Confidenze.

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Sono ancora qui sulla mia sedia, che fisso un punto nel vuoto... e forse é come mi sento io: vuota. Sono fidanzata da 2 anni con un ragazzo che non mi fa mancare nulla, intelligente e carino ma non é Charles... e io non sono mai riuscita a dire ti amo ma solo a rispondere "anch'io" ogni volta che me lo dice, senza neanche pensarlo veramente. Faccio una risatina isterica, sei una stronza ingrata Sophie, ti sta dando tutto, anche una casa dove vivere e tu lo prendi per il culo. I tuoi genitori sarebbero fieri di te penso ironicamente ad alta voce e non mi accorgo che si apre la porta.

Mi butto con la testa sulla scrivania, mi sembra di avere un martello che mi picchia nelle tempie. Penso che me ne andró a casa...
"Sophie?" alzo di scatto la testa, sapendo a chi appartiene questa voce
"Seb, mi hai fatto morire di paura!"
"Ho bussato 3 volte e quando non hai risposto, sapendo che sei qui, ho aperto la porta e ti ho chiamata altre 10 volte... ma eri impegnata in un monologo..." dice il pilota grattandosi la testa. Dio ha sentito tutto, che imbarazzo...
"Quindi hai sentito" gli chiedo
"Si ho sentito, posso sapere qual é il problema?" E mi si avvicina inginocchiandosi di fronte a me, io non reggo il suo sguardo di ghiaccio e abbasso la testa ricominciando a piangere.
"Sof.. cosa ti succede?" Ma io non riesco a parlare, solo a singhiozzare
"Sophie, parlami. Sono il tuo migliore amico, sono qui per ascoltarti, non avere paura lo sai che non ti giudicherò qualsiasi sia la situazione che ti fa stare così". si alza per prendermi una bottiglietta d'acqua dal distributore automatico presente in corridoio e me la porge, lo ringrazio con lo sguardo e bevo qualche sorso nella speranza di calmarmi.

"Sai che quest'anno non sarai più affiancato da Kimi vero?" Gli chiedo
"Si Sof tutti lo sanno"
"Ecco... e sai anche chi sarà il tuo nuovo compagno di scuderia?" Chiedo ancora
"Beh certo tutti lo sanno, é Lec... cazzo Sophie" si interrompe di scatto, rendendosi conto di tutta la situazione "io mi ero completamente dimenticato di te e lui... ero così impegnato a pensare a me stesso e alla mia preparazione atletica che... scusa Sof sono un migliore amico di merda!"  Dice tutto di un fiato, e penso che per fortuna é allenato altrimenti sarebbe morto per mancanza di ossigeno e mi scappa un sorrisino, finalmente.
"Seb non é mica colpa tua, io non ne parlo mai, te ne ho parlato una volta 1 anno fa é normale che non ricordi... e comunque non esiste nessun te e lui, purtroppo. Non preoccuparti devo solo abituarmi al fatto che sia tutti i giorni nei paraggi... e devo trovare il modo per non farmi vedere..." dico provando a calmare piú me stessa che Sebastian. Lui annuisce ma mi guarda, e conosco lo sguardo
"cosa c'é Seb? Cosa non ti torna?" Chiedo
"Beh... quando sono entrato parlavi di Luca.. lo sai che a me non é mai piaciuto ed ha un qualcosa che non mi convince. Tu eri felice e andava bene così, ma adesso lo vedo nei tuoi occhi che non ci stai più bene, forse all'inizio si, ti aiutava a svagarti, ma adesso che ti sei resa conto che stando con Luca non dimentichi lui forse dovresti pensare al da farsi.. e per quanto Luca non mi piaccia, non é neanche giusto nei suoi confronti" .

Le parole di Sebastian mi colpiscono come un pugno in pieno volto, ma ha ragione non posso continuare a prenderlo in giro, e non posso continuare a prendere in giro me stessa. Lo abbraccio forte, é il mio modo di ringraziarlo per tutto ciò che fa per me e lui ricambia la stretta.
"Adesso vado Sof altrimenti chi lo sente Mattia" mi dice quasi colpevole e io sorrido "comunque ero passato per chiederti se ti andava di uscire a cena questa sera, sai qualcuno mi deve un favore" scuoto la testa facendo un risolino
"E va bene Seb, vada per la cena. Ci messaggiamo più tardi ok? Io intanto torno a casa, vado a riposare e vedo se mi passa questo mal di testa"
"Per farti passare il male dovresti primo smettere di piangere e poi smettere di pensare al peggio e guardare le cose con più positività, meine Liebe" e per la seconda volta il pilota colpisce nel segno, possibile che abbia sempre ragione su tutto?
"Ciao Sebastian grazie e addio" lo spingo fuori dal mio ufficio ridendo, sapendo quanto odia essere chiamato con il nome completo.

Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.

Seulement rouge Where stories live. Discover now