Chapter FIVE

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Una delle prerogative assolute dei membri della banda di Weasley-Potter
- come più volte non manca di apostrofarci la maggior parte del corpo insegnanti di questa scuola - è il saper riuscire a mandare la professoressa McGranitt fuori dai gangheri.

Sì, proprio lei. Minerva McGranitt, preside di Hogwarts, insegnante di Trasfigurazione, ordine di Merlino seconda classe, e in assoluto la donna più cazzuta che conosco (anche prima di mia madre), la donna con più autocontrollo di tutto il mondo magico e non.

Il suo sopracciglio, pericolosamente aggrottato, fa da cornice ad uno sguardo che, se avesse vita propria, starebbe già mandando Albus Potter (Weasley per metà) al creatore, in maniera dolorosa e per niente veloce.

Albus Potter, ch'è in ritardo di almeno mezz'ora, compare in aula tutto sfatto, una mise che lascia intuire da quali attività sia stato trattenuto così a lungo.
Il suo sorriso - sghembo, ma ammaliante per la maggior parte della popolazione femminile di questo castello, escluse noi di famiglia - non attacca, o meglio, non in maniera apparente, l'integrità severa della McGranitt. La quale pensava di averne avuto abbastanza per una vita, di Malandrini, Weasley, e di Malandrini Weasley. E invece no.

"Posso ricordarle, signor Potter, che la puntualità non è un opinione in questa scuola?" tuona, senza scomporsi, la sopracitata professoressa "Glielo ricordo con dieci punti in meno a Serpeverde. E ora, si segga."

Albus, per niente scalfito, ignora le occhiatacce degli altri suoi compagni di casa, e si siede proprio dietro me e Lyanna, accanto alla sua dolce metà platinata, Scorpius odioso Malfoy.

Quando torno con la mia attenzione alla mia pergamena per prendere appunti, scorgo con la coda dell'occhio l'espressione impassibile di Lyanna.

La sua solita espressione impassibile che però - ne ho avuto abbastanza esperienza lungo questi sette anni - nasconde qualcosa, come sempre.

Intuisco che, in questo momento, nasconda un forte disappunto, perché anche la sua attenzione poco fa è stata catturata dall'entrata in scena, al solito plateale, del mio migliore amico.

Alla mia domanda muta, lei mi fa cenno col capo di non pensarci, e torna concentrata su ciò che sta dicendo la McGranitt.

Quando il suono della campanella annuncia la fine delle due ore di lezione, mentre sistemo le mie cose nella tracolla, decido che è il momento del discorso ad Albus.

"Malfoy, mi dispiace, ma dovrò privarti della tua dolce metà." annuncio, non appena mi trovo davanti al loro banco.

Albus non ha tempo di realizzare ciò che ho appena detto, che l'ho già afferrato per un braccio e trascinato via dall'aula di Trasfigurazione, dove Lyanna e Scorpius si guardano attoniti e perplessi.

"Ti seguo, Rose! Ti seguo. Lasciami il braccio."

Ci fermiamo nel primo corridoio laterale sgombero che riesco a trovare.

Lo guardo a braccia conserte, nella speranza irrazionale che lui possa capire dove voglio andare a parare.
Ma è un maschio. Non è che ci si possa aspettare molto, ecco…

"Se continui a guardarmi così, mi metti ansia, Rose. Mi vuoi dire perché diamine siamo qui?" sbotta.

"Lyanna River Thompson." dico, senza aggiungere altro.

"Che vuol dire? Che c'entra Thompson?" domanda, abbassando lo sguardo.

"Non mi piace giudicare, lo sai. Non è da me, soprattutto se davanti ho il mio migliore amico. Se tu vuoi spassartela a più non posso, io non sono nessuno per giudicare. Ma se mai dovessi avvicinarti a Lyanna con il solo intento di farne una delle tante, ti farò pentire di essere nato, Severus."

Heaven can wait... We're only watching the Sky!Where stories live. Discover now