༆𝑳'𝒂𝒓𝒓𝒊𝒗𝒐 𝑰.༆

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Tokyo, Giappone
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     Gojo Satoru vide la nuova ragazza mettere le sue cose in un armadietto della stazione.
     Era appena arrivata a Tokyo, da un piccolo paesino per frequentare la Tokyo Jujutsu High e così, aveva deciso di portare con sé i suoi due nuovi compagni.

     "Bene, è ora delle presentazioni!" esclamò lui. La ragazza sospirò per poi dire: "Kugisaki Nobara. Rallegratevi maschietti, a quanto pare sono l'unica donna, qui".

     "Behh... non proprio" disse una voce femminile dietro di lei. Nobara si voltò verso la persona che aveva detto quella frase.

     Gojo riconobbe subito quella voce. Lo avrebbe fatto anche se fosse stato in mezzo a tutta la popolazione mondiale.
     Voltandosi verso di lei, accorse che non era cambiata per niente.

     Akane Naora aveva sempre quei capelli corvini. Di un nero simile alle ali di un corvo che le superavano la metà della schiena, in contrasto alla sua pelle bianca come il latte.
     La maggior parte della fronte coperta da una frangia perfetta.
     Occhi ancora più profondi di un buco nero, da risucchiare pianeti e galassie.

     Si rese conto però, che era diventata più alta. Ma non poteva dire per certo se fosse lei, o se fossero i suoi tacchi ad essere cresciuti. Tuttavia, anche se era abbastanza alta rispetto ad altre donne, per lui rimaneva sempre bassa.

     Notò che indossava la sua divisa personalizzata della Jujutsu High: un cardigan leggero senza maniche da arrivare fino alle ginocchia.
     Sotto un top corto, anche quello senza maniche, che le permettevano di mostrare i suoi muscoli della pancia e un pantalone largo a vita alta che copriva le sue lunghe gambe.

     Era bellissima. Ma pochi sapevano che tipo di mostro lei era. Dopotutto, tra simili ci si riconosce.
     Ovviamente non poteva non avere quel suo immancabile sorriso arrogante. Sembrava lo stesso che aveva lui quando si guardava allo specchio. Erano una delle poche cose che avevano in comune.

     Gli altri avrebbero notato solo l'arroganza, ma sapeva, lui sapeva che quel sorriso nascondeva anche l'odio che provava nei suoi confronti.
     Ormai avevano imparato di dimostrare il loro rancore attraverso battute sconce, sorrisi arroganti o provocandosi a vicenda.

     Era il modo più gentile di mandarsi a fanculo e per evitare uno scontro, in modo da non distruggere mezzo Paese.

     Ma era comunque felice che fosse arrivata.
     Le era mancato prenderla in giro, facendola incazzare e vedere il suo viso avere un'espressione furiosa, che per qualche strano motivo la trovava molto adorabile e sarebbe valsa la pena se poi Naora lo avesse preso a pugni.
     Amava infatidire la gente, ma niente era più appagante di far incazzare la propria nemesi.

     Aveva avuto un assaggio dopo più di un anno proprio l'altro ieri, facendo scappare il ragazzo che stava per portare al letto. E si era divertito un sacco vedere lei che cercava di mantenere il controllo sulla sua collera, anche se era evidente che avrebbe volentieri voluto prenderlo a calci.
     Lo aveva scoperto da Yuta che era andata in un bar e lui aveva subito capito che era a caccia di una serata, perciò era stato molto lieto di averla rovinata.

     Purtroppo quella chiamata era per lavoro e anche se non avrebbe mai ammesso, Gojo aveva bisogno di lei in questa questione di Sukuna, soprattutto quando si trattava degli anziani.

     Loro si erano sempre comportati in modo ostile nei suoi confronti. Naora credeva che loro si comportavano così perché lei avesse dei poteri eccezionali, indegni ad una donna.

𝑬𝒏𝒆𝒎𝒊𝒆𝒔 - |{𝒂 𝒈𝒐𝒋𝒐 𝒔𝒂𝒕𝒐𝒓𝒖 𝒙 𝒐𝒄}|Where stories live. Discover now