Capitolo 35.

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La serata al 55 si era conclusa. Ero stata davvero bene. Avevo riso e ballato sia con Federico che con Sophia e Luana, la quale ci aveva raggiunto durante la serata. Facevo parte di un bel gruppo, come avevo sempre desiderato.

Però, le cose, da quando io e Chiesa eravamo saliti in macchina per tornare a casa, erano strane. Aveva cambiato atteggiamento appena saliti nell'abitacolo e non riuscivo a capirne il motivo. Era diventato quasi assente e quel comportamento mi preoccupava e, anche se non avrei voluto succedesse, rievocava brutti ricordi alla mia mente.

-Fede, mi dici che hai?- accarezzai la sua mano che era posata sul cambio delle marce e lui mi guardò per qualche secondo, ma poi riportò lo sguardo sulla strada

-Se ci pensi ci arrivi- tolse la mano da sotto la mia e io sbuffai in risposta. Cosa diavolo dovevo pensare? Avrebbe potuto rispondermi direttamente senza fare indovinelli che mi facevano solo agitare di più, invece no... Preferiva essere enigmatico e farmi innervosire in quel modo.

-No, non ci arrivo. Parla chiaro e tondo- usai anche io un tono acido, non era giusto che fosse arrabbiato e che io non ne sapessi il motivo e, di conseguenza, non potessi difendermi in qualche modo

L'attaccante della Juventus rise, ma rise senza nessun segno di divertimento. Era nervoso e mi meraviglia di non essermene accorta per tutta la sera. In quel momento capii che era ovvio che fosse qualcosa che nutriva dentro da un po'. -Ti ho vista dare un bacio a Luca. Lo so che ti avevo detto che non ti avrei seguita, ma ero preoccupato che quel gruppetto fosse ancora in giro, invece c'era solo Pellegrini pronto ad attaccare bottone con te-

Sorrisi leggermente sentendo le sue parole e quasi mi rilassai. Per un attimo avevo pensato che fosse qualcosa di molto più grave, invece era semplicemente geloso. E la cosa più divertente era che mi faceva pure piacere che lo fosse. Per quanto sciocco potesse sembrare, mi faceva sentire amata e desiderata. Come se mi volesse solo ed esclusivamente per lui e tutti dovessero saperlo.

-L'ho solo ringraziato per essere riuscito a farmi tornare con te. Per tutto, ma finisce qua. Non c'è nulla di altro che la tua testolina possa pensare- fissai attentamente la sua figura e vidi la sua mascella rilassarsi un po' sentendo le mie parole. Era palese che avessi fatto segno.

Aveva solo bisogno di rassicurazioni, probabilmente ne aveva sempre avuto bisogno, anche quando mi aveva lasciata.

-Non vedo l'ora di arrivare al tuo appartamento. Ti voglio così tanto in questo momento.- mi lanciò un'occhiata rapida, ma mi bastò per vedere i suoi occhi ardere di puro desiderio. Il mio cuore accellerò di colpo sentendo le sue parole e le solite farfalle presero a svolazzare impazzite su e giù. Ero riuscita a farlo calmare.

Non riuscii a dire una sola sillaba, ogni parola mi moriva in gola. Lo volevo anche io, volevo sentirmi speciale tra le sue braccia e volevo che mi guardasse come solo lui sapeva fare. Aveva la capacità di farmi sentire la donna più bella del mondo, e non era una cosa scontata, per nulla.

Presi la sua mano tra le mie, accarezzandolo dolcemente, e lo continuai ad osservare mentre era intento alla guida ed era maledettamente attraente. Sapeva mandarmi fuori di testa con i gesti più semplici.

Aveva pieno potere sulla mia vita... ma quella cosa non mi faceva più paura, sapevo che non avrebbe mai più usato quel potere per farmi del male. Ero completamente al sicuro.

*

-Fede, non mi fido mica tanto, magari mi fai sbattere a un mobile o che ne so- lo presi in giro, visto che mi stava facendo camminare con gli occhi chiusi. Mi fece fare un ultimo passo, poi mi posizionò in una parte della stanza e, finalmente, mi tolse la mano da davanti agli occhi. Mi fulminò immediatamente con lo sguardo per ciò che avevo detto, ma vidi chiaramente nei suoi occhi che non era per nulla arrabbiato, anzi.

-Ti volevo fare una sorpresa e fai la stronza. Non so mica se ti meriti ciò che devo darti- ci scherzò su e mi regalò un occhiolino, prendendosi gioco di me. Bastò un piccolo gesto per farmi passare la voglia di scherzare e farmi desiderare di baciarlo a perdifiato.

Non commentai le sue parole, ma scansai il pensiero di annientare la distanza tra noi quando, improvvisamente, prese una scatolina piccola dalla tasca posteriore dei suoi jeans e si avvicinò a me.

Sgranai immediatamente gli occhi capendo cosa stesse per fare e mi obbligai a non mettermi a piangere in quel momento, per quanto difficile fosse. Quanto avevo sperato accadesse e quanto mi era sembrato sempre un sogno irrealizzabile... Avevo sofferto tanto nel pensare che sarebbe rimasto solo frutto della mia immaginazione, invece non era più solo fantasia.

-Venere, amore mio. La nostra storia è stata un po' strana, dall'inizio. Ci sono stati alti e bassi, molti bassi... Ma alla fine ci siamo sempre ritrovati. Perché noi siamo così, siamo fatti per stare insieme, l'uno senza l'altra non sappiamo stare, non è fisicamente possibile.- aprii la scatolina davanti ai miei occhi e un anello delicato, con una piccola perla contornata di diamantini, brillò davanti a me. Era così delicato ed elegante. -Siamo ancora giovani per sposarci, lo so. Tu stai studiando e io sono appena arrivato alla Juve, ma questo anello è una promessa tra noi. Tu sei mia e io sono tuo, e un giorno avrò l'onore di averti come moglie-

La promessa mentale che mi ero fatta di non mettermi a piangere, era sfumata con il suo discorso. Lo osservai con le lacrime che solcavano il mio viso, mentre lui estraeva l'anellino dalla scatolina rossa e, con delicatezza, mentre mi guardava negli occhi, me lo infilò al dito. I suoi occhi emanavano un amore puro ed è lì che scoppiai a piangere ancora di più, come se fossi una fontana.

Un pianto di gioia. Un pianto di gratitudine. Il cuore mi esplodeva forte nel petto, perché mi sentivo davvero completa avendo la fortuna di essere amata da lui.

Osservai il mio anulare su cui l'anello brillava e sorrisi, asciugandomi il viso. -Ti amo, Federico. Ti amo così tanto che se dovessi ripassare tutto ciò che ho passato, per stare con te, accetterei. Starei male ancora milioni di volte se, alla fine dei giochi, avessi ancora te. Sei il regalo più grande che la vita potesse darmi. Le parole non potranno mai esprimere come mi sento in questo momento-

Posò il suo dito sulle mie labbra e sul mio naso, nel classico gesto di chi vuole zittirti, mentre sorrideva con gli occhi che brillavano. -Ssh, infatti non devi dire niente. Lo so quanto mi ami, mi dispiace solo non averti amato prima tanto quanto tu hai amato me. Sono stato un vero coglione, ma ora sono pronto-

Non mi diede nemmeno il tempo di ribattere, mise la mano dietro la mia nuca e mi attirò a sé, facendo scontrare le nostre bocche. Le nostre labbra iniziarono a muoversi insieme, combaciando alla perfezione. Il bacio prese immediatamente una piega passionale, riuscivo ad assaporare chiaramente ogni sentimento. L'amore, il desiderio, il dolore che volevamo far scomparire per sempre, la gratitudine, la speranza... Sentii chiaramente la sua sincerità.

Lui, finalmente, voleva solo me. Non c'erano più dubbi e non c'erano più paure dentro lui. Per lui ero l'unica che contava.

Lo feci camminare lentamente verso il letto e lo feci sdraiare, facendo poi la stessa cosa, senza smettere di baciarlo. Sapevo che fare l'amore, quella volta, sarebbe stato diverso, sarebbe stato ancora più speciale.

Sapevo che sarebbe stato come siglare un patto tra le nostre anime; in futuro, tra noi, sarebbe potuta andare in molti modi, ma dopo quel momento una parte di me sarebbe stata per sempre sua e una parte di lui sarebbe stata per sempre mia.

NOTA: 03:14 Ehilà, tesori miei, come state? Io mi sono commossa scrivendo, perché questo penultimo capitolo mi spezza il cuore. Sono molto attaccata a questa storia, mi rievoca ricordi molto belli e vorrei non finisse mai, ma tutte le cose belle devono avere una fine.

Detto ciò, domani (credo e spero di riuscire a pubblicare) scriverò e posterò l'ultimo capitolo. Dopo di che, farò i ringraziamenti (capitolo a parte) dove vi darò le istruzioni per leggere la nuova storia su Matteo (ossia nome storia). Spero, quindi, che non togliate questa storia dalla biblioteca perché, appunto, comunicherò con voi per le novità, attraverso questa storia.

Detto ciò, ultima volta che Ele vi chiede i pronostici per il prossimo capitolo di questa storia. Vi auguro una buonanotte e non siate tristi, io continuerò sempre a scrivere, mi troverete sempre qua. Dormite bene, vi amo davvero immensamente. Ele🤍

Un altro amore|| Federico ChiesaWhere stories live. Discover now