32. L'inizio di una nuova amicizia?

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Un assordante rumore mi costringe a svegliarmi e mi rigiro diverse volte sul letto prima di allungare il braccio verso il comodino e staccare la sveglia. Oggi avrei potuto dormire fino a tardi, ma la sera prima ─ preso troppo dall'emozione della serata passata con Taehyung ─ mi sono dimenticato di staccarla. Apro lentamente gli occhi coprendomi con il braccio dalla fastidiosa luce che entra dalle tapparelle semi aperta, li strofino con la mano e finalmente riesco a mettere a fuoco la mia stanza. Guardo l'ora e sbuffo appena mi accorgo che sono le sette del mattino, così mi rimetto sotto le coperte sperando di riuscire ad addormentarmi di nuovo e riposare ancora un po'. Peccato che un bussare fastidioso alla porta mi impedisce di farlo, sbuffo e senza degnare chiunque ci sia oltre ad essa mi copro fino alla testa col piumone e copro le orecchie con le mani per non sentire più quel rumore. La porta però si apre improvvisamente e mi fa saltare in aria, poi vengo scoperto e lentamente mi volto verso mio padre che mi guarda dall'alto con un'espressione incazzata sul volto. So già perché si trova qui e perché mi stia guardando in questo modo, ma io cerco di ignorare il suo sguardo pungente e mi volto dall'altro lato per dargli le spalle.

«Dove sei stato ieri sera?» ringhia, ma io in risposta mi copro nuovamente con le coperte per fargli capire che non ho voglia di parlare, così lui aumenta il tono della voce quasi ad urlare «Sto parlando con te ragazzino» sputa infastidito dal mio atteggiamento nei suoi confronti. Rimango in silenzio continuando a fingere che lui non ci sia, ma non ottenendo risposta da parte mia mi scopre un'altra volta e mi gira verso di lui «Ti ho detto dove sei stato ieri sera»

«Sono uscito con Taehyung, qualche problema?» dico infine non riuscendo più a sopportarlo. Forse se gli dico la verità andrà via e mi lascerà in pace.

«Quel ragazzo non ha capito che deve stare lontano da te?»

«Si, ma sono stato io a dirgli di non farlo» faccio spallucce e lui mi guarda storto.

«Non devi stare con quel pazzo. Ha ucciso delle persone». Lo guardo male a mia volta e lui rimane in silenzio.

«Anche tu hai ucciso delle persone, giusto? Eppure sono ancora qui con te» dico tranquillamente sfidandolo con lo sguardo. Lui sembra spiazzato dalle mie parole, sta per controbattere poi però si tira indietro e rimane semplicemente a fissarmi.

«Non parlarmi così Jungkook, sono tuo padre»

«E lui è il mio ragazzo» mi alzo dal letto e lo spintono con la spalla, vado verso l'armadio prendo dei vestiti puliti, li ripongo sul letto e inizio a togliermi il pigiama. «Ora se non ti dispiace vorrei farmi una doccia, prima che arrivi Jimin»

«Dove credi di andare?» dice afferrandomi per il polso «Non provare ad andare di nuovo da lui o giuro che...»

«Cosa? Lo uccidi? Devi prima passare sul mio corpo» strattono la sua mano e mi chiudo in bagno prima che possa dire o fare altro. Mi appoggio alla porta e una volta essermi assicurato sia uscito dalla stanza, mi lascio scivolare sul pavimento portando una mano sul petto. Non avevo mai parlato così a mio padre, sono sempre stato rispettoso nei suoi confronti, ma da quando ho scoperto la verità su di lui non riesco più a guardarlo allo stesso modo e mi sono ripromesso di non farmi trattare più in quel modo. Adesso non mi dirà più cosa fare e non mi impedirà di vedere Taehyung. Adesso farò ciò che voglio senza avere paura del suo giudizio.

Una volta essermi preparato, scendo al piano di sotto e trovo mio padre insieme a mia madre seduti sul divano. Cammino lentamente verso la porta di casa, prendo le chiavi, il cappotto e prima ancora che io possa uscire, la porta viene richiusa con forza tanto da fami prendere un colpo. Guardo mio padre che col suo solito sguardo gelido, mi fa venire i brividi. Se ha intenzione di chiudermi a casa per non farmi uscire si sbaglia di grosso.

L'assassino della notte ~ TaekookWhere stories live. Discover now