Capitolo 20.

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Aprii la porta nervosamente, visto che erano svariati minuti che qualcuno suonava ininterrottamente il campanello. Avevo dovuto indossare al volo la prima maglia che avevo trovato, ossia quella che Luca aveva usato la sera prima, per avere addosso qualcosa per potere andare alla porta.

Sgranai immediatamente gli occhi ritrovandomi Chiara davanti. Non servì nemmeno che parlasse, capì immediatamente che sapeva tutto.

-Oh ma ciao Veronica- pronunciò questo nome a me estraneo, calcandolo in modo abbastanza evidente -O dovrei dire Venere? Dimmi tu come preferivi farti chiamare dal mio ragazzo quando andavate a letto insieme!-

Le sue parole confermarono immediatamente tutto. Era venuta a conoscenza di tutto. Aveva scoperto che ero stata l'amante di Federico. Uno dei miei peggiori incubi era diventato realtà, come diavolo avevo fatto a cacciarmi in un pasticcio del genere? Ero stata talmente innamorata di Chiesa, da scordarmi ogni valore e ogni modo di comportarmi.

C'era poco che potessi dire per difendermi. Lei aveva ragione e io ero una merda. Anzi, mi sentivo proprio una merda.

-Chiara...- feci per parlare, ma lei alzò la mano in aria, come per zittirmi, poi riniziò a parlare, non lasciandomi appunto il tempo di ribattere

-Da quanto andava avanti questa storia? O da quando va avanti? Ci vai ancora a letto?- trasalii sentendo le sue domande e scossi immediatamente la testa in segno di negazione.

Il modo in cui mi guardò mi fece sentire sporca. Improvvisamente la maglia che avevo addosso, per quanto lunga fosse vista la differenza d'altezza tra me e Luca, mi sembrò troppo poco. Mi sentii completamente spoglia e indifesa

-Non succede più. È successo in passato e non era mia intenzione farlo. È accaduto e, ora, sono terribilmente dispiaciuta- parole, parole, parole... Davanti alla sua rabbia ogni cosa da me detta erano solo parole al vento che non avevano alcun peso. Qualsiasi cosa dicessi, sarebbe stata vana

-Accaduto... Non mi sembra che si possa fare sesso per sbaglio con una persona. E poi, ti sei presentata alla festa a Firenze, stringendomi la mano, come se niente fosse... Davvero?- rise nervosamente, facendo pulsare una vena sul collo per la rabbia -Lui mi ha chiamata Venere mentre mi baciava e spogliava. Capisci? Ovvio che stai mentendo, ci vai ancora a letto insieme-

Quelle parole mi diedero molto fastidio... Sì, avevo sbagliato a essere l'amante di qualcuno e, sicuramente, ne avevo pagato le conseguenze a caro prezzo. Gli attacchi di panico che ne erano susseguiti alla rottura con lui non erano cosa da poco. Ma certamente, per quanti errori avessi fatto, non avrei mentito spudoratamente in faccia a una persona così. Eravamo in ballo ormai, che senso aveva fingere ancora?

-Chiara, davvero, mi dispiace per tutto, ma sono andata avanti. Si è comportato male anche con me, perciò... Per quanto mi riguarda puoi tenertelo.- feci spallucce, sperando che la conversazione potesse finire là... Non mi sentivo per nulla a mio agio -Amo Luca e non ho intenzione di rovinare tutto con lui-

-Federico mi ha lasciata ed è ovvio che l'ha fatto perché ama te.- mi squadrò dalla testa ai piedi con uno sguardo ricco di disprezzo -Non credo che tu sia davvero innamorata di Luca, una come te non ama quelli che non sono fidanzati-

-Come scusa?- feci per avvicinarmi a lei, sfidandola con lo sguardo, ma la voce di Luca, proveniente da dietro di me, mi fermò. Lo sentii richiamare il mio nome e perciò mi girai di scatto verso di lui. Era vestito con una maglia nera e un pantaloncino nero, ma aveva ancora i capelli bagnati, visto che si era appena fatto la doccia.

Camminò fino ad arrivare accanto a me e mi strinse la vita con un braccio, mi sentii immediatamente più calma e al sicuro. Eh poi qualcuno pensava davvero che non l'amassi? Davvero mi dava tanta forza e mi rendeva la persona migliore, quella che ero un tempo.

Un altro amore|| Federico ChiesaWhere stories live. Discover now