7- Botta e risposta.

1.2K 55 25
                                    

ELIZA

Quando si trattava di prendere pessime decisioni, io ero infallibile. La prima della classe.

Come prendere la decisione d'istinto di autoinvitarmi a casa di Seth per preparargli la cena. Cosa mi era saltato in mente? Più ci riflettevo e più volevo andare a sbattere la testa contro il muro. Così, pari pari e sbaam!

Almeno non mi sarei ritrovata a fare avanti e indietro come una stupida, davanti alla sua porta.

Era già dentro? Non lo sapevo. Ero così agitata da non aver suonato. A quanto pareva stavo aspettando un segno. Indossavo una giacca di pelle rossa fuoco, ma desiderai di aver messo una maglietta a maniche lunghe invece della semplice T-shirt. Stava piovigginando e si prospettava una serata fresca. Rabbrividii quando una goccia cadde spalmandosi sul collo.

Ah, Eliza!

Ci si poteva picchiare da soli senza sembrare una pazza furiosa?

Mi strinsi nelle spalle e sbuffai. Quando Seth mi aveva spiegato che era corso dal suo amico invece che da una ragazza come avevo supposto, il cervello era andato in cortocircuito, tanto da farmi partorire l'idea malsana di andare a casa di Seth. Nessuno ci era mai entrato e io come una scema avevo deciso di andare nella tana del lupo, consenziente. Come si faceva ad essere così... come me?

Saltellai sul posto imprecando, tirai indietro la testa e guardai il cielo nero pece, in cerca del coraggio necessario per bussare a quella porta. Al solo pensiero di passare un'altra serata sola con Seth mi faceva pompare a mille il cuore, specialmente dopo quel ballo così romantico... mancavano solo i petali di rosa che cascavano dal soffitto per creare un'atmosfera degna dei film della Disney.

Okay, potevo farcela. In fondo non potevo certo rimanere tutta notte lì impalata.

Però potevo scappare a gambe levate, entrare in un bar e tracannare tutto l'alcol necessario per dimenticare i suoi occhi glaciali dalle sfumature azzurre chiare, le quali facevano contrasto con le saette grigie, formando le iridi più belle che avessi mai visto e... okay Eliza, ora riprenditi!

Ero pronta a bussare quando dal nulla, una macchina arrivò accecandomi con i suoi fari. Mi dovetti coprire il viso per non rimanere senza una retina.

L'auto si fermò poco distante da me, la luce si affievolì nel momento stesso in cui il motore si spense. La portiera si aprì, l'uomo ancora non identificato mise a terra un piede.

«Scusi, ma non le sembra un po' scortese puntarmi quei affari addosso?» strillai.

Ero ancora accecata e la luna splendeva in cielo per poter vedere chi diavolo fosse. Ancora dentro l'auto – con ovviamente le luci interne spente – rise fra sé producendo un suono rauco e profondo, riconobbi subito la risata, quindi mi irrigidii sul posto.

«Grier quanto ci metti a scendere dalla macchina? Vuoi fare forse un picnic lì dentro?»

Aumentò il ghigno uscendo. Portava ancora la felpa bianca di quella mattina, il cappuccio sopra la nuca. Chiuse la portiera e fece il giro della macchina per prendere qualcosa nel baule, quando spuntò, notai che aveva sulla spalla il borsone da palestra.

«Cosa fai con quella?»

Camminò verso di me, senza rispondere. Trafficò con le chiavi e quando mi passò accanto fece scivolare le dita sulla mia guancia, infine mi diede un buffetto sul naso. Mi ritrassi facendolo sorridere. «Vieni» disse mentre si adoperava con la serratura. Quando l'aprì, la tenne aperta per lasciarmi passare.

Ora ero ufficialmente dentro la casa di Seth Grier. Volevo urlare, ma mi limitai a stringermi le spalle e studiare il perimetro circostante. Il salotto era molto asettico, a parte la televisione e un divano vecchio, non c'era molto altro, solo un mobile subito all'entrata. Da dov'ero riuscivo ad intravedere la cucina che era nell'angolo e infine il corridoio che portava a due stanze, ipotizzai che uno fosse il bagno e l'altra era la camera da letto.

Mostrami l'amore (#2 Nightmares Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora