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La stanza era al buio, l'unica fonte di luce era lo schermo davanti ai due, che erano seduti insieme sul divano. Jisung era così tanto assorto nel film che non si era minimamente accorto di essersi avvicinato a Minho e di aver appoggiato la testa sulla sua spalla. A dire il vero, non ricordava quasi più neppure di essere lì, in quell'appartamento. E non era una cosa negativa. Si sentiva a suo agio, chissà se soltanto per il film che aveva già visto in passato o per qualche altro motivo.

Minho, nel frattempo, invece che avvertirlo, aveva deciso semplicemente di fa passare il suo braccio attorno alle sue spalle, attirandolo ancora un po' verso di lui. Quell'atmosfera gli stava facendo venire sonno, ma si trattenne dall'addormentarsi.

Quando il film finì ed iniziarono i titoli di coda, Jisung si risvegliò e si accorse del braccio di Minho attorno alle sue spalle. Il ragazzo lo tolse, pensando di avergli dato fastidio o averlo messo a disagio in un qualche modo, ma Jisung rimase silenzioso. Si girò verso di lui, quando si sentiva ancora la musica dei titoli di coda, scorrendo i suoi occhi sui lineamenti del suo viso appena visibili grazie alla luce blu della tv.

–C'è qualcosa che manca in "Your name".– mormorò Jisung, incontrando gli occhi di Minho.

–Cosa?

Jisung abbassò lo sguardo solo per un attimo, girandosi totalmente verso l'altro ragazzo. Alzò le braccia, posando le mani sul suo volto. –Questo.


Le loro labbra si incontrarono. Sentì le braccia di Minho circondarlo, attirarlo a sé. Rispose al bacio, un bacio lento, controllato. Continuarono per minuti, quando il film ormai era del tutto concluso, nessun video era più sullo schermo, nessuna canzone arrivava alle loro orecchie. Le labbra di Minho erano così morbide che ogni volta che pensava fosse meglio staccarsi e prendere almeno un respiro, si ritrovava intrappolato a volerne di più. Gli piaceva il modo in cui lo teneva forte sui fianchi, in cui spostava la testa di tanto in tanto, premendo più forte contro le sue labbra quando serviva. Il suo cuore batteva all'impazzata. Non sapeva per quale motivo, ma sperava che fosse così anche per Minho. Non era stata una scelta pensata quando si era alzato da dove era seduto solo per spingersi su di lui, il suo corpo sopra quello di Minho, lo fece ricadere con la schiena contro il divano. Le mani di Minho si spostarono lentamente, scendendo dai suoi fianchi per posarsi sul suo sedere, attirandolo ancora di più verso di sé, continuando a baciarlo, e anzi, approfondendo il bacio.

–Minho.– sussurrò Jisung, separandosi da lui per guardarlo negli occhi.

–Mhm?

Jisung deglutì, lasciando andare un respiro prima di parlare. –Voglio..voglio farlo di nuovo con te.


Di nuovo.

Era passato così tanto tempo da quando aveva fatto sesso per più di una volta con la stessa persona. In realtà, c'era solo una persona con cui l'aveva fatto più volte. Una persona che non voleva più ricordare. Lo metteva a disagio, pensare di farlo di nuovo con qualcuno. Di nuovo.

Ma Jisung. Il modo in cui lo guardava. Il suo viso. Il modo in cui lo faceva sorridere. Lo faceva sentire bene. Non lo metteva a disagio, affatto.

–Io-

–Quel giorno..– disse Jisung, interrompendolo. –Quel giorno mi hai fatto sentire così bene.–ammise, arrossendo un po' anche se era impossibile da notare con quella poca luce. –Volevo dirti grazie per..aver fatto così tanto perché io stessi bene..perché non mi facessi male..perché..non lo so. Tutto. Sai, se lo dicessi al me del passato, probabilmente lo vedrebbe come un errore. Passare una notte con una persona a caso non è una cosa che io farei. Non so perché quel giorno ti ho baciato.Ma..non me ne pento nemmeno un po'. Di solito non mi fido delle persone, faccio fatica a farlo. Fare sesso con qualcuno è qualcosa di così intimo e..non lo so, mi fa paura pensare di farlo con una persona che non conosco. Ma tu mi hai fatto sentire al sicuro. Non mi hai usato. Non mi hai scopato come volevi tu finché sei venuto e basta. Ti sei preso cura di me.

–Jisung.

I suoi occhi erano ancora fissi su quelli del ragazzo sopra di lui. Le sue mani erano di nuovo sui suoi fianchi.

–Qualcuno ti ha usato? Hai paura perché qualcuno ti ha fatto stare male? Qualcuno ti ha fatto male mentre lo facevate?

Jisung annuì silenzioso. –Non ne voglio parlare.

Minho sospirò. Era inevitabile. Cose del genere succedevano tutto il tempo. Persone che non rispettavano il loro partner. Persone menefreghiste, egoiste. Tutto ciò che vogliono è il piacere, e per loro il fine avrebbe sempre giustificato i mezzi. Ma in quel momento, sentire quelle parole uscire dalla bocca di Jisung, gli faceva male.

Una mano di Minho si spostò sul viso di Jisung, accarezzandolo. –Io non ti farei mai del male. Non farei del male a nessuno. Non è il modo in cui dovrebbero funzionare queste cose.– disse, facendo poi un respiro profondo.–Sei al sicuro con me. Qualunque cosa succeda, qualunque cosa ci sia tra noi due..puoi fidarti di me. Sono felice di averti fatto stare bene.

Jisung si abbassò ulteriormente verso Minho, facendo aderire i loro corpi mentre tentava di abbracciarlo. Minho chiuse gli occhi, stringendolo più forte.

–Dimmi la verità, non stai molto bene ultimamente, vero? Quel tizio, tutto quel disordine..la prima volta che mi hai offerto un passaggio non sembrava avessi dormito molto..ti sei anche addormentato mentre parlavamo..– disse Jisung, staccandosi dall'altro ragazzo per tornare a guardarlo negli occhi. La posizione in cui erano era un po' strana, ma a nessuno dei due sembrava importare.

–Mhm, non sto troppo bene.– ammise Minho, sforzandosi di non distogliere lo sguardo, come faceva sempre con i suoi amici quando doveva parlare di sé. Non gli piaceva farlo. Era sempre stata una persona da preoccuparsi di più degli altri, piuttosto che se stesso. Preferiva ascoltare che parlare.

–Anche per me questo periodo è un po'..strano. Beh, in realtà non solo questo periodo. La mia vita è un casino.– disse, ridendo. Minho sorrise, contagiato dalla sua risata.

–Vuoi parlarne per un po'?

Jisung sorrise, appoggiando la testa contro il petto dell'altro ragazzo. –Solo se mi parli un po' di te.

Minho fece una smorfia che Jisung probabilmente non aveva visto per via della poca luce nella stanza. –Non mi piace parlare di me.

–Ma io voglio sapere di te.

–Non credo di poterti dire nulla..per ora. Forse in futuro..ti racconterò tutto quello che vorrai sapere.

Anche se non so dove saremo in futuro.

–Allora non voglio parlare.– disse Jisung.

–Allora posso farti star bene? Anche la mia vita è un casino, e mi fa un po' schifo che questa sia probabilmente la cosa che so fare meglio, però..non mi piace pensare troppo.

–È per quello che sei finito in questa situazione? È per questo che fai sesso con chiunque ti capiti?

–Shh. Ho detto che non voglio parlare di me. Non mi piace fare sesso con chiunque. Non ti dirò altro.

–Ed è per quello che hai detto di no a quelle persone, quando ti hanno fermato in quel corridoio?

–No, quello è per un altro motivo. Hey. Ti ho detto che non voglio parlare, mi ascolti?– chiese Minho, sorridendo e staccando la testa dal divano per sporgersi quel poco che gli serviva per raggiungere le labbra di Jisung con le sue.

–Posso farti star bene?– ripetè poi.

–Sì.– sussurrò Jisung.

Minho fece passare le sue braccia attorno a Jisung, alzandosi con la schiena dal divano e facendo spostare l'altro ragazzo così che potesse poi alzarsi in piedi. Jisung stava per alzarsi in piedi, quando Minho si accovacciò giusto quel po' che gli bastava per far passare un braccio intorno alla sua schiena e uno sotto le sue gambe, prendendolo in braccio.

–Hey! Posso camminare.– disse Jisung.

–Shh.– lo zittì Minho, dandogli un altro bacio.

Si mosse attraverso la stanza quasi completamente buia, riuscendo fortunatamente a non inciampare in nulla, posando poi il ragazzo sul letto. Si accovacciò davanti a lui, le sue mani sul suo viso. I suoi occhi riflettevano la luce che emanava la tv.

–Rimarrai con me questa notte?– gli chiese. Jisung annuì. –Torno subito, allora.– disse, rialzandosi in piedi per andare a chiudere la porta del suo appartamento a chiave.

3 am | minsungWhere stories live. Discover now