4# Se stessi

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Salimmo sul jet e non dissi una parola per quasi tutto il viaggio.
Che avrei dovuto fare? Parlarne immediatamente alla mia squadra?
Avevamo appena avuto un caso abbastanza urgente ed importante, non mi andava di preoccuparli ancora di più. Forse l'avrei fatto al ritorno.

«Amaro, giusto?» disse Spencer porgendomi una tazza di caffè!
«Si, grazie!» risposi. Si sedette di fronte per studiare il caso, ma in tutta sincerità sembrava che stesse studiando me. Alzava il capo in continuazione e cercava di capire cosa non andasse in me.
«Sei offesa per come ho reagito sabato sera?» mi chiese preoccupato!
No, Spencer certo che no! Ma non voglio dirti quello che succede, non adesso almeno.
«No» gli dissi sorridendo. Lui mi diede un ultima occhiata, mi sorrise e provó a tornare a studiare il caso.

«Allora ragazzi... » chiamò la nostra attenzione Aaron «...appena arriviamo ci divideremo così: Rossi e Reid voi andate sul luogo di ritrovamento, Scarlett e Derek invece andrete dal medico legale. Io, JJ e Emily ci recheremo in commissariato e parleremo con le famiglie delle vittime». Annuimmo.

«Tutti e tre gli uomini sono morti per annegamento!» iniziò a spiegarci il medico legale. «Ma non è tutto. Vedete questi fori nelle braccia!? Ho diritto di credere che fossero prima paralizzati, e poi affogati. In qualunque caso sto aspettando i risultati tossicologici.»
«Questo protrerebbe rientrare nell'MO di una donna, o di un uomo esile. Paralizzare la vittima è simbolo che l'S.I non fosse grande e grosso abbastanza per reagire a una loro probabile difesa!» aggiunsi io.
«Segni di aggressione sessuale?» chiese Derek
«No, nessuna, seppure le vittime sono state tenute legate per almeno ventiquattro ore prima dalla morte. Guardi questi lividi..» disse il medico legale mostrandoci polsi e caviglie delle vittime.
«La ringrazio Dr. Simons, appena ha risposte dall'esame tossicologico allora ci faccia sapere.» concluse così la visita dal medico legale Derek.

«Sei per la teoria della donna?» chiesi a Derek
«Si certo, è palese che l'S.I che stiamo cercando è una donna» mi rispose sicuro di se!
«Non saprei, c'è qualcosa che non mi convince! Appena torniamo in commissariato butterò giù qualche idea e ci penserò anche con un quadro completo con le informazioni degli altri» dissi. Derek annuì e ci dirigemmo verso la macchina.

«Scarlett, posso farti una domanda?» esclamò mentre guidava verso il commissariato.
Annuii!
«Che ti succede? Prima non dormi, poi hai la testa tra le nuvole...»
Derek Morgan! Mi stai per caso facendo un profilo?
«Sei proprio un profiler! Ho qualcosa di irrisolto, si è vero, ma niente di preoccupante!» gli risposi tranquillizzandolo, seppure io fossi tutto tranne che tranquilla.
«Va bene, per qualsiasi cosa sai che puoi contare sulla squadra...» fece una pausa e continuò cambiando tono da rassicurante a malizioso «... soprattutto su Reid!»
Scoppiai a ridere! Le sue allusioni erano totalmente infondate. Però era simpatico dai!

Ritornati in commissariato unimmo i pezzi: tre uomini, con nessun legame apparente, legati, tenuti prigionieri per per due settimane e tenuti legati per almeno ventiquattro ore, fatti annegare dopo averli drogati ed immobilizzati.
Tutti gli indizi portavano ad una donna, e fu proprio questo il profilo che dammo agli agenti di Beacon Hill.
Donna tra i 25 e i 35 anni, sadica, con istinti vendicativi. Gli uomini non avendo nessuna connessione tra di loro erano dei surrogati di un uomo che l'S.I in questione reputava responsabile per qualcosa nella sua vita.

Ma nonostante questo, io non ero convinta.
Non tornava il perché gli mettesse il rossetto prima dell'abbandono dei corpi. Cosa voleva simbolizzare? Gli uomini erano esemplari, buono mariti e buoni padri di famiglia.

«Garcia, puoi incrociare gli interessi e i like delle pagine delle nostre vittime sui social network?» chiesi!
«Certo Zuccherino!»
Adoro quando mi chiama con nomignoli strani.
«Oh-Oh!» esclamò Garcia.
«Cosa?» le chiesi allarmata.
«No, forse è solo una coincidenza. Ma tutti le vittime sembravano non appoggiare tutte le persone e i movimenti della comunità LGBTQ+ » ci comunicò la nostra meravigliosa genietta.

«Il nostro caso potrebbe essere appena diventato un manifesto politico e sociale!» disse Hotchner!

«Garcia, puoi rintracciare un indirizzo IP comune che ha visualizzato ciò che loro hanno scritto?» chiese JJ.
«Si lo faccio subitissimooo!» rispose Garcia chiudendo la chiamata.

«Ottima intuizione Scarlett!» mi disse Aaron.
Gli sorrisi e andai a fumarmi una sigaretta fuori dal commissariato.
Non riuscivo a smettere di pensare alle foto. Più ci pensavo, più mi salivano i brividi.

I primi tempi della nostra relazione era tutto rose e fiori, poi Marco ha iniziato ad essere geloso. Era la mia prima reale relazione, quindi pensavo che fosse normale, che fossi io quella non abituata ai compromessi e di conseguenza pensavo che fosse okay, e sorvolai. Finché un giorno non aggredì un mio amico per avermi riaccompagnato a casa. Quello fu il primo allarme che portò all'inizio della fine della nostra relazione.
I miei pensieri vagarono finché Reid non uscì fuori ad avvisarmi che avevamo un sospettato.
«Andrew Hold, 27 anni, residente di Beacon Hill. Indirizzo di casa e lavoro mandati" ci aggiornó Penelope. Lo trovammo in casa che stava per uccidere un quarto uomo che corrispondeva alla vittimologia precedente. Intervistandolo scoprimmo che da piccolo era stato bullizzato e aggredito per il suo orientamento sessuale, finché sei settimane fa non avevano ucciso il suo ragazzo solo per il semplice motivo che fosse omosessuale.
La rabbia di questo ragazzo era tanta, e in tutta sincerità empatizzavo molto con l'S.I.
Vedersi portare via qualcuno che ami per la semplice motivazione di essere se stessi, è tanto infondato quanto la sua sete di vendetta.

Tornammo a casa e mentre eravamo in ufficio scrivendo gli ultimi rapporti, decisi di parlare con la squadra!
«Ragazzi, devo parlarvi!»

Reborn ~Where stories live. Discover now