Capitolo 24.

7K 322 727
                                    

-Wow, se penso alla Venere che eri quando ci siamo conosciute mi sembri quasi un'altra persona.- smisi di osservare Luca che rideva e chiacchierava con Demiral al tavolo da biliardo e mi girai verso Luana sentendola parlare -Ora sembri molto più tranquilla.-

Certamente non potevo darle torto, stavo a Torino da quasi due mesi ma le cose andavano molto meglio e ormai avevo raggiunto una certa stabilità. Mi sentivo di avere la vita giusta per me e avere finalmente un posto nel mondo. -Mi trovo bene qua, ho incontrato te, Sophia, ho Luca... Non credo potrei chiedere di meglio-

Amavo passare ore nel bar a chiacchierare con lei, era quasi un abitudine recarmi lì per farle compagnia mentre lavorava, e amavo ancora di più andarci accompagnata da Luca.

-Infatti lui ti ha proprio fatta rinascere eh?- ammiccò, indicando il difensore Juventino con un cenno del capo, mentre poggiò i gomiti sul bancone e poi appoggiò il viso sulle mani, osservandomi attentamente -Credo sia proprio un bravo ragazzo e poi è piuttosto carino. Brava, te lo sei scelta proprio bene-

Arrossii leggermente sentendo le sue parole e poi annuii, muovendo la testa impercettibilmente -gli sono profondamente grata di avermi teso la mano quando stavo crollando, così come sono grata a te di avermi offerto la tua amicizia quando ero sola e giù di morale-

-Ma piantala, non devi ringraziarmi.- spostò lo sguardo da me, osservando la porta, immaginai per l'arrivo di nuovi clienti, poi riprese a guardare me e, muovendo appena le labbra, mi disse una sola frase: -Venere, c'è Chiesa!-

Mi misi immediatamente dritta nella sedia e poi continuai a chiacchierare con la mia amica, fingendo di non sapere nulla della sua presenza. Con tutti i bar di Torino doveva frequentare proprio quello dove sapeva che passavamo noi il nostro tempo?

Dopo qualche minuto, immagino passato a parlare con i suoi due compagni di squadra dietro di noi, si avvicinò al bancone e si sedette alla mia destra a una sedia di distanza dalla mia. -Buonasera Venere, tutto ok?-

Mi scrutò attentamente, sul suo viso una falsa espressione di cordialità, nel suo sguardo una nota di malizia. Conoscevo bene i suoi comportamenti, nonostante non avessi conosciuto davvero lui fino in fondo. -Ciao Federico, tutto ok- tagliai corto e lo vidi sorridere sbilenco, come se si aspettasse una risposta del genere da parte mia, poi si inumidì le labbra e ordinò un caffè macchiato e un bicchiere d'acqua.

Non mi sentivo per niente a mio agio ad averlo a pochi metri di distanza, ero quasi sul punto di alzarmi e correre da Luca. Però, prima che potessi fare una qualsiasi mossa, quest'ultimo mi raggiunse, mettendo un braccio intorno alle mie spalle e stampandomi un bacio sulla tempia destra. Lo ringraziai mentalmente per avermi salvata da quella situazione imbarazzante. I convenevoli non facevano parte del mio mondo.

-Guarda che non la importuno, Luca. Puoi stare tranquillo- Federico si sentì in dovere di commentare il fatto che Luca mi avesse raggiunto, con un tono sarcastico e alquanto derisorio.

Pellegrini, ancora accanto a me, si irrigidì e io gli accarezzai un fianco dolcemente, come per fargli capire di stare calmo che io ero accanto a lui.

-Non ho nessuna paura, Federico. Solo che mi andava di stare accanto alla mia ragazza- evidenziò le ultime due parole della frase e poi tolse il braccio dalle mie spalle, accomodandosi alla mia sinistra. -Merih è andato via e mi sono venuto a sedere qua, ti crea qualche problema?-

Sperai che la situazione non diventasse più tesa di così, perché quella aria gelida faceva già abbastanza timore così e speravo non sarebbe sfociato in un litigio. Per questo scambiai uno sguardo preoccupato con Luana che ricambiò in modo altrettanto pensieroso.

Federico rise sentendo la domanda di Luca e gli lanciai uno sguardo giusto in tempo per vederlo muovere la testa in segno di diniego -nessun problema, amico-

Un altro amore|| Federico ChiesaWhere stories live. Discover now