Prologo.

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A te che leggi, auguro un amore così profondo.

Il scegliersi malgrado le paure e ai disaccordi.
Al mostrarsi l'amore con le parole, con i fatti e con gli sguardi. Sempre.

 Sempre

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SETH

«Apri questa cazzo di porta!» gridai «subito

Ogni briciola di ragionevolezza aveva lasciato il mio corpo nell'istante in cui era partito un colpo di pistola dentro la casa della ragazza di Nathan Cross, la persona con cui ero andato a prendere una birra qualche ora prima, solo con lo scopo di legare affinché potessimo trovarci in una stanza senza ringhiarci contro come cani rabbiosi.

Le dita di Nathan tremavano mentre giostrava con le chiavi dentro la serratura.

Il mio cuore stava esplodendo dentro il petto. Nel giro di pochi secondi immaginai lo scenario peggiore che mi si sarebbe potuto presentare davanti e cercai di prepararmi, ma se fosse capitato qualcosa a... non volevo nemmeno pensarci. Non sarei mai stato pronto a quella possibilità. Mai.

Nathan spalancò la porta con forza e corse all'interno. Sembrava non importargli che stavamo rischiando la vita. Varcai la soglia cercando di mantenere la lucidità, quella che Cross dimenticò appena vide l'aggressore sopra l'amore della sua vita. Le dita che le circondavano il collo, gli occhi di lei strabuzzati mentre boccheggiava.

Strinsi i pugni e decisi che chiamare la polizia era la priorità, o almeno, sarebbe dovuta esserlo.

Cross spostò di peso l'aggressore e Ruth cominciò a tossire e annaspare in cerca di ossigeno, ora che poteva finalmente respirare liberamente.

Dovevo aiutarla, fare qualcosa... tipo quella maledetta chiamata.

Mi voltai e tutto precipitò in secondo piano quando i miei occhi si posarono sull'altra ragazza, la coinquilina di Ruth: Eliza Hill, la quale restava rannicchiata in un angolo, il viso mezzo nascosto da ciocche di capelli nero pece. Gli occhi, di solito vivaci, ora erano vitrei concentrati a guardare un punto vuoto della stanza. Il viso pallido e traumatizzato, così diverso dall'impavida e solare figura che avevo scorto dal primo momento in cui l'avevo vista.

La cosa più giusta da fare sarebbe stato accertarmi della condizione di salute di Ruth o aiutare Nathan con il bastardo che le aveva aggredite, eppure quando i miei piedi si mossero e le ginocchia si piegarono, era diventata Eliza la priorità numero uno. L'abbracciai e cullai contro il mio petto. Strinsi forte gli occhi: in un qualsiasi altro momento Eliza avrebbe opposto resistenza e probabilmente mi avrebbe cacciato un pugno sulle costole pur di farmi allontanare e invece, adesso, si era stretta a me.

«Andrà tutto bene» mormorai, lei di rimando tremò e la mia esigenza di portarla lontano combatté contro il mio dovere verso gli altri due amici che si trovavano in difficoltà. Afferrai il telefono e composi velocemente il numero della polizia. Parlai svelto, chiaro e coinciso prima di riattaccare e tornare a prestare attenzione alla ragazza che avevo tra le braccia.

Mostrami l'amore (#2 Nightmares Series)Where stories live. Discover now