Chapter ELEVEN

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La locomotiva scarlatta sfreccia tra montagne e gallerie come se fosse un tutt'uno con la natura stessa. Ogni viaggio su questo treno è disarmante, ogni volta in maniera diversa.
Nonostante il consueto baccano della nostra carrozza, non posso fare a meno di ammirare quello che c'è fuori.
Amo tutte le stagioni. Ognuna di esse ha qualcosa di magico, di speciale, che mi rende molto difficile scegliere quale possa essere la mia preferita.
Viaggiare tra i paesaggi innevati, però, è sempre un po' più bello. Tornare a casa in questo modo, è una sensazione che non scorderò mai. E questa è davvero l'ultima volta.

"È ora.." annuncia Hugo.
Il mio fratellino -fratellino si fa per dire. È un gigante- mi riporta alla realtà con una leggera pacca sulla spalla, mentre si sistema la sua spilla da Prefetto.

Tutta quell'ansia, all'inizio dell'anno… Come se la McGranitt avesse potuto anche solo pensare di assegnarla a qualcun altro. È il degno figlio di nostra madre, d'altronde. Un po' lo sono anche io. Ma a volte, sono più Weasley che Granger. Non sempre, a volte. -ho una reputazione da mantenere, dopotutto-

Hugo mi ricorda che è il momento di andare nella carrozza dei Prefetti, e io lo seguo un po' di malavoglia, perché qui dentro si sta così bene, nonostante il baccano del resto del clan.
"Sì. Andiamo."
Mi alzo, allacciandomi il mantello alla bell'e meglio. Ma sulla porta, mi fermo e mi volto verso tutti quanti.
"Cercate di non far saltare in aria l'unico mezzo di trasporto per tornare a casa mentre non ci sono. No, Roxanne, neanche lo scompartimento di Scott Davidson. Non potrei coprirvi e negare l'evidenza davanti alla McGranitt. Illegali, ma non troppo."
Chiudo la porta, ignorando le proteste di Rox, e mi avvio verso la carrozza dei Prefetti con mio fratello.

Devo ancora abituarmi al fatto che Malfoy sia Caposcuola. Per un paio di mesi ho seriamente dubitato delle capacità di giudizio della McGranitt. Dico, se proprio doveva nominare qualcuno, poteva nominare Albus.
Non che Albus sia così diligente e così propenso alle regole ma… insomma, sempre meglio di Malfoy.
È la quinta volta che mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo perché due dei prefetti, una di Tassorosso e una di Corvonero stanno provandoci con il biondastro senza alcun ritegno. -sono sicura che la gonna delle loro divise sia stata 'accidentalmente accorciata' per questo motivo. Merlino, dammi la forza per non strangolarle seduta stante.-

"Questo è quanto?" domando, alla fine dei resoconti dei Prefetti.
Annuiscono alla mia domanda con convinzione. "Bene. Continuate con i turni stabiliti. Tanto manca poco più di un'ora all'arrivo. Noi capiscuola andremo a consegnare i rapporti."
Seguo Grace MacMillan di Tassorosso e Lorcan, Caposcuola di Corvonero, fuori dallo scompartimento.

"Allora, Rosellina…" rieccolo, ti pareva.
"Evapora, Malfoy." lo liquido con un gesto della mano, senza neanche guardarlo. Perché è sempre tra i piedi? Dannazione.

"Sei veramente scortese, Rosellina. Ed io che volevo chiederti solo come stai.."

Mi fermo, esasperata. "Se continui a chiamarmi Rosellina, ti darò un assaggio della mia scortesia, Malfoy." esclamo, cercando di darmi un tono, e di non concentrarmi sul fatto che siamo schiacciati dalla folla di ragazzini dei primi anni che corrono avanti e indietro.
Con la coda dell'occhio, vedo Lorcan scuotere la testa divertito e andare via.

"Sono tutto tuo, Rosellina.." ghigna in risposta.
Questo ragazzo non ha nessun istinto di autoconservazione. Proprio nessuno.
E io lo schianto, come da prassi.

Steso a terra, immobile e silenzioso, sembra un'altra persona. Più afferrabile, meno diabolico, meno irritante, più… bello. Gli sposto i capelli che sono finiti davanti agli occhi, e mi concedo di osservarlo da vicino. Veramente, come si può essere così diabolici, con un viso così angelico.
Passo una mano tra i suoi capelli -che shampoo userà per averli così…- "Innerva" sussurro.

Heaven can wait... We're only watching the Sky!Where stories live. Discover now