Monte Carlo.

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📍Principato di Monaco, Monte Carlo

Mi sveglio alle prime luci dell'alba e ciò che mi si palesa davanti agli occhi é uno spettacolo meraviglioso che mi mancava da ormai troppo tempo. Monte Carlo é sempre stupenda, ma all'alba é ancora più bella e mi sbrigo a cercare il mio IPhone per immortalare questo momento. Non sono mai stata una persona mattiniera, di conseguenza ho visto poche volte questa luce.

"Bonjour a toi aussi petite" mi dice Charles sorridendo, sottolinenando il fatto che non l'ho ancora salutato

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"Bonjour a toi aussi petite" mi dice Charles sorridendo, sottolinenando il fatto che non l'ho ancora salutato.
"Buongiorno principino" Gli rispondo "quanto sei stanco?" Gli chiedo, notando le occhiaie sotto i suoi occhi stupendi. "Abbastanza, ma giuro che l'espressione che hai fatto prima vedendo casa nostra mi ha ripagato di tutto" mi dice dolcemente e io arrossisco e perdo un battito, cosa mi fai Charles...

Charles mi ha lasciata al mio appartamento ed é andato a casa sua a riposare, dopo 6 ore di viaggio siamo veramente stanchi ma ci siamo accordati per vederci più tardi e andare a pranzo con i miei genitori e la sua famiglia.. e Giada mi ricorda la mia testa. Sarà una pugnalata di certo, sempre se non farà una scenata a Charles prima di partire per fare in modo di andare da soli. Sono appoggiata al termosifone, a Monaco non fa così freddo come a Modena ma il mio appartamento é stato vuoto tanto tempo e sembra che ci siano i pinguini che passeggiano per il salone. Mi vado a fare una doccia calda e poi mi lancio sul mio divano comodissimo, guardando il sole che sorge dalle vetrate, fin quando il sonno mi rapisce.

 Mi vado a fare una doccia calda e poi mi lancio sul mio divano comodissimo, guardando il sole che sorge dalle vetrate, fin quando il sonno mi rapisce

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Mi alzo imprecando di soprassalto, svegliata dal suono insistente del campanello di casa.
"Eccheccazzo, arrivo un attimo" e mi alzo dal divano controvoglia, passando davanti al grande specchio che ho nell'atrio noto quanto orribile, con i capelli sparati in ogni parte e una felpa 3 volte più grande di me. Speriamo non sia qualche sconosciuto anche se nessuno, a parte i miei genitori, sa che sono qua. Apro la porta e mi trovo un Leclerc in tutto il suo splendore.
"Ciao chérie.." poi mi guarda strano e mi chiede "cosa fai vestita così?"
"Beh scusami tanto se stavo dormendo e mi hai svegliata attaccandoti al campanello"
"Ehm...tra 15 minuti dovremmo essere al ristorante.."
Lo guardo come se mi avesse appena detto di avere il principe Alberto rinchiuso in cantina. Impreco, per la seconda volta in breve tempo e corro a preparami. Incredibilmente dopo 10 minuti sono presentabile, con un semplice pantalone in jeans e un top rosa cipria e, visto che oggi c'é il sole, metto un sandalino con il tacco.
"Andiamo?" Chiedo a Charles, impegnato a guardarmi "Cosa c'è che non va? Sto male? Devo cambiarmi?" Chiedo, facendo domande a raffica senza dargli il tempo di rispondere
"No... stai benissimo, tu es trop jolie..." mi dice continuando a guardarmi mentre io prendo il colore di un bellissimo pomodoro maturo
"Andiamo tomate cerise" (pomodorino) mi dice Charles, facendomi avvampare maggiormente.

Arriviamo al ristorante sul mare e ci sono già i miei genitori e la famiglia di Charles ad aspettarci e quando scendiamo dalla Ferrari corrono tutti ad abbracciarmi
"Mi siete mancati tutti" dico quasi con le lacrime agli occhi.
Abbraccio fortissimo i miei genitori, che hanno capito il mio bisogno di staccare da Monaco e non mi hanno mai imposto di tornare, abbraccio fortissimo Pascale, la mia seconda mamma, che mi conosce forse meglio di quanto mi conosca io e per ultimi, ma non per importanza, i fratelli di Charles che sono anche i miei fratelli, quelli che mamma e papà avrebbero voluto ma non hanno potuto darmi.
"Sophie, come se diventata figa in questi anni, non che prima fossi brutta ma insomma guardati, l'aria italiana ti fa propio bene" mi dice diretto il più piccolo dei Leclerc, facendo ridere i miei genitori e Lorenzo ma beccandosi un'occhiataccia da Pascale e da Charles.
"Grazie Arthur, sempre diretto come al solito, anche tu non sei per niente male, peccato tu sia troppo giovane.." dico io suscitando una risata generale da parte di tutti, tranne un'altra occhiataccia di Charles. Questo ragazzo é proprio strano.
"Entriamo?" Chiedo e tutti si avviano all'interno e solo in questo momento noto che manca la ragazza di Charles allora mi fermo aspettando il pilota che si trovava dietro di me e gli chiedo se Giada non venisse
"Lei.. beh non è potuta venire.." mi dice titubante
"Oh, mi dispiace" gli rispondo io falsamente, infatti Charles mi guarda ridendo
"Non dire bugie Sophie, ti conosco bene" e io non posso fare altro che accompagnare la sua risata.

" mi dice titubante "Oh, mi dispiace" gli rispondo io falsamente, infatti Charles mi guarda ridendo "Non dire bugie Sophie, ti conosco bene" e io non posso fare altro che accompagnare la sua risata

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"Basta ragazzi, io sto per esplodere" dice Charles, ed effettivamente anche io condivido questa sua affermazione. Abbiamo mangiato veramente di tutto e sono ormai le 4 del pomeriggio e abbiamo appena finito  i secondi.
"Signori gradite il dolce?" Chi chiede il cameriere ma tutti decliniamo, chiedendo solo il conto.
Ovviamente parte il litigio per chi deve pagare, perché tutti proponiamo di dividere il conto ma Charles insiste per pagare tutto di tasca propria e ci riesce anche, perché gli altri evitano di insistere ancora per non discutere su cose banali.
"Non é che devi ostentare ricchezza solo perché sei il principino della Ferrari" gli dico io fingendomi seria e lui mi risponde con una matura linguaccia seguita da un dito medio.
"Mi erano mancati i vostri litigi" dice Pascale, guardandoci con occhi sognanti e io non posso fare altro che imbarazzarmi

Usciamo rotolando dal ristorante, i miei genitori mi propongono di andare a casa loro per stare un po' in compagnia dopo tanto tempo ma a malincuore declino l'invito perché sono troppo stanca e troppo piena di cibo per riuscire a reggere le troppe domande che di sicuro mi verranno poste.
"L'accompagno io a casa" dice il pilota ai miei genitori "tranquilla Yvonne, non corro come in pista se é questo che stavi per dire" dice Charles, rivolgendosi  a mia mamma che era già pronta a fare la sua solita battutina. Si gira poi verso papà "No Mathis, non rapisco la tua bambina per portarla sui kart" lo dice perché papà é sempre stato contrario al fatto che lo seguissi ovunque quando aveva le gare perché io "dovevo diventare un bravo architetto" come lui. Voglio bene ai miei genitori e loro ne vogliono a me, ma non è stato facile accettare che la loro bambina facesse l'ingegnere aerospaziale per poi diventare l'addetta all'aerodinamica delle automobili.
"Ciao tesoro, ci vediamo domani?" mi dice mia mamma e io non posso declinare l'invito.

Salgo in macchina con Charles, che mi sorride dandomi un buffetto sulla guancia in una maniera dolcissima e gli sorrido a mia volta. Ci avviamo verso casa mia finché il pilota non svolta per un'altra strada.
"Charles... casa mia è dall'altra parte" gli faccio notare
"Lo so petite, conosco dove abiti"
"E perché stiamo andando dalla parte opposta?"
"Fidati di me"
Poi accelera improvvisamente e io mi incanto a guardare le sue mani e le sue braccia mentre guida veloce per le strade di montagna con lo sguardo sempre fiero e concentrato, fidandomi ciecamente di lui e del suo modo di condurre qualsiasi automobile.

 casa mia è dall'altra parte" gli faccio notare"Lo so petite, conosco dove abiti""E perché stiamo andando dalla parte opposta?""Fidati di me" Poi accelera improvvisamente e io mi incanto a guardare le sue mani e le sue braccia mentre guida veloce ...

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Buon Natale a tutti 🥰🎅🏻

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