Capitolo 19.

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Erano svariati minuti che fissavo il messaggio che mi era arrivato la mattina dopo la serata al 55. Era un messaggio nel gruppo, dove Luca mi aveva inserita per poter organizzare le uscite con alcuni componenti della sua squadra e le loro compagne, era un messaggio che proveniva da Chiara. Mi aveva taggata, chiedendomi se mi ricordassi di lei e della volta che la incontrai in un locale di Firenze.

Mi gelai immediatamente, come poteva ricordarsi di me? Come aveva fatto a notarmi la sera prima? E come mai voleva parlarmi?

-Piccola, hai intenzione di rispondere o no?- Luca parlò da dietro di me, massaggiandomi le spalle nude visto che eravamo ancora nel letto. Io ero seduta a gambe incrociate, con il telefono davanti a me, lui era seduto dietro di me e mi teneva tra le sue gambe -Non devi reggergli il gioco se non ti va-

Annuii consapevole. Luca aveva proprio ragione, perché dovevo preoccuparmi di avere paura di dire la cosa sbagliata? Non dovevo più niente a Chiesa... Però poi mi venne in mente che anche io ero stata una stronza in quella storia, una grandissima stronza. -No, è vero... Ma se sapesse che Federico l'ha tradita ci andrei di mezzo pure io.-

Luca mi fece voltare verso di sé, faticando un po' e facendomi ridere per questo, poi mi obbligò a un contatto visivo. -Piccola, lo sai che sarò qua qualsiasi cosa accadrà, vero?-

-Lo so- bloccai il telefono e lo posai sul comodino, allungandomi leggermente, poi ritornai davanti a Luca. Posai la mia bocca sulla sua e lo baciai dolcemente, mentre le mie mani scorrevano lente sul suo petto. Immediatamente lui mi tirò maggiormente verso di sé e baciò la pelle che il reggiseno lasciava scoperta.

-Sei una delle cose più belle che mi siano capitate, Venere- sospirò sul mio collo, facendomi venire i brividi su tutto il corpo per ciò aveva appena detto. Io ero davvero così importante per lui.

-Non farmi del male, Luca. Non anche tu. Mi fido di te, non spezzarmi il cuore- quasi sussurrai, con la voce fiocca e ricca di paura. Davvero speravo che non mi spezzasse il cuore, o quella volta nessuno me l'avrebbe più messo a posto.

Mi fece sdraiare sul letto e si posizionò sopra, cercando di non pesarmi e mettendo per questo una mano sul materasso. -Non ti farei mai del male in nessuna occasione. Sono pronto a tutto per te-

Non risposi nulla, misi le braccia attorno al suo collo e lo baciai nuovamente, ma quella volta con più passione e sentimento. Volevo fargli sentire quanto fossi grata di averlo nella mia vita e quanto davvero il sentimento per lui non fosse scontato e falso.

Ricambiò immediatamente ogni mio bacio e ogni mia carezza, e io mi abbandonai ad ogni emozione e sensazioni che mi regalava. Uniti nel modo più intimo che possa esistere.

Ed è in quel momento che, dopo troppo tempo, non sentii davvero più dolore nel mio cuore, ma mi sentii amata oltre ogni modo.

*

Federico

-Ma perché diavolo l'hai fatto?- ero nervoso come non mai. Davvero non capivo perché Chiara volesse a tutti i costi parlare con Venere. Da lì a poco avrebbe scoperto che avevo mentito sul nome e avrebbe ricollegato tutto. Mi sentii ufficialmente nella merda.

-Ma Fede, può sapere che diavolo ti prende da ieri? Perché ti scaldi tanto?- sbuffò, incrociando le braccia al petto -Voglio solo farci amicizia, magari anche lei può iniziare ad uscire con me e AnneKee-

Sgranai gli occhi davanti alle sue parole e scossi immediatamente il capo. Il karma stava iniziando a farmela pagare per ciò che avevo fatto fino ad allora. Era chiaro.

-Non puoi essere sua amica. Punto. Basta-

Lei rise nervosamente e si avvicinò a me, afferrando il mio viso tra le sue mani e costringendomi a guardarla negli occhi, visto che stavo evitando il suo sguardo. L'avrei evitato per sempre se avesse voluto dire non mettermi nei casini ancora di più. -Non mi pare che tu abbia mai deciso chi dovevo o non dovevo frequentare. Cosa c'è di diverso stavolta?-

Un altro amore|| Federico ChiesaWhere stories live. Discover now