Mission: Dabi - [ 7/7 ]

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I momenti che succedettero l'irruzione di Dabi nella stanza per T/n furono solo un insieme di rumori confusi: grida, tonfi, versi di dolore, fiamme che riempivano l'aria.

Non fece in tempo nemmeno ad immaginare quello che stava succedendo a pochi passi da lei, che dopo pochi istanti si ritrovò stretta tra le braccia ustionanti del Villain.

Dabi la fece appoggiare a sè, capendo che qualcosa non andava nel momento in cui dovette sollevarla a peso morto dal materasso. Ma non disse nulla.

Si preoccupò piuttosto di cancellare le lacrime che ancora rigavano il suo volto, testimoni delle atrocità che avrebbe subito se non fosse arrivato in tempo per fermare Sukekawa.

Nel silenzio rotto solamente dallo strepito del fuoco che stava consumando la stanza, T/n alzò lo sguardo e incontrò le sue iridi turchesi rivolte verso di lei: vi erano ancora impressi lo spavento per averla vista in quello stato e la rabbia per non essere stato al suo fianco al momento dell'accaduto.

Non aveva mai capito il perché, ma guardarlo negli occhi le donava sempre una sensazione di calma e serenità, e nonostante quella situazione riuscì a provarla anche in quel momento.

Dabi aveva ancora il respiro affannato: l'aria che emetteva dalle narici andava ad infrangersi dolcemente sul suo viso, scompigliando le ciocche di capelli che le ricadevano sulla fronte sudata. Le sue braccia solcate da cicatrici la strinsero ancora più vicina al suo corpo, come se temesse di non avere altre occasioni per poterlo fare.

Avvolta in quella calda e confortevole morsa, T/n emise un piccolo sospiro di sollievo mentre una nuova lacrima le scivolò lungo la guancia.

Con lui si sentiva protetta.
Con lui si sentiva al sicuro.

Ad un tratto le sue palpebre si chiusero per un breve istante, segno che esse ed il resto del corpo avevano iniziato a risvegliarsi dalla paralisi.

Tentò allora di sollevare una mano verso Dabi, ma ciò che ottenne fu solo un debole spasmo. Lui se ne accorse: aiutandola con la sua, accompagnò la mano della ragazza fino al suo viso, facendole appoggiare il palmo contro la cicatrice della sua guancia.

Grazie a quel contatto, T/n capì che era tutto finito.

• • •

Tutti rimasero con il fiato sospeso quando la figura di Dabi emerse dal warp gate, ma non perché erano ansiosi di sapere se la missione avesse avuto successo. T/n giaceva tra le sue braccia a mo' di sposa e non aveva decisamente una bella cera.

- Ce ne avete messo di tempo - disse rauco Shigaraki. - Vi siete presi del tempo per amoreggiare da bravi findanzatin...? -

- Prendi questi cazzo di proiettili e taci Tomura - ribatté secco il ragazzo, per nulla intenzionato a discutere in quel momento.

Sistemò meglio la ragazza tra le sue braccia assicurandosi che non stesse scivolando con il busto e nel farlo fece cadere a terra la sua borsa.
- Lì dentro - la indicò col mento.

Gli altri membri della Lega si erano avvicinati ai due per capire perché T/n versasse in quelle condizioni, ma Dabi non volle rivelare tutti i dettagli. Disse solamente che era stato Sukekawa a ridurla così.

Shigaraki invece raccolse la pochette e, frugando al suo interno, ne tirò fuori una custodia di metallo. Aprendola contò cinque proiettili.

- Tutto qui? - mormorò alzando la testa verso il moro, ma questo si era già incamminato verso le camere.
- Ehi, dove stai andando? -

- Ha bisogno di riposo - spiegò riferendosi a T/n. - Non azzardatevi ad entrare - concluse minacciosamente, non degnando il ragazzo di uno sguardo e ignorando le sue lamentele.

One shot x readerWhere stories live. Discover now