𝑬𝒏𝒆𝒎𝒊𝒆𝒔 - |{𝒂 𝒈𝒐𝒋𝒐 𝒔𝒂𝒕𝒐𝒓𝒖 𝒙 𝒐𝒄}|

༆𝑲𝒊𝒌𝒖𝒇𝒖𝒌𝒖༆

     Si alzò all'improvviso, quando sentì la nausea arrivare alle stelle.
     Naora si staccò dal letto velocemente per trovare un qualsiasi bagno. Corse dalla stanza e quando aprì una porta, l'unica cosa che vide era il gabinetto dove finalmente poté porre fine ai suoi conati del vomito.

     Mentre la sua nausea si stava calmando, accorse che si trovava in un posto a lei completamente sconosciuto.
     Cercò di ricordare cos'era successo la scorsa notte.
     Flashback dopo flashback, rammentò di aver avuto una conversazione con Satoru su Itadori e Sukuna, poi lei a cavalcioni su di lui con il suo pugnale maledetto sulla gola dell'uomo. Si chiese perché avesse fatto una mossa del genere però dopo di che non si ricordava... niente.
     Ma adesso notò una cosa molto importante.
     "Aspetta, perché cazzo sono nuda?" si chiese, cercando di trattenere il panico.

     Si guardò attorno e vide un accappatoio appeso. Lo prese e lo indossò per coprirsi. Accorse che era enorme su di lei, e dall'odore del legno di sandalo, dedusse che molto probabilmente fosse di Gojo.
     E ora che aveva cominciato a sentirsi meglio, sentì anche il suono dell'acqua che scorreva nel box della doccia.
     "Oh cazzo! Che cosa è effettivamente successo la sera prima?"

     "Ti sei svegliata, finalmente" disse Gojo sotto la doccia.
     "Dove sono?" chiese direttamente lei, ignorando tutto.
     Era certa che lui stesse ghignando. "Non te lo ricordi? Sei a casa mia" rispose.

     "Ma certo. Che domanda stupida" si disse. O forse era ancora rimbambita perché si era appena svegliata con una sbornia da avere l'emicrania.
     "Volevo dire, che ci faccio qui nuda in casa tua?"
     Sentì lui ridere. "Davvero ti sei dimenticata cos'è successo la scorsa notte?"
     "Oh porca puttana" si maledisse.

     "I-io torno in camera. T-tu sbrigati a uscire, dobbiamo parlare" disse lei, cercando di non balbettare e scappò dal bagno per andarsene in camera da letto.

     Naora iniziò a mormorare cose insensate, andando in panico e facendo avanti e indietro nella stanza, manco fosse una maratona.
    "No. Non può essere. Io non potrei mai andare a letto con un <palo bendato> del genere. Ma perché ho bevuto? Che stupida. Non berrò mai più. Ma chi prendo in giro? Non potrei sopravvivere senza il vino. Ma come ho fatto ad ubriacarmi soltanto con una bottiglia? Forse perché era molto pregiato e aveva un tasso alcolemico più alto. Si può darsi. Ero anche molto stanca. Ma non posso essere così stupida da andare a letto con un coglione come lui. Quello stronzo. Se solo avessi scopato quel ragazzo a New York prima di venire a Tokyo, non sarei stata così arrapata da andare perfino a letto con quel bastardo"

     "Hai finito?" chiese una voce pochi minuti dopo dietro di lei.
     Naora si voltò verso di lui e per poco non sbavò dalla magnifica vista che aveva davanti a sé.

     Vide Satoru appena uscito dalla doccia, con soltanto l'asciugamano bianco avvolto intorno alla sua vita.
     Capelli bianchi come la neve ancora bagnati. Poteva chiaramente vedere le piccole gocce d'acqua attraversavano il suo petto tonico e muscoloso, fino a scendere verso la perfetta linea a V...
     "Beh, forse adesso ha senso perché ero così arrapata"

     Sapeva che Gojo fosse un bell'uomo, non poteva negarlo, nonostante avesse una personalità schifosa e il fatto che lo odiasse.
     Anni fa le aveva detto che avrebbe dimenticato tutti gli uomini, una volta che lei lo avrebbe visto a torso nudo.
     E aveva ragione, più o meno. Ma Naora Akane è una donna troppo orgogliosa per dire ad alta voce una cosa del genere al suo nemesi. Non avrebbe permesso che sia lei ad aumentare il suo complesso di dio più di quanto non lo sia già di suo.

     "Naora, stai sbavando per caso?" disse lui compiaciuto.
     Si rese conto che diceva la verità, quando si toccò la sua bocca.
     La corvina scosse la testa per come ritornare nel presente. "Ok Naora, concentrati. Ritorna in te. Devi comportarti come se non fosse successo nulla. Prendi il controllo di te stessa"