☆Prologo

160 9 0
                                    


Kim Tannie ragazza di 19 anni, sente che il suo corpo non è quello giusto. Ha una cotta per il ragazzo più popolare della scuola.
Che strabiliante cliché.

Jeon Jungkook 18 anni, il ragazzo più popolare della scuola. Il Re del ballo. Il tenebroso creatore di migliaia di cotte.
Cliché.

Tannie POV

"Dai Jungguk, solo un'uscita non ti chiedo altro. Proviamo"

"Ho detto di no, non insistere. Non provo nulla per una barbie come te e non voglio nemmeno provarci con te"

Ancora quel rifiuto rieccheggia nella mia mente.

Apro gli occhi disturbata dal suono del russare di Namjoon. Come sempre, quando discute con il suo ragazzo SeokJin, dorme da me.
Siamo amici fin da bambini e i miei genitori sanno che è gay, altrimenti si sarebbero già fatte strane idee nel farlo dormire in camera mia, essendo una ragazza.

-"Dai Nam, svegliati -lo scuoto- ho detto svegliati"
Lui apre gli occhi di controvoglia, sembra me qualche secondo prima.

-"Non c'è bisogno di scuotermi in quel modo" piagnucola.

Prendo il cellulare per guardare l'ora e nient'altro. Non ricevo mai messaggi, che non siano di mia madre o di Nam, sporadicamente li ricevo anche da Jimin il mio migliore amico, ma ultimamente ci sentiamo raramente per i suoi problemi in famiglia.

-"Cavolo Nam, sono le 7:00 faremo tardi. Alzati immediatamente o ti butto giù" sputo acidamente.
Scuotendono ancora una volta, mi alzo vendendo seguita finalmente da Nam ancora assonato.

Prende i suoi vestiti sparsi per la stanza ed esce per andare al bagno, io mi dirigo verso l'armadio per creare l'outfit di oggi, che consiste nel solito maglioncino a V nero e skinny bianchi.

All'improvviso sento urlare mia madre 'La colazione è pronta' si vede che ha fatto tardi anche lei oggi. Scendo al piano di sotto e vengo inebriata dal profumo dei pancakes.

-"Buongiorno mamma"

-"Oh ciao tesoro, Nam?"
Mi siedo goffamente sullo sgabello del piano colazione

-"È in bagno, arriva"

Vediamo entrare Nam con i capelli ancora arruffati. Sbadigliando si siede goffamente, dandomi una pacca sulla spalla e un leggero pugno sul deltoide. A volte mi tratta come il fratello che non ha mai avuto, anche se sono una ragazza.

A dire il vero a me non dispiace essere trattata come tale. Ho sempre trovato strano il mio corpo, come se fossi una persona diversa, come se fossi nel corpo di qualcun altro, nel corpo sbagliato.

-"Ascolta tesoro, oggi farò tardi a lavoro. Perché tu e Nam non ordinate della pizza?"
Annuiamo senza alzare lo sguardo dai pancakes.
Finita la colazione io e Nam ci dirigiamo a scuola. Arrivati al cancello troviamo Jin, si guarda i piedi e sembra essere triste. Guardo Nam, la sua espressione è impassibile come se non avesse nemmeno visto il ragazzo.

-"Perché avete litigato questa volta?"

-"Sono stufo della sua continua gelosia e il suo troppo senso di protezione, sembra mia madre" sospira.
Ci avviciniamo e con fare non curante dico:

-"Buongiorno eomma" lui alza lo sguardo con fare interrogativo, e subito mi accorgo dell'errore quando il mio braccio viene colpito dal gomito di Nam.
-"Ehm.. n-niente io entro, ci vediamo dopo" mi defilo come una gazzella inseguita dai leoni.

Con passo spedito entro nell'edificio.
Nel corridoio non ci sono molti studenti, ma noto una chioma corvina non distante dagli armadietti e la riconosco immediatamente.

Come dimenticarsi quelle spalle muscolose e quei capelli che solo a guardarli, ti viene voglia di infilare e intrecciare le dita tra di essi e poi sembrano leggeri e morbidi come piume.

Jeon Jungkook.

Ho una cotta per lui da circa tre anni. All'inizio provai a dichiararmi e a chiedergli di uscire, ma lui non ne volle sapere. Da quel giorno non abbiamo più avuto occasione di rivolgerci la parola. E forse era meglio così.

Girano voci sul fatto che sia gay, cosa che non mi sorprende affatto, visto che tutte le ragazze che gli corrono dietro sono tutte state rifiutate, me compresa appunto.

-"Guarda che prima o poi lo scioglierai come gelato al sole, se continui a fissarlo in quel modo".
Vedo poggiare la mano di Nam sulla mia spalla, mentre l'altra cinge la mano di Jin.

-"Piuttosto, avete chiarito voi due?" Guardandoli di sottecchi.

-"Non cambiare discorso, qui stiamo parlando di te e del dolce biscottino ripieno di panna -sbuffo nel mentre- Quando ti deciderai a dimenticarlo e andare avanti?"

-"Sono già andata avanti, lo stavo solo guardando perché me lo sono trovato davanti" dissi, respingendo la sua mano mi incamminai verso la mia classe.

-"Si certo, come no"

Le due ore di matematica più stressanti della mia vita. Fortunatamente interrotte dalla campanella della ricreazione.

Guardai Nam, che come al solito dormiva spiaccidato sul banco.
-"Nam svegliati, andiamo a mensa. È possibile che passo la maggior parte del tempo a cercare di svegliarti, che a vivere la mia vita?". Lui sbadiglia lanciandomi una delle sue occhiate fulminanti.

-"E dicono che tu sia il più sveglio. Ho i miei dubbi.." dico acida. Sentendo una stretta afferrarmi.
Mi cinge il collo con le braccia e strofinandomi la testa con il pugno, usciamo dalla classe. Cerco di divincolarmi e quando finalmente ci riesco, vado a sbattere contro qualcuno.

La giornata non poteva non iniziare che in malo modo.

Crazy Change [TaeKook]Where stories live. Discover now