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smut (tutto il capitolo)

Jisung era seduto sul suo ragazzo, le sue gambe che si intrecciavano intorno a quest'ultimo, il suo corpo che si spingeva contro quello di Minho di tanto in tanto. Sussurrava il suo nome, qualche volta quando le sue labbra non erano impegnate a muoversi contro quelle dell'altro, non perché fosse una sua decisione consapevole, ma più perché gli piaceva il modo in cui suonava quella parola.

Aveva già tolto la maglia a Minho, continuava a far scorrere le sue mani sul suo petto, poi verso le sue spalle, verso il suo viso. Voleva sentirlo lì con sé. Voleva conoscere ogni singolo millimetro di lui.

Quel giorno il suo ragazzo si comportava quasi come se volesse dargli il pieno controllo su qualsiasi cosa sarebbe successa. Non stava cercando di fare andare il tutto in una direzione piuttosto che in un'altra, stava solo seguendo i suoi baci, stringendolo a sé e guardandolo con occhi sognanti ogni volta che si staccava dalle sue labbra. A Jisung non dispiaceva, non gli dispiaceva quando si alzò da lui, togliendosi la maglia e lanciandola lontano, slacciandosi i jeans prima di lasciar cadere anche quelli, lo sguardo di Minho ancora fisso sul suo corpo, si muoveva su ogni nuovo centimetro di pelle che scopriva. Si spinse di nuovo su di lui, facendolo stendere sotto di sé, sentendo le mani di Minho appoggiarsi di nuovo sui suoi fianchi.

–Come mai sei così, oggi?– gli chiese, sperando che comprendesse cosa intendeva.

–Ti dà fastidio?– gli chiese Minho, sospirando quando le mani di Jisung scorsero lungo i suoi fianchi.

–No, non è quello. Mi chiedevo solo se ci fosse un motivo.

Minho annuì. –Non mi piace, di solito. Lasciare che le persone abbiano il controllo su di me. Ma mi fido di te.

–Mhm, sei al sicuro con me.– disse Jisung, passando le dita di una delle sue mani tra i capelli dell'altro ragazzo.

–Lo so.– rispose, chiudendo gli occhi, le labbra di Jisung sul suo collo. –Lo so.– ripetè in un sussurro.

Si separò da lui, sedendosi di nuovo sulle sue gambe e slacciando il bottone che teneva chiusi i suoi jeans, alzando gli occhi solo per un attimo sul suo viso, prima di continuare a toglierli, spostandosi da lui e facendo scorrere il capo verso i suoi piedi, togliendolo e lasciandolo cadere per terra. Appoggiò le sue mani sulle sue coscie, spingendosi di nuovo su di lui e sospirando quando sentì la sua erezione sfiorare quella di Minho, il tessuto dei loro boxer che era l'ultima cosa che ancora li separava.

–Cos'hai intenzione di fare?– gli chiese il ragazzo, accarezzando la sua schiena nuda con le dita delle mani.

Jisung lo baciò di nuovo, lasciando stare qualunque freno lo fermasse e facendo scorrere la sua lingua sopra il suo labbro inferiore, guidando il bacio mentre il suo corpo si muoveva quasi senza volerlo contro quello di Minho. Un gemito uscì dalle sue labbra, ma lo ignorò, continuando a baciare il ragazzo.

C'era qualcosa però che gli mancava. Qualcosa che non poteva sostituire con nulla. Per quanto ci provasse, non riusciva a capire cosa fosse meglio fare. Si stava cominciando a sentire un po' insicuro, un po' perso.

–Minho.– sussurrò, fermandosi per guardarlo negli occhi.

–Mhm?

Distolse lo sguardo, arrossendo leggermente. –Non so come andare avanti.

Minho rise lievemente, posando una mano sulla sua guancia e girando il suo volto in modo che potesse guardarlo di nuovo. –Puoi fare tutto ciò che vuoi.

–Fallo tu per me.

–Va bene.– disse Minho. –Non preoccuparti, okay? Baciami come stavi facendo. Sei bravissimo a farlo.

Jisung sorrise, contento del complimento che aveva appena ricevuto, felice di continuare a fare ciò che aveva fatto già per vari minuti, ora che sapeva che al ragazzo era piaciuto sul serio.

Le mani di Minho si staccarono dai suoi fianchi, posandosi sul suo sedere e attirandolo ancora di più verso di sé, facendolo ansimare prima che continuasse a baciarlo. Una mano si spostò lungo l'elastico dei boxer, facendogli il solletico per un po' prima di spostarsi sotto il tessuto, scorrendo fino a trovare la sua apertura, sfiorando quella striscia di pelle che la circondava.

Jisung lasciò andare le sue labbra, troppo distratto da quelle sensazioni che gli stava facendo provare. Minho sorrise vedendo le condizioni in cui era il suo ragazzo, andando avanti e premendo un dito affinché entrasse appena dentro di lui. Jisung ansimò, stringendo le braccia attorno al suo collo, chiudendo gli occhi.

–Non vorrei distrarti, ma non posso farti male.– disse Minho, dandogli un bacio lungo una delle sue clavicole. –Puoi prendere il lubrificante? Sai dov'è.

Jisung aprì gli occhi, annuendo e facendo come richiesto, porgendo la bottiglietta all'altro ragazzo e tornando a disporsi sopra di lui com'era prima.

–Rilassati, okay? È tutto ciò che voglio.– disse, lasciando il lubrificante sulle coperte mentre continuava ad accarezzare Jisung finché il ragazzo non chiuse di nuovo gli occhi, tornando a cercare le sue labbra.

Minho afferrò l'orlo dei suoi boxer, facendoli scorrere verso il basso, quel poco che gli serviva per essere in grado di fare ciò che doveva fare senza problemi. Si lubrificò un paio di dita e le portò verso la sua entrata. Jisung si postò un po' più in alto, per aiutarlo ad essere un po' più comodo, le sue labbra che si muovevano ancora contro quelle di Minho.

Spinse un dito del tutto dentro di lui, muovendolo piano e facendolo gemere appena. Gli piaceva, lo sapeva quanto gli piaceva, percepiva il modo in cui andava con il corpo contro la sua mano, come se volesse sentire di più. Lo accontentò, aggiungendo subito un altro dito dopo un po', muovendole insieme, prima lentamente, poi più veloce, facendo attenzione ad aprire e lubrificare per bene le sue pareti.

–Basta così.– sussurrò Jisung, restando con le labbra che sfioravano quelle di Minho, i suoi occhi persi nelle sue iridi castane.

Minho tirò fuori le dita, appoggiando entrambe le mani sui suoi fianchi per aiutarlo a spostarsi, in modo che potesse tirarsi su. Lo aiutò a togliersi del tutto i boxer, lasciando che facesse poi lo stesso per sé.

–Va bene se ti tormento ancora per un po'?– gli chiese, le nocche delle sue dita che scorrevano lungo la sua pelle.

–Se la metti così, allora no.– rispose, sorridendogli.

–Voglio solo fare una cosa.– disse Minho, facendolo distendere totalmente sul letto, nella posizione in cui lui stesso si trovava precedentemente. –Non voglio che finisca tutto in fretta, voglio prendermi un po' di tempo per guardarti. Per sentirti. Te l'ho detto che volevo fare l'amore.

Gli occhi di Jisung si chiusero di nuovo, le labbra di Minho sul suo corpo. Era come era sempre stato, in realtà. Fin dal primo momento in cui l'aveva fatto con lui, le sue labbra lo avevano fatto impazzire. Aveva passato minuti solo a baciare la sua pelle, come stava facendo in quel momento. Ma ora aveva un significato ancora più grande. Era quel modo in cui succhiava la sua pelle, lasciando diversi tipi di segni, alcuni che sarebbero rimasti, altri no. Quel modo in cui lo faceva ansimare e gemere, in cui lo faceva impazzire sempre più ad ogni secondo che passava.

E poi, questa volta, quando arrivò alle sue labbra, dopo aver baciato quasi ogni centimetro del suo intero corpo, si fermò. Rimase immobile per vari secondi, guardando quel modo in cui lasciava che gli facesse tutto ciò che desiderava. Perché Jisung si fidava di lui. A Jisung piaceva farlo con lui quanto a lui piaceva farlo con Jisung.

–Ti amo.– disse, delle lacrime che per qualche motivo resero lucidi i suoi occhi. –Così tanto.

Jisung aprì i suoi, guardando quel viso che ormai considerava il più bello. –Anch'io ti amo.

I loro baci passionali si trasformarono in un bacio dolce, che trasmetteva l'uno all'altro quello che provavano molto meglio di quanto potessero farlo delle parole.

Jisung appoggiò entrambe le sue mani sul suo volto, avvicinandolo di nuovo a lui quando si stava ormai staccando, non volendo che smettesse così presto. Perché anche lui, come Minho, non vedeva più quella cosa come semplice "sesso". Era molto di più.

3 am | minsungKde žijí příběhy. Začni objevovat