1# Missione sul campo

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Erano le tre e mezza di notte quando la suoneria del cellulare mi svegliò. Guardai chi fosse, e come immaginavo era Aaron che mi stava chiamando, probabilmente avevamo un nuovo caso.
«Scarlett, pronto?» mi disse Aaron dall'altra parte del telefono.
«Un nuovo caso?» risposi io con un tono ormai totalmente rassegnato!
«Si, ed è anche abbastanza urgente! Ci troviamo al jet tra trenta minuti, Garcia dovrebbe averti appena mandato il materiale dei fascicoli per email». Il suo tono di voce era impostato come sempre.
Chiusi la chiamata con Aaron, mi lavai velocemente, preparai il borsone, scesi giù in cucina e bevetti un caffè in fretta e furia. Prima di uscire, mi guardai indietro e notai ancora gli scatoloni da disfare. Erano lì fermi da due settimane. Non ho mai avuto tempo e soprattutto voglia di disfarli e terminare il trasloco, ma ogni volta che uscivo di casa mi ripromettevo che alla fine di ogni caso l'avrei fatto.
Mi hanno trasferita da Città del Messico da poco, prima facevo parte della DEA e dopo una missione in incognito finita poco bene, hanno deciso di trasferirmi nella BAU di Quantico. Mi occupavo dei comportamenti dei trafficanti e dei cartelli di droga Messicani, e dei loro MO per contraddistinguere i vari sicari del Cartello di Sinaloa. Era la mia prima missione sul campo quella a cui andavo incontro siccome ho dovuto seguire un corso di profiling completo, visto che quello che facevo prima era praticamente basato su intuizioni ed impulsi. Sono sempre stata più brava con una pistola in mano.
A Città del Messico mi ero lasciata dietro una brutta esperienza e il mio ex fidanzato, Marco! Questa opportunità con la BAU era pura aria fresca per me.
«Buongiorno mamacita» disse Derek Morgan, uno dei miei colleghi. Avevo lavorato con lui in qualche missione molto tempo prima, durante una delle sue ultime missioni sul campo come poliziotto, prima che facesse l'escalation verso l' FBI.
«Avete sempre questi orari così orribili?» gli chiesi sorridendo. «Avrò bisogno di qualcosa di più forte del caffè per riprendermi di questo passo» dissi ironicamente.
«Ci farai l'abitudine» disse Emily, porgendomi la seconda tazza di caffè della mattinata con un bel sorriso.
«Ti aiuterà una corretta alimentazione! È importante ingerire zuccheri e carboidrati appena svegli per affrontare la giornata. Sai i carboidrati ti daranno l'energia che serve per svolgere questo lavoro, perché scientificamente...» era Spencer Reid quello che stava per ripetermi l'intera lezione di scienze che alle superiori non amavo particolarmente. «Ed è per questo che qui alla BAU mangiamo quasi sempre cibo da asporto, per una corretta nutrizione eh?» lo interruppe JJ ridendo. Ci strappò un sorriso a tutti in quella ancora buia mattinata. «Tranne quando cucino io» disse l'agente David Rossi introducendosi nella discussione. Fummo richiamati all'attenzione da Penelope in videochiamata che insieme ad Hotch era pronta a darci le informazioni del caso.
«Tre bimbi, di tre diverse famiglie, questa notte intorno all'una sono scomparsi. Siete diretti a Las Vegas ragazzi» disse con il suo solito tono di voce squillante Penelope. Prima di lasciarla continuare Derek la interruppe chiedendo «All'una? Come facciamo ad avere queste informazioni da tre diverse famiglie a solo tre ore dalla sparizione?» «Lo avrei aggiunto subitissimo cioccolatino» rispose Garcia con prontezza. « A quanto pare, dopo mezz'ora dalla sparizione, i genitori che ovviamente stavano dormendo, hanno ricevuto una chiamata anonima, e che non riesco a rintracciare, in cui si sentiva suonare un piano forte. Molto suggestionevole devo dire. I genitori ormai svegli sono andati in camera dei figli e non li hanno trovati ed hanno subito chiamato il 911. I bimbi hanno tutti e tre dieci anni.».
«Come sappiamo che i bimbi si siano allontanati di loro spontanea volontà e non sono invece stati rapiti?» chiesi io molto confusa.
«Dal rapporto della polizia di Las Vegas non risulta nessun segno di scasso, e non hanno fino ad ora trovato nessuna traccia di DNA che non sia dei bimbi o delle famiglie» rispose Reid leggendo il fascicolo.
«Appena arriviamo, JJ e Rossi sulle prime due scene del crimine, Derek e Emily invece sulla terza. Scarlett, Reid ed io invece ci stabiliremo in commissariato e parleremo con i familiari dei bimbi!» esclamò Hotch.
Ci sedemmo ognuno si propri posti a studiare il caso quando mi arrivò un messaggio. Al sentire il mio telefono squillare, JJ che era seduta di fronte a me mi guardò con uno sguardo confuso, come per dire "ma chi ti scrive alle quattro di mattina?". Non controllai perché ero totalmente concentrata sul caso, e anche perché non poteva essere niente di urgente visto che ero già sul lavoro. Dopo qualche secondo il mio cellulare squillò di nuovo, e poi ancora un'altra volta. «Sembra che a qualcuno gli manchi!» disse con un accenno di malizia JJ. Durante queste due settimane JJ, Emily e Garcia erano le persone con cui avevo più legato. Supporto tra donne immagino! Le risposi con uno sguardo scettico come ad insinuare "ma figurati, l'unica persona a cui posso mancare è il proprietario di casa se non pago l'affitto in tempo".
JJ sorrise!

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