27# Arrivederci BAU

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SPENCER REID POV:
Eravamo tutti in sala riunioni quando sentimmo un trambustò al di fuori e poi una voce urlare «Speencie!».
Neanche il tempo di uscire che ritrovai tutti i miei colleghi puntare la pistola a Cat. Era entrata dentro l'FBI ed aveva Penelope sotto tiro.
«Abbassate tutti le armi!» ordinò urlando Hotchner.
«Cat, lascia andare l'agente Garcia!» chiesi con tono bastonato.
«Amore, ti sono mancata?» mi chiese.
Scarlett era andata dalla Strauss per richiederle di riammetterla con totale carica almeno per questo caso e non era con noi.
Fu il mio primo pensiero e in quel momento la ringraziai il cielo che non fosse con noi.
«Cosa vuoi Cat?» le chiesi.
«Lo sai, voglio te genietto!» rispose.
«Va bene allora, lascia andare l'agente Garcia e prendi me!» dissi avvicinandomi man mano.
«Sappiamo entrambi che nel momento in cui lascerò andare la vostra cara Penelope, non avrò scampo. Quindi stavo pensando.. perché non ti metti questa bellissima bomba in vita, e andiamo fuori io e te? Come una vera coppia? Sai, la mia partner è qui fuori che mi sta aspettando, e se non mi vede uscire tra dieci minuti faremo tutti... boom» spiegò Cat.
D'un tratto scorsi Scarlett da una delle porte del retro che era tornata ed aveva visto tutto.
«Sai bene che non lascerò che Spencer venga con te!» rispose Aaron con la pistola puntata a Cat.
«Lo so, è per questo che oggi sono magnanima. Sai Aaron, se non uscirò viva da qui, o se sarò di nuovo condannata a morte, non avrò vita lunga ugualmente. Mi è stato diagnosticato un cancro al cervello, e mi resta poco tempo! Si Spencie, sto per morire!» disse Cat.
«E durante questi mesi di solitudine, stavo pensando.. cosa avrei voluto prima di morire? Quale sarebbe stato il mio ultimo desiderio?». Continuò.
«Hai già avuto un appuntamento con me, cosa vuoi di più?» gli chiesi innervosendomi.
Nel frattempo vedevo Scarlett cercare un punto dove potesse muoversi senza essere vista da Cat per disarmarla. Inviò un messaggio nel frattempo, ma non sapevo a chi visto che ognuno di noi era in quella sala e non poteva prendere il telefono.
«Voglio che tutti ti conoscono per quello che sei Dottore!» rispose alla mi richiesta Cat.
«Ovvero?» chiesi.
«Di davanti a tutta la BAU quello che mi hai detto durante il primo e ultimo appuntamento. Ma se sbagli, o dici di meno di quello che mi hai detto, fai ciao ciao alla tua cara amica Penelope!». Era questa la richiesta di Cat, una richiesta subdola e umiliante. In quel momento mi sentii frenato nel dire quelle parole davanti a Scarlett, ma la vita di tutta la BAU e di Penelope erano nelle mie mani.
«Spencer, non devi!!» mi urlò Penelope prima che Cat la zittì colpendola con la pistola in testa e facendola inginocchiare dal dolore.
«Ti dissi che non riuscivo a toglierti dalla mia testa, e che non importava quante altre ragazze potessi conoscere, quanto intelligenti, di buon cuore e sexy potevano essere. Nella mia mente c'eri solo su, e non potevo farne a meno!» raccontai chinando il capo.
Rialzandolo vidi la faccia sconvolta di Scarlett che mi fece più male di un coltello conficcato nel fianco. Quello che avevo detto aveva fatto reagire Cat però, distogliendole un po' l'attenzione da ciò che aveva intorno. Fu quello in momento in cui Scarlett potette spararle.
Subito dopo lo sparo, Cat cadette a terra morta e Scarlett urlò non so verso chi o cosa «Ora, entrate ora!».
Il messaggio che avevo visto inviare prima lo aveva mandato alla squadra anti-bombardamento e subito loro entrarono e disinnescarono la bomba. Allo stesso tempo aveva avvisato la SWAT che intorno al perimetro del palazzo c'era la sua complice, che fu arrestata.
Era tutto finito.
E dopo quelle parole, era finito anche il rapporto tra me e Scarlett.
Mi avvicinai a lei, abbracciandola e sperando che non avesse dato adito a quelle parole, ma quando la strinsi a me, mi resi conto che era un'abbraccio da un'unica direzione. Lei rimase immobile per tutto il tempo. Si liberò dal mio abbraccio, si diresse verso la sua postazione, prese i suoi effetti personali, disse qualcosa ad Hotch e se ne andò.

SCARLETT POV:
Spencer mi abbracciò, ma io non riuscii a ricambiare.

«Ti dissi che non riuscivo a toglierti dalla mia testa, e che non importava quante altre ragazze potessi conoscere, quanto intelligenti, di buon cuore e sexy potevano essere. Nella mia mente c'eri solo su, e non potevo farne a meno!»

Le sue parole mi riecheggiavano in testa, e non serviva una memoria eidetica per ricordare fino all'ultimo sospiro e all'ultima pausa da lui presa mentre le pronunciava.
Raccolsi le mie cose e mi diressi verso la porta di Aaron per dargli la notizia.
Bussai ed entrai.
«Devo parlarti!» gli dissi.
Lui mi fece entrare e mi lasciò parlare.
«Prima di darti questi documenti devo spiegarti e devi lasciarmi parlare Aaron, per favore!» dissi. Aaron annuì.
«Quando Cat entrò nella tana di Penelope, lei riuscì a mandarmi immediatamente un link proxy dove mi sono collegata ed ho visto tutto quello che stava succedendo attraverso le telecamere. Nel frattempo ero andata dalla Strauss, per come ben sai, chiedere di essere riammessa con totale carica solo per questo caso. Come ben sai anche, la politica la odio, ma ho dovuto accettare il patto che mi è stato proposto dalla Strauss!» iniziai a spiegare.
«Spiegati!» disse Aaron con fare confuso.
«In questo dipartimento io rappresentavo, politicamente ovvio, il tassello scomodo della squadra. La Strauss, messa al corrente di ciò che stesse succedendo, mi ridava il pieno carico solo e unicamente se avessi accettato un trasferimento!» conclusi.
«Un trasferimento? Rifiuterai suppongo!» rispose Aaron.
«Ho già accettato! Sarò ritrasferita in Messico, nella DEA! Aaron, comprendimi.. ero l'unica che potesse fare qualcosa per la squadra al momento, sai benissimo che non avrei rifiutato!» risposi.
«Andrò a parlare personalmente con la Strauss!» disse alzandosi e dirigendosi verso la porta.
«Aaron!» lo richiamai a me.
«Queste sono le carte firmate! Vorrei solo parlarne io con la squadra, ma non oggi! Preferirei andare a riposare!» aggiunsi.
Subito dopo lasciai i documenti sulla scrivania e tornai a casa.

Reborn ~Where stories live. Discover now