3. L'inizio di un piano

1.6K 113 27
                                    

Dopo aver avuto quel piccolo scontro con quel ragazzo sono andato in giro per perdere un po' di tempo, fermandomi ogni tanto in qualche negozio, solo per dare un'occhiata, visto che non posso spendere soldi inutili. Sento il mio cellulare squillare e sbuffo pensando già a chi possa essere. Non ho voglia di parlare con quel coglione. Gli ho detto che sto lavorando quindi non ha motivo di scassare il cazzo ogni tre per due. Prendo il cellulare, essendo obbligato a rispondere ad ogni sua chiamata, ma appena guardo il piccolo schermo mi rendo conto che non è il mio capo, ma bensì il mio migliore amico. Accetto la chiamata e porto il cellulare all'orecchio. 

«Ehi»

«Ciao testa di cazzo. Dove sei?»

«In giro, perchè? Ti serve qualcosa?» chiedo. Prendo un cappellino nero, lo indosso e mi guardo allo specchio per vedere come mi sta.

«Bhe, mi andava di vedere il mio migliore amico. Non ti vedo da un casino, sei sempre impegnato col lavoro e cazzate varie e non hai mai tempo per me» sbuffa e io rido pensando a quanto sia stupido, ma tenero allo stesso tempo.

«Senti Yoon, adesso ho da fare» riposo il cappellino su uno degli scaffali in alto e torno a guardare i vestiti, che ripongo subito non appena vedo il prezzo esagerato di ogni capo «Non possiamo fare un'altra volta?»

«Ma se mi hai detto che sei solo in giro» sputa «Che c'è? Non hai tempo per una chiacchierata fra amici?» calca sull'ultima parola.

«Non è questo» sospiro «Tra dieci minuti alla solita caffetteria. Non tardare perchè dopo lavoro»

«Ci metterò cinque minuti. Arrivo» e chiude la chiamata lasciandomi come un idiota. Esco dal negozio e mi dirigo alla caffetteria, ho ancora qualche minuto prima di iniziare a lavorare seriamente, quindi vedermi con Yoongi non è una cattiva idea. Mi ci vuole proprio un po' di distrazione dopo giorni passati nello schifo più totale.

Come mi aveva detto Yoongi al telefono, è arrivato prima del previsto. Mi avvicino a lui dandogli il cinque.

«Eccoti»

«Ciao stronzo» ride, ed entra in caffetteria con me al seguito. Prendiamo posto in uno dei piccoli tavoli davanti la finestra così che io possa dare un'occhiata mentre sono qui.

«Allora, come te la passi?» chiede. Prende il piccolo menù e inizia a leggere.

«Me la cavo» faccio spallucce imitando i suoi gesti e ordinando una tazza di caffè.

«Tua madre?» chiede abbassando il tono della voce.

«Ultimamente sta meglio» sorrido pensando a lei.

«Non ci vediamo da un pò cazzo» si appoggia alla sedia, le braccia appoggiate ai braccioli «Dove cazzo te la sei fatta? Eh? Sei stato da qualche parte a divertirti e scoparti qualche ragazzo carino?»

«Magari...» sbuffo «Ho lavorato tutto il tempo, una scopata ogni tanto nulla di più»

«Mh...il tuo lavoro richiede parecchio tempo, spero ti paghino bene» dice «Grazie» si rivolge alla cameriera che lascia le nostre ordinazioni sul tavolo.

«Non mi pagano abbastanza» sospiro, pensando a quanti soldi faccia in poco tempo, ma quanto allo stesso tempo siani pochi «Avvolte vorrei mollare. È troppo dura lavorare lì. Sto perdendo tutte le mie energie. Non mi riconosco più» prendo la tazza lasciandomi inebriare dal profumo di caffè, poi ne bevo un piccolo sorso. Non ero solito berne qualche annetto fa, ma da quando ho iniziato questo lavoro ho davvero bisogno di tenermi sveglio durante la notte, ecco perchè ho iniziato a berlo e anche troppo spesso.

L'assassino della notte ~ TaekookHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin