Chapter TWELVE

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22 dicembre, 00:37 A.M., Grimmauld Place n°12

La mezzanotte è passata da poco. Quel giorno è arrivato, ed io non so cosa fare, come ogni anno quando arriva.

Sono tutti di sopra, a dormire o così sembra. C'è un silenzio surreale ad avvolgerci in questa casa così antica e solenne, che quasi si può toccare.

Scorpius siede di fronte a me, gli occhi vacui fissi in quel che rimane del fuoco acceso qualche ora fa. Apre la bocca, di tanto in tanto, per dirmi di andare a dormire, di stare bene, di non preoccuparmi.

E a vederlo da fuori, dannazione, si direbbe proprio così.
Tiene quel bicchiere di Whiskey come se fosse appena uscito da un quadro retrò, con una nonchalance che gli ho sempre invidiato, sul volto l'espressione impassibile di chi è riuscito ad andare oltre tutti i suoi sentimenti.

Ma non è così.
Lo sa. Lo so anch'io, che non è affatto così.

La mezzanotte è passata da poco. Astoria Greengrass non c'è più da tre anni.

Mi verso un bicchiere anch'io. Non beviamo quasi mai -Se non alle feste organizzate dal sottoscritto-. E se prendermi una sbronza assieme a lui serve a fare in modo che gli si alleggerisca il peso sul cuore, anche per poco… Allora mi prenderò una sbronza assieme a lui.

"Scusate… io… pensavo non ci fosse nessuno…."

Rose compare sulla porta, dopo aver svegliato probabilmente tutto il vicinato cadendo su quel maledetto portaombrelli.
Mi alzo, poggiando il bicchiere sul tavolino.
Con un solo sguardo, capisce tutto quello che c'è da capire.

"Va' a dormire… Resto… resto io qui." sussurra, accennando a Scorpius.


*

Mi siedo poco distante, facendo attenzione a non disturbarlo.
Lui si volta proprio in quell'istante.

Lo so ch'è altrove, molto lontano da qui.
Guarda dritto nei miei occhi, velati a fatica da indifferenza e insofferenza.
E vederlo così… Mi strazia sempre il cuore. Tutto quel dolore che prova, e che a fatica riesce a nascondere, io… Lo vedo…

Questo è l'unico giorno dell'anno in cui -macabra ironia- sembra un ragazzo normale, meno in alto, più tangibile.

Non so che cosa mi spinga a restare vicino a lui, in questo momento. Ancor meno, riesco ad immaginare perché lui sopporti la mia presenza.
È una delle leggi che reggono l'universo, quella per cui Rose Weasley e Scorpius Malfoy si detestano. Non so quando è cominciata. Esiste e basta.

Ma questo è il giorno in cui metto da parte il fatto che lui sia Scorpius Malfoy, e viceversa.

"Whiskey..?" domanda.
"Sì, grazie."

Si alza, come se avere qualcosa da fare lo sollevasse, per un attimo, dallo sprofondare inesorabilmente.

Lo osservo, senza premura di dissimularlo.
Indossa solo i pantaloni del pigiama, come se non ci fossero in tutto due gradi e non si morisse di freddo anche col fuoco acceso…

"Non hai freddo?" domando, senza premurami neqnche del fatto di star guardandolo, e nemmeno che lui se ne sia accorto.
"Non proprio.." risponde lui, un sorriso appena accennato. Inclina il capo leggermente, e assottiglia lo sguardo nella mia direzione, mentre mi porge il bicchiere. "Non vorrei privarti di questo spettacolo." aggiunge, indicando se stesso.

Heaven can wait... We're only watching the Sky!Where stories live. Discover now