Capitolo 30

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"Niall non ce la faccio più a litigare con te!" Dissi voltandomi
Stavamo litigando per l'ennesima volta, l'argomento era sempre lo stesso, ovvero il modo in cui si era comportato al pub. Erano due giorni che non facevamo altro che litigare per questo, io stavo uscendo fuori di testa.
"Sono stanco, Aurora!" Urlò, mi voltai e lo osservai, sapevo che stava per continuare a parlare "sai di cosa sono stanco? Sono stanco del fatto che nessuno si chiede come sto, nessuno! Perché solo a te è concesso di essere debole, solo a te è concesso di piangere, di lamentarti! Nessuno si chiede come cazzo sto io, se a volte mi sento come uno stupido che non sarà mai in grado di crescere un bambino o se semplicemente sono triste e allora ho bisogno di svagarmi!
Ho sbagliato ok? L'altra sera ho sbagliato, ma avevo bisogno di staccare! Perché Dio mio a me sembra di stare uscendo pazzo, e nessuno lo capisce. Tutti che stanno li a dirmi "come sta Aurora?" E io? Chi pensa a me? Nessuno si chiede mai come sto io!"
Aveva gli occhi lucidi e in quel momento sentii il mio cuore andare in frantumi, sentivo che stavo per piangere, perché non l'avevo mai sentito dire quelle cose, perché non pensavo si sentisse così solo, che si sentisse non capito.
Avevo pensato così tanto a me stessa che mi ero dimenticata di lui.
"Non parli?" Mi rimproverò
Ma non avevo la forza, non avevo il coraggio, tutte le mie parole erano bloccate.
Non risposi e salii in camera, mi stesi sul letto e piansi, lo feci perché stavo male, e stavo male perché lui stava male e io non avevo capito un cazzo di niente. Piansi per un tempo che mi parve interminabile e Niall non mi venne a cercare, poi chiusi gli occhi e crollai in un sonno poco confortevole.

POV Niall
Tutto quello che avevo detto mi aveva finalmente fatto tirare un sospiro di sollievo, avevo finalmente detto tutto ciò che pensavo. Avevo visto nei suoi occhi la confusione e poi la tristezza, capivo che si era sentita in colpa e non appena era andata via non l'avevo richiamata, sapevo che aveva bisogno di pensare e anch'io ne avevo bisogno.
Quando entrai in camera lei dormiva già, le diedi un lieve bacio, lo feci perché mi mancava tanto farlo e io avevo bisogno di lei. Mi sdraiai e crollai in un sonno profondo.

POV AURORA
Non appena aprii gli occhi sentivo un leggero venticello attraversare la stanza, raccolsi tutta la buona volontà del mondo e mi sedetti sul grande letto, Niall non c'era già, e mi chiesi dove potesse essere, osservai l'orologio ed erano le 09:00 del mattino. Era stata una notte terribile ma ero riuscita a riposare un po'.
Dopo la sera prima avevo bisogno di parlare con lui, avevo bisogno di dirgli tante di quelle cose, di rassicurarlo, e soprattuto di dirgli che lo amavo. Mi passai la mano sulla pancia, era una situazione difficile ma io amavo quella creatura e amavo che Niall fosse il Padre.
"Buongiorno amore" sussurrai sperando mi sentisse, mi piaceva pensare che fosse sempre lì ad ascoltarmi.
"Forse è il momento di fare pace con Papà" dissi rivolgendomi sempre alla piccola creatura.
Mi alzai e mi affacciai nel grande balcone, quel balcone mi ricordò tutte quelle mattine in cui, dopo aver fatto l'amore, trovavo Niall mezzo nudo, sorrisi a quel pensiero, mi mancava da morire. C'era il sole e ne fui felice, a Londra non era una consuetudine.
Scesi in salotto e sentii la televisione accesa, Niall era sdraiato e guardava le partite di Tennis.
"Buongiorno" dissi con un piccolo e timido sorriso, stringendomi nella mia vestaglia di seta.
Lui si voltò e mi osservò attentamente
"Buongiorno" rispose
Non sapevo come comportarmi e sentivo di essere un po' a disagio.
Mi avvicinai e mi sedetti sul divano che si trovava alla destra di quello in cui vi era seduto lui.
"Scusa" dissi con voce flebile, lui non rispose e io pensai alla sua espressione della sera prima, alle sue parole e pensai di poter scoppiare a piangere nuovamente.
"Quelle cose che mi hai detto ieri mi hanno fatta stare malissimo perché non ho capito come ti sentissi, non ti ho mai permesso di essere debole o spaesato. Non ho fatto altro che pretendere e pretende e mi dispiace. Niall io ti amo da morire e tu sarai un padre meraviglioso. Non voglio che tu pensi di non essere abbastanza, perché tu sei sempre abbastanza! Sei tutto quello di cui ho bisogno, anzi.. Di cui abbiamo bisogno" dissi mettendo un mano sulla mia pancia.
Mi alzai e mi sedetti accanto a lui, gli accarezzai il viso e vidi finalmente i suoi occhi azzurri puntati sui miei. Passai un dito sulle sue labbra e vi poggiai dolcemente le mie, poi mi staccai e finalmente lo vidi sorridere.
"Ti amo!" Dissi a un centimetro dalle sue labbra
"Non voglio continuare a litigare con te! Mi manchi da morire" disse
"Mi manchi anche tu"
"E scusami per come mi sono comportato"
"Basta. Saltiamo le scuse, non mi importano. Ti amo Niall, voglio che tu sia felice, solo questo!"
"Ti amo" disse iniziando a baciarmi delicatamente, slacciò la mia vestaglia e vide che ero in intimo, sorrise e mi guardò.
"Già sapevi come sarebbe finita vero?"
Lo baciai
"Diciamo che ci speravo"
Lo spinsi dal petto e lo feci distendere, era già senza maglia e questo mi evitò una noiosa perdita di tempo nello spogliarlo. Iniziai a lasciargli baci umidi su tutto il petto mentre sentivo il suo respiro affannato che mi fece eccitare un sacco.
"Faccio io amore" disse prendendomi e mettendomi sotto di Lui, feci il broncio e e lui rise
"Sei incinta, non ti faccio fare sforzi!" Disse giustificando la cosa, Risi e portai le sue labbra sulle mie, Mosse la lingua in modo esperto e iniziò a baciarmi con passione.
"Farò pianissimo" disse baciandomi. Sapeva che non poteva fare come al suo solito, dove essere delicato.
Mi fidavo di lui e sapevo che sarebbe stato perfetto.
Facemmo l'amore per tutta la mattinata, e io mi sentii nuovamente completa.
Non appena finimmo ci sdraiammo sul divano, io ero appoggiata al suo petto e lui giocava con una mia ciocca di capelli.
"Quindi fra quindici giorni scopriremo se è maschio o femmina" disse felice
"Si" dissi sorridendo
"Dovremmo pensare a qualche nome"
"Tu hai proposte?" Dissi ridendo
"Se è maschio potremmo chiamarlo Houston"
Mi alzai, sedendomi, e lo fissai ridendo
"Cosa?"
"Si! Dai pensaci, quando farà qualche cazzata gli dirò "Houston, abbiamo un problema", è geniale!"
"Non chiameremo nostro figlio Houston solo perché tu vuoi fare questa stupida battuta" dissi sedendomi e fissandolo, stavo ridendo come una pazza, non poteva essere serio.
"Tu potrai scegliere il nome del prossimo! Aurora ti prego, chiamiamolo così"
"È fuori discussione"
"Ma almeno ammetti che è geniale" dissi ridendo
"Non lo ammetterò mai"
"Chiediamo al diretto interessato" disse abbassandosi
"Ciao Piccolo, scusa il disturbo ma è importante! Ti piace il nome Houston vero? La mamma non capisce che è un'idea geniale! Se sei d'accordo con me non darci nessun segno"
Aspettò due secondi e poi mi sorrise
"Visto? Nessun segno! È d'accordo"
"Tanto non mi convinci" risi
"Si certo, ne riparleremo! Comunque se è femmina avevo pensato che potremmo chiamarla Flora"
"Flora?" Chiesi alzando un sopracciglio
"Già!"
"Amore sei negato" dissi ridendo
"Ok. Rifiuta pure tutte le mie proposte" disse stufo. Mi avvicinai a lui, mi misi a un centimetro dal suo viso e risi, lo presi e lo baciai ma lui si staccò e io lo osservai stranita
"Così mi perderai, mia cara" disse alzandosi e puntando il dito contro me, lo seguii fino in cucina e lo osservai mentre si prendeva una birra.
"Usciamo?" Chiesi
"Amore ci sono le partite di Tennis"
"Eh dai!"
"No"
"Ma voglio uscire, ti prego! Puoi registrarle"
"Non è la stessa cosa, lo sai"
Incrociai le braccia al petto e lo osservai, eravamo in piedi l'uno di fronte all'altra.
"È inutile, non mi convinci" disse superandomi e tornando in salotto, mi posizionai davanti la tv e lo osservai, lui sorrideva.
"Amore! Ti prego" dissi
"Amore, ti prego" disse facendomi segno di spostarmi, mi voltai e la spensi.
"Sai che lo odio quando mi spegni la tv" disse avvicinandosi per riaccenderla ma io fui svelta e mi misi vicinissima a lui
"Ti prego" sussurrai soffiando sulle sue labbra "amore, ti scongiuro! Poi, appena torniamo, Faccio tutto quello che vuoi" dissi ammiccando
"Eh va bene!" Disse arrendendosi, Risi e lo baciai.
"Ok, vado a prepararmi allora" e corsi di sopra a prepararmi.

POV Niall
"Aurora, smuovi il culo" urlai affinché mi sentisse, ma perché finivo sempre con l'aspettarla per minuti che mi parevano ore?
C'erano le partite e lei era riuscita a convincermi, come faceva a riuscirci ogni volta?
"Arrivo" urlò dal piano di sopra.
"Ti aspetto in macchina"
Mi indirizzai verso l'auto e non appena salii accesi la radio e la sintonizzai sulle partite. Ero felice che avessimo fatto pace, quella guerra era durata fin troppo e io non volevo assolutamente continuarla. Tutto quelle piccole liti ci stavano facendo crescere e ci stavano facendo capire quanto in realtà fossimo forti.
Vidi Aurora uscire di casa sorridente, la sua pancia iniziava a vedersi e pensai che i fan avrebbero capito da un momento all'altro e che probabilmente avrei dovuto dare la notizia alla nostra prossima intervista, chissà se l'avrebbero presa bene, io speravo di si, Aurora non aveva bisogno anche di orde di ragazze che la insultassero.
Era bellissima, così felice, così semplice e meravigliosa.
Quando salii fece un sonoro sbuffo, come se quel tratto di strada a piedi l'avesse stancata.
"Dove vuoi andare?" Dissi ingranando la marcia e partendo
"Andiamo in quel negozio per neonati sulla ventunesima? Sembra così bello! Non ci sono mai entrata" disse felice
"Devi comprare qualcosa?"
"No, in realtà"
Sapevo che avrebbe risposto così, non sapevamo il sesso del bambino e non potevamo comprare tutti vestitini unisex.
"E allora non ci andiamo"
"sei una noia"
"Amore, aspettiamo quindici giorni, vediamo se è maschio o femmina e poi andiamo a svaligiare il negozio" dissi ridendo, lei mi seguii e mi diede un bacio
"Buona idea" disse
Le presi la mano e la strinsi forte alla mia.
"Potremmo andare a prendere un gelato al parco" proposi
"Vada per il gelato"
Parcheggiai la macchina nel grande posteggio e mano nella mano ci indirizzammo al parco, ci fermammo davanti il gelataio e lui ci sorrise teneramente. Io ordinai un cono cioccolato e lei uno nocciola, lei amava la nocciola.
Sperai che nessuno iniziasse a seguirci o ad assaltarci, da quando Aurora era incinta mi preoccupavo un sacco degli "assalti" dei fan, perché temevo potesse sentirsi male.
"Fra una settimana abbiamo un'intervista, penso sia arrivato il momento di dire del bambino" dissi
Aurora mi guardò dubbiosa, come se qualcosa non la convincesse o come se temesse quella situazione
"Pensi sia una buona idea?"
"Mi stupisce come non l'abbiano scoperto, penso che prima o poi lo sapranno"
"Solo che è una cosa così privata"
"Lo so"
"E se lo dici tu poi mi tortureranno nelle mie prossime interviste"
"Prima o poi dobbiamo affrontare la cosa" dissi
"Si. Hai ragione"
La baciai, per farle capire che tutto sarebbe andato per il verso giusto.

POV Aurora
Entrai in casa alla velocità della luce, avevo percorso gli ultimi chilometri a una velocità a cui probabilmente non ero mai andata.
"Niall" urlai per farmi sentire, sapevo che era in casa perché oggi avevano il giorno libero.
"Che succede?" Disse raggiungendomi in cucina preoccupato.
"Guarda! Prima pagina" dissi buttando una rivista del The Sun sul tavolo. Lui la prese e osservò attentamente le foto, raffiguravano me e Niall, la mia pancia era cerchiata ed era ben spiegato come tutti avevano capito che fossi incinta.
"Una delle coppie più parlate del momento ci dà ancora modo di scrivere, pare infatti che la bella fidanzata del biondino più desiderato del mondo, componente degli One direction, sia in dolce attesa. Ultimamente abbiamo visto la coppia molto affiatata e abbiamo notato la bella pancia che porta Aurora, ma come,ragazzi, ci tenete tutto questo nascosto?
A confermare ci sarebbe una fonte vicina ai due che ha affermato "Aurora e Niall non vedono l'ora che nasca. Sono molto emozionati"... Bè non ci aspetta che sapere se sarà un piccolo o una piccola Horan" lesse ad alta voce l'articolo e mi guardò
"La pacchia è finita" continuò
Ero nervosa, il fatto che l'avessero scoperto mi rendeva irrequieta perché sapevo che niente sarebbe stato tranquillo, anzi tutto sarebbe stato un continuo casino e ci sarebbe stato un terribile e perenne chiacchiericcio.
Niall capì che ero agitata e si avvicinò a me, mi prese e mi strinse forte
"Andrà tutto bene" mi sussurò
"Sarà un casino"
Dopo che avevo letto l'articolo non avevo neanche avuto il coraggio di entrare su Twitter o su Facebook o su Instagram, e pensai che non ci sarei andata per un bel po'.
"Mi sa che devo prepararmi un bel discorso per l'intervista di dopo domani" disse Niall sorridendo e tentando di farmi risollevare il morale
"Tu sei un casino con i discorsi" Risi
Era vero, lui era negato, per la maggior parte delle volte diceva delle assurdità gigantesche.
"Senti, faccio interviste da quanto? Tipo 7-8 anni? Saprò cavarmela" disse alzando un sopracciglio in segni di superiorità.
Lo baciai e sorrisi "allora sono nelle tue mani, amore"
"Penso a tutto io" disse rassicurandomi ancora.
Riusciva sempre a infondermi un'enorme senso di tranquillità e io gliene sarei sempre stata grata.
Feci un grosso sospiro e mi preparai mentalmente a qualunque cosa sarebbe accaduta, strinsi la mano al mio biondo, avevamo un'altra cosa da affrontare, insieme.

We never go out of style (Niall Horan)Where stories live. Discover now