miei, e forse era proprio quello il motivo per cui Seth continuava a fissarmi senza rispondere.

Aveva irrigidito ogni muscolo del corpo e le iridi sfrecciavano come se tentassero di raggiungere un pensiero ancora troppo lontano per catturarlo.

«Dì qualcosa, Seth.»

Mostrami l'amore (#2 Nightmares Series)Where stories live. Discover now