Capitolo 27.

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NOTA¹: APPENA FINITE DI LEGGERE IL CAPITOLO, RICORDATE DI LEGGERE LA NOTA AUTRICE A FINE CAPITOLO, È IMPORTANTE. Buona lettura 🤍

La mattina dopo la festa, ossia il giorno della vigilia di Natale, mi svegliai accanto a Luca. Aprii gli occhi lentamente e vederlo accanto, che teneva una mano posata sulla mia pancia, come a non interrompere il contatto con me nemmeno da addormentato, mi fece iniziare la giornata con il sorriso.

Mi girai su un fianco e iniziai ad accarezzare il profilo del suo viso, con il dito, e lui aprì gli occhi piano. L'azzurro delle sue iridi si illuminò davanti al mio viso e sorrisii immediatamente, era così bello averlo accanto da appena sveglio.

-Piccola- la voce ancora impastata dal sonno mi fece ridacchiare, così lui mi prese per i fianchi e con facilità mi fece sdraiare sopra di lui, lasciandomi un bacio sulla bocca e poi riappoggiò la testa sul cuscino -vorrei svegliarmi sempre così-

-A chi lo dici.- posai la testa sul suo petto e ascoltai i battiti del suo cuore che andavano regolari. Mi rilassava. -Luca, voglio parlarti di ieri- sentii i muscoli della sua pancia contrarsi leggermente, ma poi sospirò e si rilassò nuovamente. Sapevo bene quanto gli desse fastidio il fatto che Chiesa facesse ancora scene che mi facevano stare male

-Certo, dimmi.- mi spostai da sopra di lui e mi sedetti a gambe incrociate e, pochi secondi dopo, pure lui si sedette, posando la schiena allo schienale

Mi iniziai a torturare le mani, mentre ripercorrevo quello successo il giorno prima. Poi iniziai a raccontare ogni cosa. Gli dissi della domanda che mi aveva fatto. Gli dissi delle sensazioni orrende che avevo provato. E pure mentre parlavo di ogni dettaglio, sentii nuovamente un senso di soffocamento e le mani iniziarono nuovamente a tremare, seppure molto meno rispetto al giorno prima.

Luca si accorse immediatamente della mia condizione e mi iniziò ad accarezzare il braccio con delicatezza, mentre ascoltava attentamente ciò che avevo da dirgli. Non capii cosa stesse pensando, era troppo concentrato nel discorso per lasciare libere le proprie emozioni.

Una volta che ebbi finito di raccontare, posai nuovamente lo sguardo fisso sul suo, visto che fino a quel momento avevo osservato lui e l'intera stanza, come in un gesto nervoso. Ma finito di parlare: volevo scrutarlo e sentire le sue parole e i suoi commenti.

Luca rimase in silenzio per un attimo, come immerso nei propri pensieri ad analizzare ogni cosa, poi sorrise leggermente. Un sorriso piccolo e quasi amaro. -Venere, lo sai quanto tenga a te, e sai che odio sapere come lui ti ha trattata... Non meritavi nemmeno un po' di quel dolore e tutto il resto, e sai pure che non ti ho dato colpe per come è finita la vostra relazione, non lo farei mai. Però ora, mi sorge spontanea una domanda: perché non gli hai detto di non amarlo più? Avresti potuto spegnere ogni suo tentativo di provarci, dicendogli che non è più nulla per te-

Sussultai davanti alle sue parole e strinsi leggermente il lenzuolo tra le mani, come per scaricare la tensione. Come gli veniva in mente una domanda simile? -Gli ho detto che amo te e che voglio stare con te, credo sia la stessa cosa, no?-

Arricciò le labbra e poi scosse il capo in segno di diniego. -Lo so che mi ami, ma probabilmente provi ancora qualcosa per lui. Non so se sia ancora amore, ma so che sicuramente deriva da ciò che avete lasciato irrisolto-

Scoppiai in una fragorosa risata e mi alzai dal letto, indossando una maglia trovata sulla sedia visto che entrambi avevamo addosso solo l'intimo. Per un attimo quella scena mi ricordò la volta che Federico mi lasciò a casa sua e mi crollò il nostro mondo addosso.

-Volevo parlartene per farti capire quanto sia stronzo, non perché tu pensassi che io provi ancora qualcosa per lui!- alzai leggermente la voce, mentre lo guardai che si alzava e veniva davanti a me, per avere un confronto faccia a faccia

-Non voglio litigare, sto solo dicendo ciò che penso. Te l'ho detto e te lo ripeto, ti amo Venere. Sei stata una benedizione per me, mi hai fatto innamorare ancora dopo che pensavo non sarebbe mai più accaduto. Con te sto bene, con te è tutto speciale, ma ho avuto questa sensazione e non posso tenermela dentro.-

Davvero non capivo come potesse nascere una domanda del genere nella sua mente. Non era una cosa assolutamente vera. Io non avevo detto e fatto nulla per dare questa sensazione, mi ero solo limitata a raccontare i fatti di ciò che era accaduto alla festa, nulla di più. Era lui ad aver letto tra le righe, letto qualcosa di sbagliato, anzi sbagliatissimo.

-Voglio stare con te, pensavo che stanotte avessi capito ciò che davvero provo, che fosse stato speciale ancora più delle altre volte.- mi agitai, perché nell'aria respiravo una sensazione che non mi piaceva. Temei che mi lasciasse e io non volevo accadesse. Con lui era tutto così perfetto e normale. Nessun segreto, nessuna finzione, nessun dolore. Tutto sano e alla luce del sole. Un amore pulito. -Luca, non...-

Mi interruppe e afferrò il mio viso tra le mani, in modo delicato e dolce, lasciandomi poi un bacio sulla punta del naso -so cosa provi e credo che tu abbia capito che è lo stesso che provo io, ma voglio che tu sia sicura che il passato è passato, non perché tu voglia o debba tornare con lui, ma perché devi chiudere quel capitolo per sempre se è ciò che vuoi, non deve mai più avere il potere di ferirti con una parola.-

Qualche lacrima solitaria abbandonò i miei occhi e lui prontamente me le raccolse, baciando la pelle che era stata bagnata da esse. Poi mi strinse tra le sue braccia e io respirai il profumo della sua pelle che mi faceva sentire a casa e protetta.

-Cercherò di sistemare definitivamente le cose, Luca.- ero convinta che sarei riuscita a mettere una pietra sopra al capitolo "Federico Chiesa" per poter vivere serenamente ciò che stavo costruendo con Luca.

Troppo ferita, troppo impaurita e troppo confusa da non capire nemmeno più i sentimenti che mi portavo dentro.

*

Federico

Aprii il portoncino del mio appartamento e mi diressi immediatamente al frigorifero per dissetarmi. Quella mattina mi ero svegliato presto, a causa di un incubo, e avevo deciso di andare a farmi una corsetta per scacciare via la brutta sensazione che mi aveva lasciato addosso.

Finita la corsa stavo decisamente meglio, ma il viso di Venere che mi urlava di odiarmi e di farmi una mia vita lontano da lei, perché avrebbe preferito morire che tornare con me, era ancora stampato nella mia mente. Inutile dire che mi svegliai con il cuore in gola e il sudore che grondava sulla mia pelle. La sola idea che quell'incubo potesse diventare realtà mi toglieva le energie... Venere era sempre stata una colonna importante da quando le avevo parlato nel nostro primo incontro.

Le parole di Sophia, però, mi avevano aiutato a calmare i miei pensieri e le mie paure legate all'incubo e a tutto il resto. Avevo ancora una possibilità. Venere provava ancora qualcosa per me, ed era palese anche agli occhi di chi la conosceva da poco... Perciò dovevo solo mettere da parte le cazzate e dedicarmi totalmente a lei.

Gli incubi sarebbero rimasti tali qualora non avessi agito più come avevo fatto fino a quel momento, altrimenti avrei rischiato di allontanarla ancora e ancora. Non potevo più permetterlo.

Non immaginavo nessun'altra accanto a me e non immaginavo un futuro con nessuna donna che non fosse lei. Non avevo mai pensato al matrimonio, ero giovane e con tanti altri progetti per la mia carriera da calciatore, ma se avessi sposato qualcuno, quella sarebbe stata lei.

Lei era l'unica con cui immaginavo tutto quello ed oltre.

NOTA: 02:47 ANCHE OGGI ECCOMI QUA. Allora prima di parlare del capitolo, come vi avevo preannunciato nella nota su, devo farvi una domanda... Cosa ne dite se, una volta finita questa storia, facessi una storia su Matteo Pessina? Durante gli Europei ho scritto le One Shot, perché nessuno aveva mai scritto nulla su di lui, e avevo in mente però di fare un'intera storia, visto che è uno dei miei calciatori preferiti da tempo. Che ve ne pare? Vi interesserebbe? Fatemelo sapere nei commenti.

Detto ciò: in questo capitolo vediamo che Luca inizia a capire qualcosa... Probabilmente l'ha sempre saputo, ma ha cercato di zittire le vocine nella sua testa... Mentre Venere nega, ma alla fine del suo POV ci dice una frase che non può essere equivocata, no? Federico invece soffre un po', com'è giusto che sia HAHAHHA

Ora vi saluto e vi auguro una buonanotte, lasciatemi pareri e pronostici, come sempre. Vi amo immensamente, Ele🤍

Un altro amore|| Federico ChiesaWhere stories live. Discover now