☆ 14

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Taehyung POV

Dopo il pranzo, rimanemmo a coccolarci. Io abbracciato a lui, lui abbracciato a me e in quel momento non esisteva niente e nessuno, solo noi.
La sera però, dovetti tornare a casa.

Mia madre si allarmò quando vide le mie condizioni e minacciò di denunciare quel figlio di puttana che mi aveva conciato così, queste furono le sue esatte parole. Passarono le settimane e finalmente le mie ferite erano quasi del tutto guarite, ogni tanto Jungkook mi baciava con molta delicatezza sui punti dolenti.

Alla fine decisi di lasciare quel lavoro. Fortunatamente ne trovai uno vicino casa.
Era un negozio di musica e vicino ad esso vi era un negozietto di animali. Quando tornavo a casa dopo il lavoro, mi fermavo qualche minuto ad osservare i cuccioli giocare o dormire, erano così adorabili.

Un giorno uscendo tornando a casa, mi fermai davanti alla solita vetrina, vidi un batuffolo nero.. Guardai il prezzo e fortunatamente avevo abbastanza denaro da poterlo comprare e prendermene cura. Poi ricordai l'allergia di mia madre, così.. abbattuto, tornai a casa.

-"Mamma, hai per caso visto il maglioncino nocciola con la scollatura aperta sul colletto?" dissi entrando in soggiorno.

-"Dovrebbe essere -ci pensa- nel cesto della biancheria da stirare" la guardai perplesso.

-"Ma mamma.. è un maglione, non va stirato!"

-"Che sbadata, hai ragione tesoro".

In questi giorni la vedo molto strana. Dimentica le cose, cambia il posto degli utensili da cucina, è sbadata. la settimana scora da dimenticato addirittura di avere il turno pomeridiano a lavoro. Ho sempre pensato si sforzasse troppo e adesso arrivano gli effetti collaterali del troppo lavoro.

Salii in camera a prepararmi. Questa sera sarebbe venuto a prendermi Jungkook, per una passeggiata al chiaro di luna. Non abbiamo più parlato di quell'argomento. Ma piano piano inizio a fidarmi di lui e sto pensando seriamente di confidargli quel maledetto segreto, che mi tengo ormai dietro da troppi anni. Un Din distolse i miei pensieri:

-Da Jungkook ♡:
Hey Taetae, tra 10 minuti sono sotto casa tua.
▪︎Visualizzato

Finii in fretta di preparami, anche mentalmente se possiamo dire così. Ogni volta che uscivamo, il mio cuore perdeva battiti o addirittura si fermava del tutto. Lui era dolce, stupendo, di una bellezza eterea. Si preoccupava per me e cercava di non innervosirsi come prima e io d'altro canto, cercavo di non innervosirlo.

Sentii suonare il campanello e corsi giù saltando i gradini a due a due, ma sfortunatamente non vidi l'ultimo e volai per le scale con un tonfo tremendo, fortuna era tutto rumore. Mi alzai ancora un po' dolorante e andai ad aprire. Una luce mi bloccò la vista. Lui di una bellezza celestiale e io.. che sembravo lo spaventapasseri di turno, prima di venir beccato e gettato. Abbassai lo sguardo.

-"Hey" dissi piano. Lui mise due dita sotto al mio mento e riportò il mio sguardo ad affondare nel suo

-"Ti ho detto mille volte di non abbassare lo sguardo con me. So cosa ti passa per la testa, e.. sei stupendo." Disse.

*Ho già detto che è stupendo?*.
Notai un piccolo borsone alle sue spalle, ma tralasciai. Salutammo mamma e uscimmo.

Durante il tragitto nessuno preferì parola, lui mi prese per mano. Poi parlai:

-"Come mai questa scelta della passeggiata al chiaro di luna?" Spezzando quell'insopportabile silenzio.

-"Ho sentito che stasera ci saranno delle stelle cadenti. Molti si riuniranno al parco. Infatti ho portato con me delle coperte, qualcosa di caldo e del cibo." Disse, indicando il piccolo borsone di prima.

Sul mio viso, un enorme sorriso si era fatto spazio. Lui sapeva quanto adorassi fissare il cielo e soprattutto le stelle e le stelle cadenti, non ché semplici meteoriti svolazzanti troppo vicino all'atmosfera. Ma tutto ciò mi incantava.

Arrivammo al parco, vidi Jungkook cercare qualcuno o semplicemente un posto vuoto. Una distesa di persone ricoprivano l'erba e ne prendevano loro stessi il posto. Lui aprì il borsone tirando furi delle coperte e stirandone una al suolo.

-"Inizia a sederti" disse, mentre tirava fuori un'atra coperta. Ci sdraiammo, quando lui fu' finalmente vicino a me. Poi disse:

-''Sai per me, tu sei la luce di questa città, la stella di questa città. Questa sera, mi ricorda quando da piccolo osservavo il cielo di notte, proprio in questo posto. Pieno delle luci delle persone, delle loro stelle, loro splendono. Noi splendiamo".

Io ormai avevo trovato di meglio da guardare oltre a cielo, lasciando stare le stelle solo per quella notte. Il suo viso era diventato il mio firmamento, lui era mio microcosmo.

Vedavamo la luce l'uno dell'altra, pensavamo le stesse cose.

Vidi apparire un'ombra sulla faccia di Jungkook e il suo sguardo cambiare visuale. Mi voltai e..

-"JIMINNIEEEE" urlai come un bambino, lasciando il tepore della coperta per tuffarmi tra le sue braccia. Vicino a lui Yoongi, con la sua solita faccia piatta senza emozioni. *Cosa ci trova Chim in lui, ancora me lo chiedo*

-"Vi abbiamo visto da la giù -indicando le loro coperte in lontananza- avevo pensato di unirmi a voi, ma Yoongi dice di lasciar soli gli uccellini al nido."

Io feci spallucce, ringraziando mentalmente Yoongi per la prima volta. Non che non volessi stare con Chim, ma apprezzavo quelle poche volte che potevo stare solo con Jungkook. Anche perché quando eravamo in gruppo con gli altri, stava sempre sulle sue, non mi toglieva mai gli occhi di dosso, anche se la cosa non mi dispiaceva affatto.

Crazy Change [TaeKook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora