༆𝑽𝒖𝒍𝒏𝒆𝒓𝒂𝒃𝒊𝒍𝒆 𝑰.༆

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༒︎ 13 ᴀɴɴɪ ғᴀ, sᴇᴛᴛᴇᴍʙʀᴇ 2005 ༒︎


     "Ti farò a pezzi" ringhiò Naora.
     "Provaci" disse Satoru di fronte a lui, con un sorriso pieno di sé.

     Così Naora si concentrò sull'ombra del ragazzo e

passo attraverso

l'ombra di Satoru ma...

     ma andò a sbattere sul suolo del cortile dell'Accademia delle arti occulte.

     Era la prima volta che Naora si allenava insieme a Satoru, da quando poco più di un mese fa aveva compiuto quindici anni ed era stata ammessa all'Accademia.

     Era la prima volta che mettevano in pratica le loro tecniche l'uno di fronte all'altro, in realtà. Tutte le volte che si sono incontrati quando erano bambini, si erano raccontati delle loro tecnine innate e dei loro progressi. Ma i loro genitori non avevano ancora permesso di confrontarsi tra di loro.
     Però adesso nessuno avrebbe potuto fermarli, anche se Naora non poteva nemmeno immaginare che lei non sarebbe riuscita a sfiorarlo con nessuna delle sue tecniche.

     Avevano deciso di mostrare le loro carte in una giornata soleggiata di settembre, nonostante iniziasse a fare freddo e il cortile fosse ancora umido, dopo numerose giornate di pioggia.

     "Ahiaaa la mia schiena" si lamentò lei.
     Satoru, intanto vedendola per terra, scoppiò in una fragorosa risata.
     "Che cazzo ridi idiota? Aiutami ad alzare"
     "Ok, va bene. Stai calma" disse mentre tratteneva le risate.
     Lui le offrì la mano e lei la prese, ma quell'idiota lasciò la mano mentre Naora si alzava e la ragazza cadde di nuovo.

     "Satoru, giuro che ti prenderò a calci" ringhiò.
     "Naora, ma se non riesci nemmeno a toccarmi" disse mentre rideva ancora.
     Allora lei si alzò, nonostante il dolore sulla schiena e diece un bel schiaffo a Satoru, facendo svanire il suo ghigno arrogante.

     "C-come hai potuto schiaffeggiarmi?!" disse lui, mentre aveva una faccia completamente sotto shock, come se gli avessero lanciato un secchio d'acqua fredda in pieno inverno.
     "Perché sei un fottuto coglione senza cerv..."
     "Fallo di nuovo" disse lui, interrompendo la sua sessione d'insulti senza fine.

     "Cosa?" domandò la ragazza confusa.
     "Dammi di nuovo uno schiaffo"
     "Ma ti si è fuso il cervello?" chiese lei confusa.
     "Tch. Tu fallo e basta. Lo so che mi ami da impazzire a tal punto non vorresti farmi del mal..."

     Naora a quel punto gli diede un sonoro ceffone, facendo finire le sue stupidaggini.
     "Cazzo, fa male" si lamentò lo spilungone.
     "Hai detto tu di farlo" disse lei scrollando le spalle.

     "Potevi fare anche piano" ribatté lui, mentre si avvicinò pericolosamente a Naora, e si abbassò fino a quando il suo volto non fosse a pochi centimetri da quello della ragazza da poter vedere chiaramente i suoi bellissimi occhi cerulei attraverso i suoi occhiali da sole.

     Non poteva non notare che ogni giorno che passava, Gojo diventava sempre più alto, più robusto.
     Anche il suo timbro della voce era cambiato, diventando più grave. Il che era normale, dopotutto a dicembre avrebbe compiuto diciassette anni.
     Ma vedere lui che cresceva in modo così imponente, si rese conto che per qualche motivo la metteva a disagio.
     Perché stava diventando un uomo.
     Un uomo molto attraente. E non era più un bambino che aveva conosciuto tanti anni fa, sia di fisico che di personalità.

𝑬𝒏𝒆𝒎𝒊𝒆𝒔 - |{𝒂 𝒈𝒐𝒋𝒐 𝒔𝒂𝒕𝒐𝒓𝒖 𝒙 𝒐𝒄}|Where stories live. Discover now