༆𝑲𝒚𝒐𝒕𝒐༆

809 37 2
                                    

     Satoru e Naora varcarono la soglia dell'enorme cancello dell'Accademia delle Arti occulte di Kyoto la mattina successiva, sotto un sole che colpiva con tutto il suo calore.
     Ma in ritardo, come sempre.

     Durante il loro tragitto in stazione, avevano bisticciato così violentemente, che le persone intorno a loro non poterono non fermarsi a pensare che si comportassero come dei bambini immaturi, anche se uno sguardo di apprezzamento per la loro bellezza non era passato inosservato.

     Ma questo fece sì che perdessero il loro Shinkansen per Kyoto e non ebbero altra scelta che aspettare il prossimo treno, arrivando più tardi del previsto.

     Questa volta però era diverso. I due stregoni più forti (e anche i più immaturi quando si trovavano insieme) dovevano incontrare un membro dei piani alti, cosa che entrambi odiavano più di qualunque altra cosa.

     L'odio e fastidio che provavano nei confronti degli anziani, forse superava di gran lunga anche quello che condividevano tra di loro.
     O almeno era quello che pensava Naora.

     Perciò se non fossero stati già in ritardo di loro, lo avrebbero fatto appositamente solo per irritare uno dei membri dei piani alti.

     "Cosa credi che abbiano deciso, secondo te?" mormorò Naora a Satoru, quando varcarono la soglia del cancello per ritrovarsi in un enorme giardino che portava all'edificio dell'Accademia.

     "Non ne ho la minima idea: il preside Yaga non ha tante speranze e a dire la verità non lo biasimo nemmeno, con tutti i nostri problemi" ammise lui.
     "Beh, se non accettano posso sempre ammazz-" iniziò a dire Naora, quando venne interrotta da una voce.

     "Aku..."
     Naora si voltò, sentendo quella voce che non ascoltava da anni.
     "Uta..." mormorò quando vide una donna che indossava un tradizionale abito miko con una parte superiore di colore bianco e una parte inferiore di colore rosso.

     Utahime corse verso Naora e la abbracciò forte.
     "Mi sei mancata così tanto" disse sottovoce.
     "Anche tu mi sei mancata tantissimo" rispose la corvina ricambiando il suo abbraccio.

     In quel esatto momento Gojo Satoru capì di essere fottutto.
     Veramente fottutto.

     Davanti a sé aveva due persone che lo odiavano come se lui fosse una zanzara in piena estate. E la situazione peggiorava, sapendo erano due donne irascibili.

     Loro due erano capaci di creare un organizzazione "AntiGojo", diventarne il capo e renderla famosa in tutto il mondo.

     Rammentava perfettamente che Naora, Utahime, Shoko e Mei Mei erano sempre state molto unite ai tempi quando erano stati dei studenti. Era un gruppo di ragazze che per lui erano e sarebbero sempre state incomprensibili, come tutte le donne, del resto.

     Una era dipendente dal fumo nonostante fosse un medico, l'altra beveva il vino come fosse l'acqua, un'altra ancora era ossessionata dai soldi e l'ultima invece sembrava una mamma isterica che cercava di mettere in riga quelle tre senza successo.

     Facevano paura in quattro riunite, ma Naora e Utahime erano quelle che lo odiavano di più e la cosa di certo non era molto gratificante.

     Infatti, nonostante non lo avrebbe ammesso ad un'anima viva e lo avrebbe nascosto attraverso il suo sorriso sfacciato e presuntuoso, quelle due riunite che riversavano il loro rancore su di lui, era abbastanza agghiacciante.

     Ma questo non lo aveva fermato a mettere il suo piede in quel momento condiviso tra due migliori amiche che non si vedevano da tanto tempo.
     "E io? Non saluti anche me?" perciò intervenne.
Utahime tentò di fulminare Gojo con lo sguardo e una faccia disgustata.

𝑬𝒏𝒆𝒎𝒊𝒆𝒔 - |{𝒂 𝒈𝒐𝒋𝒐 𝒔𝒂𝒕𝒐𝒓𝒖 𝒙 𝒐𝒄}|Where stories live. Discover now