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Non voglio che ti succeda quello che ti è già successo.


Due anni prima. Un passato di cui non avrebbe mai voluto parlare a nessuno, ma esisteva ancora, nei suoi ricordi.

Aveva incontrato un ragazzo e se ne era innamorato. Una cosa molto naturale. Sembrava davvero il suo tipo, ed era anche piuttosto attraente. Lo trattava bene. Lo amava. O almeno, quello era ciò che Jisung pensava. Quasi non voleva accettare di aver perso la verginità con lui, ma era così. Era successo, non poteva cambiare il passato.

E poi l'aveva abbandonato. Non sapeva perché, forse si era stancato di lui. Forse non lo vedeva più nello stesso modo. Non lo amava più.

Venne a scoprire solo settimane dopo cosa fosse successo. L'aveva tradito. Aveva trovato qualcuno di più divertente. Forse qualcuno di più bravo a letto. Ma come avrebbe potuto essere bravo se quella era la sua prima volta? Come aveva potuto lasciarlo in quel modo?

Felix probabilmente non si fidava di un tipo come Minho. Anche se non ci aveva minimamente provato con Jisung, avrebbe potuto farlo in futuro. E Felix sapeva che non era il tipo di persona da avere una relazione stabile con qualcuno. Come potrebbe, un ragazzo che fa sesso con una persona e poi passa alla prossima? Così, come se nulla fosse.

Jisung non era stupido. Non lo era mai stato. Anzi, era piuttosto intelligente. Ma non era mai stato bravo a gestire le sue emozioni. Non le comprendeva, e quindi finiva in situazioni difficili senza volerlo. Un bel viso, qualche complimento, un po' di attenzione. Tutto ciò che gli serviva per innamorarsi di una persona.


–Non succederà. Non mi piacerebbe mai un tipo come lui. Anche se lo vedo ogni giorno, anche se ci parlo ogni tanto. Magari ha solo bisogno di un amico.

–Beh, ne ha già tre. E anche tu.

–Mhm. Felix, non ti preoccupare, sul serio. Se succede qualcosa te lo dirò.

–Preferisco che non succeda qualcosa in generale. Ma va bene. Mi fido di te. Scusa, lo so che a volte sono fin troppo protettivo.

Jisung sorrise. –Fa nulla. Non mi dà fastidio.

–Vado a fare un giro da qualche parte ora. Ci vediamo domani! A meno che tu non voglia parlare più tardi.

–No, non penso proprio. A domani. E..grazie. Per quello che fai per me.


Uscì presto di casa, per evitare di incontrare il ragazzo di cui aveva parlato con Felix il giorno precedente. Seungmin lo aspettava a metà strada, per andare all'università insieme. Quella giornata sarebbe stata un po' più lunga, ma i suoi amici l'avevano obbligato a trascorrere almeno qualche minuto del pomeriggio insieme ad un bar vicino all'università e Seungmin gli aveva promesso di non farlo camminare troppo.

Nonostante fosse solo il secondo giorno, Jisung iniziava già ad ambientarsi. Aveva compreso immediatamente dove fossero due delle aule in cui dovevano recarsi e aveva ormai imparato a localizzare l'uscita principale. Era meglio così, almeno non si sarebbe perso come tanto temeva.

Dopo tre lezioni quella mattina si ritrovò solo, dal momento che aveva un'altra lezione il pomeriggio e Seungmin era tornato al suo appartamento per mangiare.

Dovrei andare in mensa? Mhm..

Tirò fuori il cellulare dalla tasca, scorrendo tra i suoi contatti e chiamando una persona.

–Hey Jisung!

–Jeongin, dove sei? Hai finito le lezioni?

–Ancora due dopo. Dovrei pranzare ora.

–Oh, anch'io. Sono solo, Seungmin mi ha abbandonato.– disse, fingendo un pianto. –Dove vai a mangiare?

–Probabilmente in mensa, non ho molte alternative. Ci becchiamo lì?

–Certo!– rispose Jisung, chiudendo la chiamata.

Okay, la mensa è..da quella parte!

I corridoi erano piuttosto tranquilli, sembrava che gran parte degli studenti fosse ancora a lezione. Jisung si sentiva fortunato dal momento che uno dei suoi amici poteva fargli compagnia. Non che fosse uno da necessitare compagnia tutto il tempo, però lo deprimeva un po' l'idea di mangiare da solo.

Ora a destra..credo..

–La mensa è dall'altra parte.

Una voce lo fece scattare, risvegliandolo dai suoi pensieri. Si girò verso di essa, trovando una certa persona appoggiata con una spalla contro il muro.

–Uhm..grazie? Si può sapere cosa ci fai qua? Sei inquietante..e poi..dove sono le tue fangirls?– chiese Jisung, guardandosi intorno un po' perso.

–Nulla, ho appena finito la mia lezione e stavo uscendo dall'aula e ti ho visto. Sei sicuro di non perderti?

–Certo che sì, perché dovrei perdermi?

Minho sorrise. –Seguimi. Ti accompagno. Solo..stai a una certa distanza da me. Tipo qualche metro dietro di me. Così nessuno pensa che tu stia camminando con me.

–Rovino così tanto la tua immagine?

–È il contrario.

Eh?

Jisung scosse la testa, decidendo di seguirlo lo stesso e meravigliandosi quando scoprì che aveva letteralmente oltrepassato la mensa senza accorgersene.

–Ci vediamo!– lo salutò Minho, allontanandosi subito dopo.

–Grazie..– disse, non sicuro del fatto che il ragazzo l'avesse sentito.

Si girò poi verso l'ingresso della mensa, andando subito a scegliere del cibo che gli sembrasse abbastanza decente e cercando il suo amico tra i tavoli.

–Jisung! Qui!– lo chiamò quest'ultimo. –Come mai ci hai messo così tanto?

–Oh, ehm..– balbettò Jisung, sedendosi accanto a Jeongin. –Mi sono un po' perso.– ammise, affrettandosi ad iniziare a mangiare.

–Beh, è totalmente normale. La mensa è così lontana dal tuo dipartimento, e poi non puoi ambientarti in un solo giorno. Magari ti riaccompagno al ritorno, se ho tempo e se Seungmin non vuole farlo al mio posto.

–Quanto ci hai messo tu ad ambientarti?– gli chiese Jisung, continuando a mangiare della pasta che sorprendentemente non era niente male.

–Mhm..onestamente non l'ho ancora fatto del tutto, e studio qua già da un anno. So dove sono la maggior parte delle aule usate dal mio corso e cose come la mensa, la biblioteca eccetera, però appena mi avvicino per esempio al tuo dipartimento inizio a confondermi un po'. Ma non è un grosso problema, è pieno di persone a cui chiedere indicazioni se ti perdi.

Jisung rise, nascondendo la sua incertezza.

Parlare a persone, certo.

Gli tornò in mente il ragazzo che l'aveva aiutato ad arrivare lì. Senza di lui, cosa avrebbe fatto? Avrebbe continuato a vagare per minuti, ore?

–Tu..ti sei trasferito qua per..

Jisung ripercorse nella sua testa tutti i motivi per cui aveva deciso di cambiare università, chiedendosi quali dire a Jeongin. Felix era l'unico che sapeva tutto ciò che gli era successo, e non gli piaceva per niente parlare dei fatti suoi così apertamente.

–Beh, pensavo sarebbe stato meglio. Volevo tanto frequentare quell'università perché era vicina a casa e potevo stare dai miei, ma voi mi avete tutti abbandonati così. E siccome c'era lo stesso corso qui ed era possibile fare il trasferimento, ne ho approfittato. Ora almeno non sono più solo.

–Non ti eri fatto dei nuovi amici?

Oh.

–Ah, si!– rise Jisung. –Intendevo voi. Vi conosco dal liceo, non siete degli amici come tutti per me.

–Aw, non credevo fossi il tipo da affezionarti così alle persone.

Infatti non lo sono. Ma facciamo finta, suppongo.

3 am | minsungWhere stories live. Discover now