Paralyzed: Garou - [ 6/8 ]

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Crack

Come aveva promesso la scorsa notte, T/n subito dopo aver fatto colazione si mise a far fare un po' di movimento a Garou, i cui muscoli erano rimasti a riposo per due giorni consecutivi.

Dopo aver mandato Aisa a giocare in camera sua, si sedette in cima allo schienale del divano tenendo tra le gambe il corpo del ragazzo, seduto anche lui ma sui cuscini.

Crack

Con le mani ben salde ai lati della sua testa, gli faceva piegare lentamente il capo prima da una parte e poi dall'altra, in modo da sciogliere i muscoli del collo.

Dopo ogni schiocco lui sospirava rilassato, assumendo un'espressione estasiata che faceva sorridere la ragazza. Quando però gli fece gettare la testa all'indietro lo schiocco tardò ad arrivare.

Crack

- Aw! Questo l'ho sentito -

- Mi dispiace, ma se non sento schioccare il collo devo continuare a spingere - spiegò lei rimettendolo dritto.

Dopo la testa passò alle braccia, togliendo man mano gli aghi che le bloccavano. Quando Garou si sentì sfilare l'ago dal braccio destro provò subito a muoverlo, ma il risultato non fu quello che aveva sperato: i suoi muscoli erano ancora troppo intorpiditi per rispondere ai comandi.

Roteò gli occhi scocciato e si limitò a rimanere immobile mentre la ragazza gli faceva piegare le dita, il polso e l'avambraccio, scrutandolo di tanto in tanto con sguardo preoccupato.

- Hey, mi sembri un po' smorto. Va tutto bene? -

In effetti Garou non sembrava per niente in forma: aveva il viso gonfio e le palpebre cadenti, sotto le quali spiccavano due profonde e scure occhiaie che lo facevano sembrare un panda che aveva passato la notte in bianco.

Dopo il bacio che T/n gli aveva dato, le farfalle nel suo stomaco si scatenarono a tal punto da non fargli chiudere occhio quella notte: nella sua mente continuava a ripetersi in loop la scena di lei che, con in braccio la bimba, si chinava sul suo viso e appoggiava le labbra sulla sua guancia.

Ormai non poteva più negarlo: si era preso una bella cotta per lei.

La sua presenza aveva su di lui lo stesso effetto di una tazza di camomilla: si sentiva irrequieto se T/n non era nella sua stessa stanza o comunque nel suo raggio visivo, per poi rilassarsi di colpo non appena vedeva il suo viso angelico sorridergli da lontano.

Quando era troppo vicina invece otteneva l'effetto contrario. Si agitava parecchio quando la ragazza si trovava a pochi centimetri da lui, come ad esempio quando lo aiutava a mangiare o voleva controllare le ferite che aveva sulla schiena.

Sentire le sue mani percorrere la sua pelle gli provocava delle scosse elettriche in tutto il corpo, per non parlare di quanto stimolassero la sua fantasia.

Non faceva fatica ad immaginare loro due insieme, abbracciati su quel maledetto divano che per giorni è stato la sua prigione a scambiarsi baci e carezze.

T/n, dal canto suo, era pronta a sentire qualche altro commento sarcastico sul fatto di aver usato la scusa della fiseoterapia per poter mettere le mani sui suoi muscoli, ma quando si accorse che il ragazzo non era in vena di fare battute capì che qualcosa non andava.

- Hai dormito stanotte? -

Garou aprì gli occhi di scatto e si girò verso di lei, osservandola mentre gli muoveva lentamente il braccio verso l'alto tenendolo per il polso e per il gomito.

One shot x readerWhere stories live. Discover now