•twelve

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La sensazione che assalì Harry appena entrarono a scuola il giorno dopo, fu quella di essere osservato. Si ritrovò ad arrossire leggermente, abbassando lo sguardo. Sapeva che tutti erano abituati a vederlo camminare vicinissimo a Louis da sempre, me... entrare con lui mano nella mano era qualcosa di assolutamente nuovo. Insomma, fino a quel momento Harry non ci aveva nemmeno pensato. Le uniche persone a cui l'avevano detto erano Zayn e Liam, che non avevano battuto ciglio, se non per mostrare la felicità della cosa. Liam non faceva che ripetere che adesso erano una vera e propria famiglia. Ad ogni modo, non che le cose fossero cambiate poi così tanto. Harry si sentiva bene, benissimo vicino a Louis, come sempre. L'unica differenza è che adesso si baciavano, si toccavano di più, e continuavano a ripetersi di amarsi in continuazione. Harry pensava di averlo detto così tante volte in solo un paio di giorni da poter impazzire. Ma era così felice che non riusciva quasi a controllarsi. Il suo lupo uggiolava in continuazione quando il suo alpha lo sfiorava. Insomma, le cose andavano bene e Louis era perfetto per lui. Almeno fino a quel momento. O almeno, finché Harry non si era ritrovato di colpo spostato alle spalle del castano, che invece stava fissando Ashton con occhi infastiditi. Ashton che si era avvicinato di colpo.

"Louis..." disse solo, il rosso. Harry deglutì, stringendo la mano del liscio, come a chiedergli che gli prendeva.

"Ashton" rispose solo, l'altro. Harry lanciò uno sguardo agli altri, che osservavano la scena con apprensione. Niall si avvicinò a loro, salutandolo, e Harry notò come Louis non avesse battuto ciglio alla vicinanza di Niall, a differenza di come stava fissando Ashton.

"Haz, devo raccontarti una cosa, adesso" gli disse, Ashton. L'omega annuì, ma la mano di Louis trattenne la sua, impedendogli di muoversi. Fece scattare lo sguardo su di lui, confuso da quell'atteggiamento.

"Tomlinson, lascialo andare" gli intimò, l'altro. Il castano gli si avvicinò, ringhiando e facendo sgranare gli occhi a Harry e ai ragazzi dall'altro lato del corridoio.

"Lui è mio. Pensa al tuo omega, Irwin" gli ringhiò, gli occhi che andarono al rosso. Ashton lo scrutò, scioccato da quel comportamento e da quell'aggressività. Niall mise una mano sulla spalla del castano, facendolo voltare verso di se.

"Louis, perché non porti Harry in classe?- gli disse, facendolo voltare verso il più piccolo, e trovandolo leggermente intimorito- e... non far prevalere il lupo. Non sei tu" aggiunse, il biondo. Harry si morse il labbro a quelle parole, prima di intrecciare gli occhi con quelli di Louis, di nuovo azzurri e sereni. Il castano lo condusse nell'altro corridoio, e Harry lo seguì, preoccupato.

"LouLou?" lo chiamò, appena si furono allontanati abbastanza. Lui si fermò, sospirando, per poi portare gli occhi su di lui.

"Lo so... il mio lupo non... e nemmeno io. Non tollero la tua vicinanza a te- sbottò, facendogli sgranare gli occhi verdissimi- vorrei prenderlo a pugni!" ringhiò. Harry sentì il cuore accelerare impazzito, e d'istinto si ritrovò ad abbracciare il castano, cercando di calmarlo. Louis lo strinse, respirando a fondo il suo odore tra le ciocche ricce. I muscoli si rilassarono e Harry di conseguenza.

"È solo Ashton" mormorò, l'omega. Louis rilasciò un sospiro, prima di riprenderlo per mano.

"Oggi è meglio se non si avvicina. Ti accompagno in classe e poi vengo a prenderti a fine giornata, ok?"

"E tu? Non entri a lezione?" gli chiese, confuso.

"Ho bisogno di correre. Forse devo far sfogare un po' il lupo" gli disse, l'alpha.

"Va bene, ma se non vieni a prendermi niente baci per una settimana, Tomlinson" disse, il più piccolo. Louis ridacchiò, alzando gli occhi al cielo.

vapor // larry Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum