35# Vecchi tempi.

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SPENCER REID POV:
*Due settimane dopo*
«Ragazzi, ricordatevi allora per prossima settimana la verifica su vittimologia e geo-profilo! A lunedì..»
Misi a posto i vari appunti per la lezione, presi la tracolla e mi diressi verso l'uscita!
«Scusi Dr. Reid..» sentii una voce chiamarmi alle spalle! Mi girai e con tanta sorpresa vidi Scarlett.
«Ehii!» esclamai aprendo le braccia aspettando un suo abbraccio.
Lo fece, mi abbracciò forte! Non la vedevo da ormai due settimane, e i momenti per parlare al telefono erano molto limitati a causa del lavoro!
«Che ci fai qui?» le chiesi sorpreso.
«In realtà sono in veste di agente...» non ebbe tempo di finire di rispondermi quando un'altra voce familiare disse «Si si, gli abbracci con la ragazza dopo, prima le cose importanti!». Quell'ironia poteva venire solo da una persona: Derek. Si intromise tra l'abbraccio mio e di Scarlett e a sua volta mi abbracciò.
Man mano si avvicinò tutta la squadra.
«Ma cosa ci fate qui ragazzi?» chiesi spaesato.
«Abbiamo un caso!» disse Aaron!
«E visto il weekend libero che hanno i docenti... abbiamo pensato che potessi unirti!» concluse Emily.
«Mettiamoci a lavoro allora!» risposi.

Ero felice ed energico. Era il primo caso da quando avevo preso posto qui in accademia e la mia squadra stava iniziando a mancarmi.
Ci dirigemmo verso l'uscita e nel mentre, ne approfittai per prendere sottobraccio Scarlett che mi era mancata molto.
«Come vanno le cose lì a Quantico?» le chiesi!
«Bene! Ho deciso di cambiare casa. Volevo aspettare di vederci per dirtelo, ma ecco..» rispose Scarlett.
«Come mai?» chiesi aggrottando la fronte perché confuso.
«Ti va ne se parliamo a fine caso?» rispose Scarlett abbassando lo sguardo.
«Si, certo!» le risposi, anche se la voglia di sapere che cosa stesse succedendo era tanta.

«Scarlett, aggiorni tu Spencer mentre andate dal medico legale?» disse Hotchner.
«Va benissimo!» rispose Scarlett.
Salimmo in macchina, e stranamente per la prima volta in otto mesi, era la prima volta che in macchina insieme, fosse lei a guidare.
Era concentrata sulla strada da percorrere quando in macchina iniziò a darmi i dettagli del caso.
Mi indicò dove prendere i file su cui seguire la sua spiegazione. Erano nella sua borsa, e mentre li cercavo (dopo aver chiesto il permesso, certo!), notai che tra i vari documenti c'era una busta con una lettera aperta. C'era un francobollo sopra, ma non lo vidi bene, quindi non sapevo di cosa trattasse.
Tanto meno però, nonostante la mia curiosità volevo ficcare il naso tra le cose di Scarlett. Presi i file e iniziai a leggere.
Nel mentre lei iniziò a spiegarmi:
«Ci sono stati due incendi alla Staffordashire University. Nel primo è stato ucciso un professore. L'incendio è stato appiccato nel suo ufficio. Nel secondo, invece, l'incendio è stato appiccato nel dormitorio dei ragazzi. Un ragazzo é gravemente ustionato!».
«Il ragazzo e il docente sono collegati in qualche modo?» chiesi.
«No, apparentemente no! Ma Garcia sta cercando qualsiasi connessione tra di loro!» rispose con tono serioso Scarlett.
Me ne ero quasi dimenticato di come fosse sul posto di lavoro.
Concentrata, focalizzata e sempre dedita nel cercare il colpevole.
«Sappiamo qualcosa su come è stato appiccato il fuoco?» continuai chiedendo.
«Per adesso sembra che l'accelerante sia propionaldeide, o comunemente detto..."
«Acetone!» pronunciammo insieme io e Scarlett.
Parlare all'unisono le strappò un sorriso.
«Siamo arrivati!» disse Scarlett con ancora il sorriso alla bocca.

«Come potete immaginare, il docente è morto per ustioni!» disse il medico legale.
«Bruciato vivo!» rispose Scarlett.
«Non proprio!» ribattè il medico legale.
Lo guardammo entrambi confusi!
«La causa del decesso è sicuramente quella, nonostante questo all'interno del suo organismo ho trovato un'anomalia. Sono appena arrivati gli esami tossicologici e pare che il professore, se non di fuoco sarebbe morto per altra motivazione. Ho trovato alti livelli di una tossina che si trova nelle piante taxaceae! In maniera particolare nel tasso!» spiegò il dottore.
Appena sentita la notizia, chiamai Hotchner per avvisare a sua volta l'ospedale per prevenire in caso la vita del ragazzo.
Purtroppo era troppo tardi!
Dopo qualche altra domanda, io e Scarlett ci dirigemmo verso il commissariato.
«Avvelenati, uomini... sai cosa significa?» chiesi retoricamente a Scarlett, sapevo già che lei sapesse la risposta.
«Eh? Cosa?» rispose Scarlett. Era soprappensiero da tutta la mattinata e questa cosa iniziava a preoccuparmi.
«Ehi, stai bene?» le chiesi preoccupato.
«Si si, scusa! Significa che l'S.I che stiamo cercando è donna!» rispose.
«Scarlett! Parlami!» esortai impazientemente.
Nel frattempo eravamo arrivati di fronte al commissariato. Scendemmo dalla macchina e mentre lei stava chiudendo lo sportello disse: «Ti va se questa sera prendiamo una pizza e ne parliamo davanti un bicchiere di vino?».

Risposi di sì ovviamente.

Ciao ragazzi! Scusate la mia assenza ieri ma ho lavorato 🥲 ecco a voi però il capitolo!
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti! 💜
Ps: -5

Reborn ~Donde viven las historias. Descúbrelo ahora