Capitolo 18

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"Non ci credo che siamo già tornati a New York" dissi buttandomi sul letto del grande hotel dove alloggiavamo insieme al resto della band.
Quei cinque giorni erano passati così velocemente che non mi ero resa conto che quella mini- vacanza fosse già finita. Con Niall eravamo stati al mare, a ballare, in piscina, a mangiare gelati nella piccola villetta dove andavo sempre, gli avevo fatto conoscere i miei amici e lui si era integrato benissimo e tutti lo adoravano. Avevamo passato dei giorni così belli, senza pensieri o paranoie, solo io e lui.
"È stato divertente stare da te per qualche giorno, ci voleva" disse il biondo mentre si stendeva accanto a me e mi prendeva da un fianco per avvicinarmi a lui.
"Però è stata anche una sofferenza!" Affermò ridendo
"Perché?" Dissi guardandolo
"Avrei voluto farti mia in ogni angolo di quella bellissima villa dei tuoi genitori. In piscina, specialmente" disse iniziando a baciarmi il collo
"Non era l'ideale" dissi ridendo
"Ho fatto il bravo ragazzo, ma sai che non mi si addice tanto" disse mettendosi sopra di me e passando la sua mano destra dal fianco al seno, stringendolo delicatamente tra la mano.
"Anch'io ho fatto la brava ragazza" dissi ammiccando
"Dovremmo smetterla di fingere di essere bravi ragazzi, no?" Disse al mio orecchio e io venni sommersa da un brivido che mi percorse tutta la schiena.
Annuii in preda a quelle sensazioni. Iniziò a lasciare baci sul mio collo, concentrandosi poi su un lembo di pelle e succhiandolo, lasciandoci poi un casto bacio.
"Amore, non annuire! Parla" ordinò lui.
"Cosa vuoi che dica?" Dissi ansimando sotto le sue mani che tormentavano i miei seni.
"Mi piace quando ti sottometti così tanto" disse alzando la maglia a metà e abbassandosi sulla mia pancia. Leccò la parte sopra i miei slip e io mi sentivo già umida tra le gambe. Risalì sul mio viso e con foga mi baciò, muovendo la lingua in modo esperto.
"Ti scoperei di continuo, lo sai vero?" Rise lui.
Mi piaceva quando mi diceva quelle cose sporche, quelle parole quando uscivano dalle sue bellissime labbra avevano un effetto incredibile su di me.
Io annuii mentre lui mi toglieva la maglia
"Ti ho chiesto di non annuire" disse baciandomi i seni sul bordo del reggiseno. Lo tolse con molta facilità e iniziò a baciarmi piano, mentre i miei ansimi si facevano più forti.
Mi tolse i jeans e scese sulle mie gambe, alzò la gamba sinistra e lasciò baci umidi sulla coscia fino ad arrivare alla mia intimità.
"Guardati, non ho fatto niente e sei già bagnata!" Disse mordendosi il labbro e sorridendomi. Lo maledissi mentalmente, mi sarei vendicata e avrebbe sofferto come non mai.
Mi tolse le mutande e io la aiutai con un movimento del bacino. Iniziò a leccare e mentre muoveva la lingua in modo esperto infilò un dito, provocando un gridolino da parte mia. L'insieme delle due cose rendeva tutto meraviglioso.
Spinsi i suoi capelli verso me, chiedendogli silenziosamente di continuare ancora. Lui rise e mosse il capo in senso negativo, mi lamentai e lui salì sulle mie labbra, baciandomi con passione. Mi stava completamente sottomettendo , e glielo stavo permettendo. Decisi che dovevo dare anche io il mio contributo. Allungai la mano verso il cavallo dei suoi jeans, notando che già i pantaloni erano troppo stretti per la sua erezione.
"Parli tanto di me, ma tu non scherzi" dissi baciandolo con passione. Capovolsi le posizioni e mi ritrovai sopra di lui, gli tolsi la maglia e toccai il suo petto in modo delicato, prima di fondarmi sul suo collo.
Iniziai a baciarlo fino alla cintura dei jeans, gliela slacciai e tolsi via i pantaloni. Tornai a baciarlo e tirai l'elastico delle sue mutande con i denti, mentre lo osservavo.
"Non guardarmi in quel modo!" Disse ansimando e portando la testa indietro. Tolsi via i boxer e presi la sua lunghezza sulla mano, muovendo con movimenti lenti e costanti. Nel frattempo tornai con la bocca sul suo collo e morsi la sua mascella, ridendo.
"Non dirmi mai più che mi sottometto a te" dissi a un centimetro dalle sue labbra e smettendo di muovere la mano sulla sua erezione.
Lui cambiò nuovamente le posizioni e si mise sopra di me
"Non farmi incazzare, Aurora!" Disse ridendo malizioso "non ti conviene, lo sai"
"Mostrami quello che sai fare, Horan" dissi baciandolo forte.
Mi prese di forza e mi fece stendere di pancia, con il braccio mi alzò dal sedere ed entrò dentro me, facendo movimenti veloci. Urlai dal piacere più e più volte. Poi mi fece voltare e mi fece mettere le gambe attorno al suo bacino, continuando a muoversi velocemente.
Ero al limite.
"Niall, sto per venire!" Dissi ansimando
Anche lui stava per raggiungere il suo massimo. Dopo qualche secondo venimmo contemporaneamente e lui si stese accanto a me, tirandomi sul suo petto e iniziando ad accarezzarmi i capelli.
Io cercai di tornare a respirare normalmente.
"Complimenti" Risi io
"Oggi ero in forma" disse lui
"Si, ho notato"
Mi alzai verso il suo viso e lo baciai delicatamente. Quel bacio era diverso da quello che avevamo fatto prima e eravamo passati dalla pura perversione alla dolcezza, e lo sentivo anche da come mi accarezzava i capelli.
"Ti amo" disse baciandomi la testa
"Ti amo anch'io" dissi prima di crollare a causa della stanchezza dovuta al lungo viaggio.

We never go out of style (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora