༆𝑮𝒖𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒇𝒓𝒆𝒅𝒅𝒂༆

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     L'ufficio del preside Gakuganji era enorme.
     O forse lo sembrava perché la maggior parte della stanza era spoglia, che la rendeva più grande del normale.

     Appena varcata la soglia, Naora e Satoru potevano vedere una grandissima scrivania di legno pregiato, dietro alla quale c'era una finestra enorme di vetro che copriva due terzi del muro, decorata con delle tende di un colore rosso rubino.
     Naora era dannatamente gelosa per quanto fosse bello l'ufficio.

     Poi eccolo eccolo lì, Yoshinobu Gakuganji, seduto sulla sedia dietro alla scrivania, da dove cercava di emanare l'autorità e saggezza da tutti i pori, mentre si accarezzava la sua lunga barba bianca.
     Naora rise tra sé alle parole "autorità" e "saggezza" che le vennero in mente.

     La corvina si voltò verso Gojo, che con sua sorpresa, anche lui si era voltato verso di lei allo stesso tempo.
     Satoru le mostrò uno dei suoi sorrisi presuntuosi, e lei ricambiò.

     Significava che era ora di dare il via ad una guerra fredda tra il preside e i due stregoni.

     "Ma salve, vecchio! Da quanto tempo!" urlò Naora mentre entrava nella stanza, salutando l'anziano come se stesse parlando con un vecchio amico che non vedeva da tempo.
     "È sempre un dispiacere venderti" continuò poi lo stregone accanto a lei.

     Il preside Gakuganji fece una smorfia.
     "Non sapete che cosa significa <essere puntuali>?" chiese cercando di nascondere la sua irritazione.
     "Beh... vedi vecchio" - iniziò Naora - "sei così antipatico che persino il treno ha avuto la pietà di noi e ha fatto in modo che perdessimo lo Shinkansen"

     Gojo trattenne una piccola risata che stava per sfuggirgli dalle sue labbra.
      Era un divertimento assicurato quando Naora aveva a che fare con gli anziani con i suoi insulti piuttosto creativi.

     Ma fino a un certo punto, perché quando perdeva la calma e cercava di attaccarli, diventava una furia che era difficile da calmare.

     "Ma tu guarda..." - gemette con un fare drammatico invece il preside - "I ragazzi d'oggi giorno: hanno proprio dimenticato le buone maniere e dire che sono anche due insegnanti"

     Però quando non ebbe alcuna risposta dai due, chiaramente seccati dalla sua presenza, il preside si rivolse verso la donna coi capelli neri. "È bello sentire che sei tornata in Giappone, Akane"

     Le labbra della corvina si trasformarono in un sorriso più falso dei principi del vecchio che aveva davanti ai suoi occhi e rise.

     "Non lo sapevi, vecchio? Le bugie fanno diventare il naso più lungo quindi non c'è bisogno di mentire: hai già dei percing dannatamente disgustosi, non voglio vedere anche un naso più brutto di quanto tu non lo abbia già. A quel punto nemmeno i miei occhi sarebbero capaci di vedere la tua faccia che diventa ancora più brutta"

     Gojo ridacchiò. "Sei crudele, Naora. Che fa' se <Percing schifosi> avrà anche un naso più brutto di quanto lo ha adesso? Non cambia il fatto che rimarrà sempre un vecchio rimambito"
     "Beh... non hai tutti i torti, immagino" concordò lei con Satoru scrollando le spalle.

     Ma ritornando a portare la loro attenzione verso il preside di Kyoto, i due stregoni notarono che non c'era posto su cui potevano sedersi.
     "Ehhh? Dove sono le sedie?" chiese appunto Satoru.
     "Non ce ne sono. Chiunque venga nel mio ufficio, deve stare in piedi e parlare" disse stoico.

      Ma Naora e Satoru non erano stupidi. Sapevano che l'anziano che avevano di fronte stava cercando di far confermare la sua autorità su di loro, obbligandoli a stare in piedi davanti a lui.
     Peccato che quei due fossero un passo avanti più di chiunque altro stregone.

𝑬𝒏𝒆𝒎𝒊𝒆𝒔 - |{𝒂 𝒈𝒐𝒋𝒐 𝒔𝒂𝒕𝒐𝒓𝒖 𝒙 𝒐𝒄}|Where stories live. Discover now