28. Io sarò con te.

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Jungkook's pov

Ormai non so da quanto tempo sono fermo davanti la porta dello studio di mio padre. Sono rimasto minuti interminabili a guardare davanti a me, mentre mi dondolavo sul posto spostando il mio peso da una gamba all'altra. Dopo che Jimin si è addormentato sono rimasto sveglio un altro pò cercando di capire cosa fosse giusto fare, se parlare con mio padre o rimanere in silenzio e tenermi tutto dentro. Alla fine ho deciso di parlare con lui e provare a risolvere la questione insieme. Non vorrei parlagli di Taehyung, ma se voglio iniziare col dimenticarmi di lui devo anche dire tutta la verità, e se questo può aiutare la mia famiglia non ho altra scelta. Prendo un grosso respiro prima di bussare alla porta e solo dopo aver sentito la voce di mio padre dire "avanti" la apro.

«Scusa se ti disturbo papà, ma volevo parlarti» dico in un sussurro. Anche solo l'idea di parlare con lui di questa cosa mi terrorizza.

«Sto lavorando Jungkook, parliamo domani mattina» risponde lui senza alzare lo sguardo e continuando a premere i piccoli pulsanti della tastiera.

«Ma io domani ho scuola e poi è una corsa urgente» insisto e solo dopo aver sentito la disperazione nella mia voce alza gli occhi su di me e mi osserva.

«Di che si tratta?»

«Di T-Taehyung» balbetto impacciato il suo nome. Vedo mio padre irrigidirsi di colpo, picchetta nuovamente le dita sul PC poi mi rivolge la sua completa attenzione.

«Dimmi tutto»

Gli racconto tutto quello accaduto con Taehyung mentre lui ascolta in silenzio abbassando ogni tanto il capo. Come al solito fuma la sua sigaretta e la stanza inizia a riempirsi di un odore sgradevole. Ad essere sincero mi aspettavo una reazioni diversa da parte sua, ma nonostante le cose che viene a sapere poco alla volta, continua a rimanere impassibile, come se sapesse o si aspettasse qualcosa del genere.

«Immaginavo prima o poi quel ragazzo commettesse un errore e si facesse scoprire» mormora serio, appoggiando i gomiti sulla scrivania e massaggiandosi le tempie «Quel ragazzo è un gran bastardo. Lo avevo avvisato di starti lontano». A quelle sue parole rimango spiazzato. Lui sapeva già tutto? Lo sapeva e non ha fatto niente per cacciarlo via? Ha davvero lasciato che Taehyung si prendesse gioco di me senza fare nulla? Come può mio padre avermi fatto una cosa simile?

«Tu lo sapevi. Sapevi chi era davvero Taehyung. Ecco perché non ti è mai piaciuto»

«L'ho scoperto solo dopo Jungkook e  lo avevo avvisato di sparire»

«Ma lui non l'ha fatto» gli urlo contro, ma lui rimane impassibile «Hai lasciato che si avvicinasse a me e che diventasse mio amico. Se lo sapevi avresti dovuto fare qualcosa per impedirglielo. Come hai potuto lasciare che mi restasse accanto sapendo chi era davvero?». Stringo i pugni e lo guardo dritto negli occhi. La domanda che mi sorge spontanea è: a mio padre è mai importato di me? Un padre dovrebbe tenere lontane queste persone dal proprio figlio e fare in modo di proteggere la sua famiglia, invece non ha fatto nulla. È rimasto semplicemente a guardare. «E se mi avesse ucciso? Se Taehyung avesse portato a termine il suo compito?»

«Figliolo, se avessi avuto la sicurezza che quel ragazzo ti avrebbe fatto del male lo avrei ucciso io stesso» sbuffa «Quel ragazzo non ti avrebbe mai fatto del male. Anche se mi ha detto che lo avrebbe fatto senza pensarci due volte, i suoi occhi dicevano il contrario»

«E come fai ad esserne sicuro?». Mio padre alza gli occhi al cielo stanco ormai di quella discussione. Come può fregarsene così di me?

«Perché quel ragazzo ha un debole per te». A quelle parole il mio cuore inizia a battere velocemente e sento gli occhi farsi lucidi.
Taehyung non ha un debole per me. Lui mi ha usato. Come può mio padre pensare una cosa del genere.

L'assassino della notte ~ TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora