Capitolo 23

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"Secondo me dovremmo comprarlo anche a tua madre" dissi prendendo un piccolo kit di attrezzi da cucina con delle stampe della Tour Eiffeil.
Eravamo a Parigi e stavamo comprando dei regali per tutti, o almeno, io stavo comprando dei regali per tutti, Niall era solo estremamente annoiato e io amavo vederlo con il broncio mentre annuiva ad ogni mia affermazione.
Sorrisi facendogli vedere quel probabile regalo, che già avevo deciso di comprare a mia mamma.
"Amore è uguale, sul serio" disse disinteressato
"Penso che le piacerà" dissi prendendo il tutto e dirigendomi alla casa. Niall prese il portafoglio e lo fermai
"Faccio io" sorrisi
Non si oppose perché sapeva che non gliel'avrei comunque data vinta.
Non appena uscii mi prese per mano e iniziammo a girare per le vie di quella meravigliosa città.
Mi piaceva tanto Parigi e mi dispiaceva dover andare via da qui. Eravamo stati tranquilli per un paio di giorni, senza pensieri, e questo aveva fatto bene ad entrambi.
"Domani a che ora abbiamo l'aereo?" Chiesi al biondo
"Alle 14:45"
Continuammo a parlare finché un piccolo gruppo di fan non fece capolinea, Niall sorrise a tutte e iniziò a firmare autografi, mentre con alcune scattava delle foto.
Mi staccai da lui per permettergli di parlare e stare un po' con loro
"Amore dove vai?" Chiese
"Entro in questo negozio. Fai con calma" gli sorrisi ed entrai nel negozio di abbigliamento.
Osservai la scena dalla vetrata, quelle fan erano così felici di vederlo e anche lui sembrava davvero felice di stare con loro. Mi piaceva il rapporto che aveva con loro, e mi piacevano loro, anche se a molte di loro io non piacevo. Non importava, erano sue fan e le avrei rispettate comunque.

POV Niall
"Ragazze scusate, torno da Aurora oppure comprerà l'intero negozio" dissi ridendo, loro sembrarono capirmi e risero con me, o forse risero solo perché dovevano. Mi staccai dal piccolo gruppo e mi allontanai ma poi mi girai nuovamente
"Ragazze" le richiamai "non dite che siamo qui. Vogliamo rilassarci un po'"
Loro annuirono e io Risi ed entrai nel negozio.
L'ultima cosa di cui avevo bisogno era una folla di ragazze urlanti, mi stavo rilassando e avevo intenzione di continuare a farlo.
Quando tornammo in hotel mi buttai sul letto, ero stanco di camminare. Vidi Aurora prendere il telefono e maneggiare con quell'aggeggio per qualche secondo, ebbi l'istinto di chiederle con chi stesse parlando, ma dovevo regolare quel mio atteggiamento da geloso. Sapevo che amava me, non dovevo essere così ossessionato.
Lasciai perdere, ma quando sentii vibrare nuovamente il suo telefono non resistetti più.
"Con chi parli?" Le chiesi osservandola
"Uhm.. Nessuno" mi sorrise lei
Ma conoscevo così bene quello sguardo.
"Davvero? Fammi vedere allora" dissi alzandomi e mettendomi più vicino a lei
"Scherzi vero?" Rise lei
"No" dissi serio
"Non ti farò vedere il mio telefono"
"Hai qualcosa da nascondere?"
"Certo che no!"
"E allora fammi vedere"
"Sei pazzo!" Si mosse un po' più lontana da me e prese la bottiglietta sul tavolo portandola alla labbra e bevendo, quel gesto mi eccitò e pensai di scoparmela su quel tavolo.
"Chi era?" Chiesi nuovamente
"Era Nick!" Disse esasperata
"Nick?" Chiesi
"Si, lui"
"E perché messaggi con lui?"
"Perché siamo amici! Mi ha chiesto come stesse andando il viaggio e ho risposto"
"E perché non me lo dicevi e basta invece che girarci attorno?"
"Perché tu sei paranoico!"
"C'è qualche altro motivo?"
"Stai davvero superando il limite"
"Fammi vedere i messaggi"
Sapevo che era sbagliato, lo sapevo.
"Non puoi davvero chiedermi questa cosa!" Disse delusa
"Lo sto facendo"
Mi diede il telefono e se ne andò, sbattendo la porta della camera così forte che chiusi gli occhi sentendo quel forte rumore.

POV Aurora
Non poteva fare così, non poteva davvero fare così ogni volta che parlavo con un maschio. Era follemente ossessionato. Camminai su e giù per il corridoio, nervosa come mai prima di allora. Se avesse davvero letto quei messaggi mi sarei davvero incazzata. Non avevo nulla da nascondere ma non mi piaceva il fatto che dimostrasse di fidarsi pochissimo di me.
Dopo qualche minuto rientrai in camera e lui era nel balcone, il mio telefono era poggiato sul tavolo. Osservai la scena e mi infilai in bagno, mi cambiai e mi infilai sotto le coperte, erano solo le sei ma io ero stanca e quella situazione mi stava stressando.
Lo vidi avvicinarsi a me e si sedette sul letto
"Scusami"
"Così non può andare" dissi seria
"Che intendi?"
"Non ti fidi di me, Niall" dissi guardandolo, i suoi occhi erano dispiaciuti e potevo percepire il suo senso di colpa.
Aveva capito di aver sbagliato, ma volevo portarlo al limite, volevo farlo spaventare, fargli capire che così non mi piaceva.
"Si, invece! Solo che sono geloso, lo sai" ammise
"Se non c'è fiducia non vedo come si possa continuare un rapporto"
"Ti ho detto che mi fido di te!"
"Hai letto i messaggi?"
"No"
Sospirai, speravo davvero in quella risposta, se avesse letto quei messaggi si sarebbe spinto troppo oltre e lo sapeva.
Non risposi più, non volevo essere arrabbiata con lui, odiavo esserlo e odiavo il modo in cui i suoi occhi diventavano tristi quando litigavamo.
"Sono un coglione"
"Voglio che mi prometti un cosa" dissi sedendomi sul letto, di fronte a lui.
"Qualunque cosa"
"Non fare mai più quello che hai fatto, non chiedermi mai più il telefono, smettila di farmi sentire a disagio ogni volta che un ragazzo mi si avvicina. Te lo ripeterò per l'ultima volta Niall, e non ci sarà una prossima volta. Sono tua, solo ed esclusivamente tua, amo te e non so più come dimostratelo. Ho accettato di stare con te per sempre, ho accettato quella tua promessa. Il fatto che abbia amici maschi non significa nulla, tu sei tu. Tu hai l'esclusiva su qualunque cosa che mi riguarda"
Lo vidi sorridere
"Aspetta! Non ridere. Dico sul serio, non voglio mai più affrontare questa discussione perché se accadrà ancora non sarò più così comprensiva"
Lui annuì e sembrò capire, eppure mi dispiaceva così tanto tutta quella situazione, si fidava davvero di me? Perché faceva così ogni volta?
Sapevo che Niall era un tipo possessivo, con il tempo avevo capito che quello che è suo non può essere di nessun altro. Anch'io sono sempre stata così e per questo l'avevo sempre capito. Era per questo che si comportava così con me, ero sua e nessuno poteva intralciare le cose di sua proprietà.
Mi era sempre piaciuta questa cosa, ma alcune volte non mi andava bene. Eppure l'accettavo comunque, sapevo che mi piaceva essere sua.
Mi lasciò un lieve e casto bacio, mi accarezzò un guancia e mi passo il pollice fra le labbra.
"Mi fido di te. È solo.."
"Lo so" dissi interrompendolo, lo sapevo, sapevo tutto. Conoscevo ogni sua motivazione e mi stava bene.

We never go out of style (Niall Horan)Where stories live. Discover now