28# Scarlett

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SPENCER REID POV:
Scarlett prese l'ascensore senza salutare nessuno e dopo qualche minuto, mentre stavamo soccorrendo Penelope che era ancora scossa dall'accaduto, Aaron ci richiamò in sala riunioni. Era piuttosto arrabbiato, gli si leggeva in faccia.
«Spero che non vorrà dirci che abbiamo un nuovo caso!» disse Emily esausta.
Entrammo tutti in sala, e trovammo Aaron in piedi mentre ci aspettava.
«Devo parlarvi, non riguarda un nuovo caso, ma riguarda il nostro team!» annunciò Hotch.
Ci guardammo tutti tra di noi, cercando di captare se qualcuno sapesse qualcosa, ma niente.
«Devo richiamare Scarlett?» disse JJ.
«No, è lei che riguarda quello che sto per dire!» rispose.
Ci preoccupammo ed ognuno prese il proprio posto.
«Sto andando eticamente contro l'unica cosa che Scarlett mi aveva chiesto di non fare, me ne prenderò le responsabilità, ma credo che solo noi come squadra possiamo fare qualcosa per lei!».
Nei nostri sguardi l'unica emozione che si leggeva era la preoccupazione di non sapere quello che sta succedendo.
«Che succede Hotch?» chiese Derek.
«Ricordate il caso del dinamitardo?» chiese Aaron.
«Quello per cui Scarlett fu sospesa!» rispose Rossi.
«Fu sospesa per ragioni politiche, la Strauss non poteva lasciare che l'agente responsabile non avesse ripercussioni di fronte i politici! Prima, poco prima dell'arrivo di Cat, Scarlett era andata a richiedere alla Strauss di essere riammessa a pieno carico solo per questo caso per poter essere di maggiore aiuto. È per questo che non era con noi.
Nel mentre era lì ha ricevuto un link proxy riuscitole a mandare da Penelope poco prima di essere presa in ostaggio da Cat!» continuò a spiegarci.
«Si, in quel link c'era un collegamento alle telecamere dell'edificio. Non vedendola ho pensato che potesse essere d'aiuto!» affermò preoccupata Penelope.
«Hai fatto benissimo Penelope, hai salvato la vita di tutti noi! » la rassicurò Aaron.
«Scarlett, cercando di insistere e presa dal panico di ciò che stesse succedendo, ha mostrato il video alla Strauss. La Strauss allora ha deciso di approfittarne della situazione per sbarazzarsi di ciò che per lei rappresentava un problema: Scarlett. Le ha detto che avrebbe riavuto pieno ruolo solo e unicamente se avesse accettato di trasferirsi e tornare in Messico nella DEA!» terminò Hotch.
«Ha rifiutato, giusto?» chiese in lacrime Penelope.
«Ho i documenti firmati sulla mia scrivania. Scarlett sapeva che era la nostra unica possibilità per uscirne indenni da quella situazione e non ha esitato due volte!» rispose Aaron.
Iniziai ad alienarmi e a sentirmi come in una bolla appena Aaron disse in poche parole che Scarlett aveva deciso di trasferirsi di nuovo in Messico. Stava per andare via senza salutare ed in più arrabbiata e delusa da ciò che aveva sentito poco prima.
«Reid! Reid!» mi richiamò all'attenzione Derek toccandomi il braccio.
«Vi avrebbe salutato e voleva raccontarvi tutto lei domani, ma non abbiamo tutto questo tempo prima di risolvere la situazione!» Disse Aaron.
Presi un foglio di carta bianco, ci scrissi su la mia firma lo lanciai verso da Aaron e gli dissi: «Scrivete pure le mie dimissioni qui, io devo correre a parlare con Scarlett!». Mi alzai, presi la giacca e corsi a casa di Scarlett.

AARON HOTCHNER POV:

«Scrivete pure le mie dimissioni qui, io devo correre a parlare con Scarlett!». Spencer si alzò, prese la giacca e corse a casa di Scarlett. Derek gli corse dietro, cercando di fermarlo, ma non ci riuscì.
Ritornò in sala e mi chiese quale sarebbe stato il prossimo passo.
«Andare a parlare con la Strauss! Poi si vedrà!» risposi.

«Cosa crede di fare?» entrai con un tono duro e senza permesso nell'ufficio della Strauss mentre parlava con il capo di un'altra unità dell'FBI.
Si scusò con l'uomo e mi chiese di chiudere la porta.
«È stata una decisione della signorina Rodriguez!» mi rispose Erin.
«Con tutto il rispetto signora, ma sa benissimo che non ha avuto scelta!» gli risposi.
«Se ne faccia una ragione agente Hotchner e pensi al bene della sua squadra, piuttosto che al singolo!» mi disse.
«La stessa squadra che ha firmato tutte queste dimissioni!» le risposi sventolando un fascicolo in cui tutto c'era dentro meno che le nostre dimissioni. O meglio, c'era solo quella di Reid.
«Come spiegherà al capo generale dell'FBI un licenziamento di massa di un'intera unità?» Le chiesi con tono minaccioso.

«Mi sta minacciando agente Hotchner?» Chiese con tono agitato la Strauss.
«No signora, le sto dando due opzioni. Le stesse due opzioni che lei ha dato a Scarlett!» risposi.
«Cosa vuole agente?» mi chiese.
«L'annullamento del trasferimento  e il reintegramento immediato dell'agente Rodriguez!» le risposi.
La Strauss mi guardò fisso per un minuto, poi prese il modulo di trasferimento e lo strappò davanti i miei occhi.
Subito dopo mi porse il suo distintivo e la sua pistola.
«Glieli dia lei, e sparisca dalla mia vista!» rispose.

Tornai vittorioso dai ragazzi ed insieme decidemmo di andare a dare la notizia a Scarlett.

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