Momenti difficili.

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Mi mangiucchio nervosa le unghie mentre questo coso minuscolo che chiamano aereo privato si stacca dalla pista. Come puó una cosa cosí piccola fare un volo intercontinentale fermandosi solo una misera volta?
Mi volto verso Charles che tranquillamente si sta guardando qualche foglio che probabilmente riporta qualcosa di utile per qualifiche e gara, di fronte a me Seb ha giá gli occhi chiusi e le cuffie nelle orecchie e di certo tra poco inizierá a ronfare. Poi ci sono io, un fascio di nervi tesi che sobbalza ad ogni minimo vuoto d'aria e ad ogni banale turbolenza.
All'ennesimo scatto Charles si volta quasi infastidito verso di me
"Sophie se continui cosí ti faccio dare un sonnifero" dice rivolgendomi anche uno sguardo tagliente.
"Scusami se questo coso é minuscolo e si muove di continuo, non capisco come possiate essere cosí calmi" rispondo agitata, facendo ridere lui.
"Cosa ridi stronzo, solo perché ci sei abituato..."
"Dai dammi la manina come si fa con i bambini" risponde prendendomi in giro.
"Fanculo" mugugno alzandomi per cambiare posto, con Charles che sghignazza in sottofondo. Prendo il pc per leggere i settaggi delle prove, cercando di distrarmi.

Poco dopo, quando finalmente mi sono estraniata da ció che mi circonda e sono riuscita a concentrarmi sui dati che ho davanti, Charles viene a sedersi di fianco a me prima di sbattermi praticamente il suo iphone in faccia
"Hai visto amore, c'é un tifone in arrivo proprio dove stiamo andando noi" strabuzzo gli occhi per capire se mi sta prendendo in giro o altro ma no, quello che vedo sul suo cellulare mi conferma ció che ha detto poco prima.
"Io scendo." Ribatto. "Io scendo quando facciamo scalo e torno indietro. Fanculo voi stronzi e le vostre macchine" continuo fermamente convinta di ció che sto dicendo, mentre a Charles e Seb sono piegati dalle risate.
Lancio ad entrambi uno sguardo truce e torno a concentrarmi sul mio pc, mentre entrambi si buttano su di me per abbracciarmi.
"Andate via, ruffiani." Dico offesa e questi si allontanano trattenendo le risate; riesco a sentire Seb che rivolge sussurrando un "si é arrabbiata veramente" a Charles mentre l'altro alza le spalle rispondendo "poi le passa".
Mi fanno sorridere e vederli cosí legati nonostante in pista siano grandi rivali mi rende felice, peró appena si voltano verso di me fingo ancora di essere offesa e alzo il dito medio come risposta.

📍Suzuka international racingSabato 12 ottobre

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📍Suzuka international racing
Sabato 12 ottobre

Sono davanti alle vetrate dell'hospitality Ferrari a fissare la pioggia torrenziale che si sta abbattendo sul circuito. Le qualifiche sono state rimandate a domani mattina, nella speranza che questo tifone abbandoni presto la sede del Gran Premio.
Nella mia vita non ho ma visto scendere tanta acqua come sto vedendo in questo momento, la pista sembra un fiume e mezzo paddok è allagato.
Io e gli altri ne abbiamo approfittato per studiare i vari settaggi e per effettuare con calma tutti i breafing tecnici mentre adesso stiamo aspettando che l'intensità della pioggia diminuisca per poter tornare in albergo, dove sono rimasti i nostri due piloti.
"Ciao" sento una voce dietro le mie spalle.
"Ciao Mattia" saluto
"Questa pioggia non accenna a smettere eh!" Mi dice
"Vero... avevi bisogno?" Chiedo sospettosa, dopo aver sentito il suo tono di voce.
"No... cioè.. come sta Charles?" Chiede preoccupato per qualche motivo
"Credo bene, perchè?" Domando non capendo
"Non so, negli ultimi due gran premi non è stato esattamente lucido... in più questa gara del Giappone penso sia particolare per lui, sai per..."
"Jules" lo interrompo "Comunque non ho avuto modo di parlarci, non ci siamo visti molto" ammetto. Mattia annuisce poi, prima di allontanarsi, mi dice che a breve dovremmo riuscire a tornare in hotel visto che la pioggia sta diminuendo.

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