Capitolo 33

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"Niall smettila" dissi nervosamente posando la pezza per asciugare i piatti sul grande tavolo della cucina.
"Ma perché ti scaldi così tanto? È solo una cena!"
"È una cena con una persona che non mi piace!"
Lo guardai negli occhi come a volergli esprimere tutta la mia opposizione.
"È solo un'intervista"
"Si, ma colei che ti intervisterà non mi piace! E poi perché devi raccontare le nostre cose private? Sai che non voglio infilare Andrew in questo mondo del cazzo!"
"Dio mio, non ho intenzione di mettere nostro figlio sotto i riflettori!"
"Niall, nostro figlio è già sotto i riflettori!" Urlai esasperata
"Non te ne rendi conto? Ha solo cinque mesi e ne parla mezzo universo, ci sono foto di lui ovunque"
"Mi stai dando la colpa di questa cosa?" Chiese nervosa
"Certo che no!"
"Strano, ultimamente è sempre colpa mia"
"Non dire cazzate" dissi sistemando i piatti
"Non parlerò di Drew!"
"Non ci andrai"
"Si invece"
"E se questa vuole solo intervistarti perché non ha invitato anche me?" Chiesi incrociando le braccia al petto
"Ma che ne so" disse alzando le braccia al cielo.
A un tratto sentii Andrew piangere
"Bene abbiamo urlato troppo!" Dissi stanca e indirizzandomi verso la sua cameretta.
"Ehi amore" dissi prendendolo in braccio, in quei mesi era diventato ancora più bello e gli occhi azzurri, presi dal biondo, regnavano sovrani in quel viso perfetto.
"Perché piangi?" Dissi cullandolo, lo vidi calmarlo e tirai un sospiro di sollievo.
"Come va?" Disse Niall raggiungendomi
"Si è solo svegliato a causa delle voci, fra due secondi crollerà ancora"
Si avvicinò a me e mise una mano sulla mia schiena, si abbassò e baciò la testa di Andrew, poi alzò il suo viso su di me e mi lasciò un bacio sulle labbra.
"Non ho voglia di litigare" disse
"Neanch'io" Risi "sono davvero stanca"
Dormivamo poco e ogni minima cosa diventava un motivo per fare una guerra.
"Che dici se domani lasciamo Andrew ad Harry e Kim?"
"Pensi starà bene?"
Lasciarlo ad altri mi rendeva sempre paranoica, sentivo che io e Niall eravamo gli unici in grado di proteggerlo.
"Certo. È già stato con loro. Così stiamo un po' insieme, io e te" disse malizioso, Risi e accettai la sua proposta. Stare da soli ci avrebbe fatto bene.

Bussai forte alla porta del riccio, mi chiedevo sempre perché tardasse un sacco per aprire una fottuta porta
"Lo odio quando mi fa aspettare così" disse Niall appoggiandosi allo stipite della porta e incrociando le braccia, portava i suoi soliti Rayban neri che gli davano un tocco meravigliosamente sexy. Mi sorrise e guardò Drew che stava tranquillo nel passeggino.
"Eccomi" disse Harry aprendo la porta
"Dopo venti minuti circa" dissi sbuffando ed entrando con la carrozzina
"È nervosa?" Chiese a Niall chiudendo la porta
"Penso che sia tu a renderla nervosa" rise il biondo
"Allora dov'è il mio campione?" Disse indirizzandosi verso il passeggino
"Eccolo" lo prese in braccio e un sorriso immenso ricoprii il suo volto
"È tutto suo padrino" disse, Harry aveva battezzato Andrew tre mesi prima, lui si vantava con tutti di essere suo padrino e quando gliel'avevamo chiesto era stato super felice.
"Si, in effetti ha i tuoi stessi occhi verdi" disse Niall sarcastico, Harry lo osservò alzando un sopracciglio e fece una finta risata.
"Kim?" Chiesi al riccio
"Si sta lavando"
"Ok, noi andiamo" disse Niall
"Harry" lo guardai "sta attento a mio figlio, per favore! Non fare come al tuo solito"
"È successo solo una volta"
"Lo tenevi per la tutina, dalle spalle e, sopra al letto, facevi finta che volasse" dissi
"Non era pericoloso! Lo tenevo bene ed eravamo su un letto!" Si difese
"Harry, ha ragione. Vedi di non fare il coglione" disse Niall
"Ok, ok! Io e lui staremo qui, sul divano, a guardare la tv" disse sedendosi
"Ma perché ci fidiamo di lui?" Chiesi a Niall
"Non lo so"
Salutammo il piccolo e dopo altre raccomandazioni uscimmo finalmente di casa.
Quando salimmo in macchina una strana sensazione mi invase, era inverosimile che fossimo solo io e Niall e che non avessimo un Andrew urlante in macchina.
"Questo silenzio è musica per le mie orecchie" disse Niall ridendo come se mi avesse letto nel pensiero
"Che facciamo?" Dissi ridendo, lui mi osservò e rise, per un secondo mi sembrò di tornare indietro nel tempo, a quando non avevamo Andrew ed eravamo solo dei normali ragazzi spensierati. Anche se a pensarci bene la nostra vita non era mai stata normale, prima la fama che ti vieta di vivere una vita normale e poi diventare genitori da giovani; non avevo mai avuto una vita normale.
Osservare Niall guidare tranquillo mi fece rilassare, mi ricordavo sempre di osservalo bene e di imprimere la sua perfezione nella mia mente.
"Dove andiamo?" Chiesi
"Al mare" disse
Sorrisi, adoravo andare al mare, passeggiare sulla riva insieme a lui e parlare di tutto quello che ci passava per la mente.
Non appena arrivammo tolsi subito le scarpe e immersi i piedi in quella sabbia fresca, sospirai e mi godetti l'aria fresca.
"Mi mancava venire al mare" dissi
"Anche a me"
Mi prese per mano e iniziammo a passeggiare lentamente
"Ricordi quando ci siamo conosciuti?" Chiesi
"Si"
"Allora non pensavo che sarebbe finita così"
"Se è per questo neanch'io lo pensavo" dissi ridendo
"È strano il destino"
"Niall filosofo mode on?" Dissi ridendo
"Sono serio" disse ridendo e spintonandomi
"Non ho mai creduto molto nel destino, però quando sei arrivato tu ho iniziato a crederci un po di più, eri un qualcosa di troppo imprevedibile. Tu sei Irlandese, io Italiana, le probabilità di incontrarci erano tipo una su mille. E se tu fossi stato famoso ed io no? E se fosse stato il contrario? E se quell'intervista non l'avessi fatta io? E se non mi avessero dato un lavoro a Londra?
Se non ci fossimo mai incontrati, cosa staremmo facendo adesso? Ci pensi mai?
Io adesso potrei essere in Italia, forse avrei finto già con l'università, e magari lavorerei. Avrei un ragazzo, e nessun figlio. Tu invece potresti essere fidanzato con qualche modella, andresti ancora alle tue amate feste, ti ubriacheresti e non dovresti spendere soldi in tutine, pannolini, creme e omogeneizzati.
Ogni tanto penso a tutte queste cose, ed è incredibile di come,in mezzo a tutti questi possibili intoppi, noi adesso siamo qui, insieme.
Mi piace pensare che siamo qui perché era così che doveva andare, e che prima o poi ci saremmo comunque incontrati, da qualche parte. Una volta ho letto una frase
"Se due pesci sono destinati ad incontrarsi, non servirà al mare essere cento volte più grande", penso sia una cosa bella da pensare. Niall, sei l'amore della mia vita, non mi immagino in nessun altra situazione, se non in questa, con te"
Mi osservò e mi baciò, mi baciò a lungo, in uno dei modi più dolci di cui era capace.
"Ti amo" disse semplicemente
"Ti amo anch'io" dissi in un sussurro
"Sposami" disse con un sorriso
"Ti sposo quando vuoi, Niall"
Mi baciò forte e il mondo aveva un senso.

AVVISO:
Cari lettori,
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo:)
Spero di fare il massimo e scrivere davvero un bell'ultimo capitolo:)

We never go out of style (Niall Horan)Where stories live. Discover now