20. Identità svelate

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Quando si sta a casa i giorni passano lentamente, le giornate sembrano più lunghe e la noia ti assale. Dopo una settimana ho finalmente deciso di uscire e comprare il necessario da tenere in casa. Come al solito ho lasciato mia madre davanti la TV, col suo soffice plaid e una tazza di caffè nelle mani, e mentre lei si rilassa guardando un film io mi reco al mini market poco distante dalla mia abitazione. Apro la porta e come al solito un tintinnio si espande nel piccolo negozio avvisando il proprietario che qualcuno è appena entrato. Prendo uno dei cestini accanto la porta e mi incammino fra gli scaffali: riempio il cestino di latte, biscotti, cereali, carne, verdure, detersivi e molto altro in modo di non dover ritornare già domani, ne approfitto anche per prendere qualche schifezza da mangiare insieme a mia madre durante le nostre serate film e giochi da tavola. Dopo aver fatto due conti per il budget che potevo spendere mi dirigo alla cassa e come al solito il negoziante mi saluta con un gran sorriso. Lo conosco ormai da anni, visto che vengo sempre qui a comprare il necessario, conosce mia madre e conosceva anche mio padre. Spesso lui veniva in negozio a fare la spesa e ritornava dopo diverse ore perché rimaneva a parlare col proprietario del loro sport preferito, raccontandogli anche delle mie partite al liceo. È un uomo simpatico e davvero disponibile sia con la mia famiglia che col resto dei clienti. È il minimarket di fiducia del quartiere.

«Buongiorno Taehyung» si rivolge a me con un gran sorrido, mentre inizia a passare la merce alla cassa «Come sta tua madre oggi?»
Anche lui sa delle condizioni di mia madre ed è per questo che ogni volta che vengo qui non fa altro che chiedere di lei e dirmi che se mai dovessimo avere bisogno sappiamo dove trovarlo.

«Sta molto meglio, grazie» prendo alcune buste e inizio a sistemare la spesa all'interno «Ultimamente sta meglio del solito, apparte la stanchezza che ogni tanto la costringe a stare a letto»

«È normale! L'importante è che lei stia bene e non ci siano complicazioni»

«Si lo spero» sospiro, mentre finisco di posare le ultime cose nella busta in plastica bianca.

«Hai saputo qualcosa?» chiede preoccupato «Fanno 50.000,00 Won»

«Purtroppo no. Non hanno ancora chiamato» prendo il portafogli dalla tasca dei jeans e prendo i soldi necessari per pagare, poi li passo al negoziante.

«Mi dispiace, spero arrivi presto la chiamata» sospira preoccupato, mentre prende i soldi fra le mani e li ripone nella piccola cassa «Sappi che per qualunque cosa puoi chiamarmi, okay?»

«Lo so, la ringrazio. Ci vediamo» dico per poi lasciare il piccolo mini market per poter ritornare a casa.

Cammino lentamente per le vie di Seoul con le buste in entrambe le mani. Mi guardo intorno, girandomi ogni tanto indietro e osservando la gente che vi è per strada. Da quando sono uscito dal mini market ho la sensazione che qualcuno mi stia seguendo, è una sensazione stranissima e so per certo che il mio intuito non sbaglia mai. Mi fermo di colpo, e alcuni passi che poco prima sentivo dietro le mie spalle, cessano. Stringo i pugni intorno alle buste e sospiro esasperato.

«Non avete altro da fare che pedinarmi? Harris dev'essere annoiato per fare una cosa del genere» sospiro e mi giro verso i due uomini dietro di me. «Cosa c'è questa volta?»

«Harris vuole che tu vada in ufficio. Vuole parlarti» dice uno dei due.

«Ditegli che ho da fare» mi rigiro e prima che possa fare qualche altro passo in avanti riprendono a parlare.

«Ti vuole adesso. Se non vieni con noi dovremo trascinati con la forza»
Chiudo per un attimo gli occhi e prendo un grosso respiro prima di rispondere.

«Porterò queste a casa, poi vi raggiungo in ufficio. Non osate seguirmi. Non potete sapere dove vivo» mormoro per poi riprendere per la mia strada e lasciare i due uomini indietro.

L'assassino della notte ~ TaekookWhere stories live. Discover now