24- Promesse.

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SETH

Parcheggiai la macchina davanti al cancello principale della lussuosa villa e nell'attesa che Eliza uscisse, scesi per prendere una boccata d'aria fresca.

Inforcai gli occhiali da sole e misi le mani in tasca.

Non mi piaceva niente di quella storia, tantomeno che Eliza fosse andata a chiedere una cifra sbalorditiva ai suoi genitori. Quella ragazza era folle e mi innamorai ulteriormente di lei. Non riuscivo a ricordare l'ultima volta che qualcuno si era preso cura di me, quello era il mio compito di solito e ora... chi lo avrebbe mai detto che quella ragazza impertinente, dalla lingua tagliente ed instabile sarebbe stata proprio la ragione per cui il mio culo sarebbe stato salvo.

Quasi non riuscivo a crederci.

E continuai con quel pensiero persino quando la vidi uscire dall'edificio correndo.

Feci un mezzo sorriso. Ero pazzo o nel giro di pochi giorni era cambiata per una ragione a me ignota?

Solo pochi mesi prima era l'uragano che minacciava di distruggere il mondo, da quando era diventata colei che aggiustava i cocci e lo salvava?

Eliza mi sorrise beffarda e in quel gesto vidi una forza e una determinazione che non le avevo mai visto prima. «Ho convinto i miei, si muoveranno il prima possibile.»

Allungai le braccia premendo le dita contro i fianchi e l'avvicinai a me. «Non avevo dubbi, il mondo è ai tuoi piedi quando ti ci metti.»

Arricciò il naso. «Credo di aver capito da chi ho preso e non so se mi piace l'idea.»

«Cioè?»

«Mia madre. Dovevi vederla, a quanto pare è un mostro nell'arte della persuasione.»

Sollevai gli occhiali da sole e li sistemai in testa, quindi la guardai negli occhi. «Spaventoso...»

«Lo è. Comunque ho insistito per contribuire, ma non hanno voluto. A quanto pare sono in grado di cacciare una simile somma ad occhi chiusi. Vergognoso.»

Risi, ma tornai presto serio. «Mi dispiace averli messi in questa situazione. Mi sento una merda.»

Mi fermò il viso tra le mani. «Non devi, non è stata colpa tua e so che non sei abituato ad essere aiutato perché sei sempre stato quello dall'altra parte, ma grazie per avermi permesso di proteggerti. Te l'ho detto anche ieri: mi prenderò cura di te, sarò quella persona, Seth, niente mi farà cambiare idea.»

Quelle parole mi entrarono nelle ossa senza chiedere il consenso e io non mi ritrassi. Erano tutto ciò che non avevo mai avuto e forse tutto ciò che avevo sempre bramato.

Un turbinio di emozioni mi riempì i polmoni e fu come una bella boccata d'aria dopo un'ingente quantità di tempo a trattenere il respiro e la ragione era racchiusa in quella ragazza.

Mi commosse, e per la prima volta, lacrime di gioia mi offuscarono la vista.

Non ero più solo e non ero più costretto a portarmi il peso della vita sulle spalle. Potevo condividerlo con lei, perché era in grado di gestirlo.

Era sempre stata così forte? Al diavolo, certo che sì!

Anche volendo, non riuscii a trovare parole che descrivessero il mio stato d'animo, perciò optai per la soluzione che faceva più al caso mio: con i gesti.

L'attirai a me e la ringraziai di tutto con un profondo bacio. Quando chiusi gli occhi, il velo di lacrime cadde scivolando sulle guance. Non mi importava di toglierle, anzi volevo che vedesse cosa mi provocava. Volevo che vedesse quanto tenevo a lei.

Mostrami l'amore (#2 Nightmares Series)Where stories live. Discover now