1. Tre shot

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Capitolo uno

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Capitolo uno

Era una freddissima mattina di ottobre qui a Torino e stavo raggiungendo la mia università di medicina accompagnata dalla mia amata musica sulle droghe e sulle armi sparata al massimo a tutto volume.

Educativo direi. Soprattutto per un aspirante chirurgo.

Faceva fin troppo freddo per essere nemmeno a metà ottobre ed infatti ero avvolta nel mio morbidissimo giubbotto nero. Almeno queste bassissime temperature mi tenevano sveglia e mi facevano aumentare il passo, sennò probabilmente mi sarei addormentata su un marciapiede qui vicino.

Avevo dormito nemmeno quattro ore a causa della mia migliore amica Chiara e della nostra compagnia. Si erano tutti fissati con il calcio ultimamente ed ieri sera mi hanno letteralmente trascinata allo stadio per vedere quella stupida partita di pallone, Juventus - Napoli.

Non ricordavo nemmeno se avevamo vinto o perso, per farvi capire l'importanza.

Cosa c'è di bello nel calcio? Due squadre che rincorrono una fottuta palla guadagnano dei milioni, invece persone che salvano vite, come medici, chirurghi, guadagnano molto meno.

Sicuramente, quando finirò i miei studi di medicina, non guadagnerò mica più di Cristiano Ronaldo. Eppure io ho studiato come una matta per arrivare a quel punto; non penso che si studi per stare dietro ad un pallone, forse si, ma solo 'tecnicamente' e non con notti di studio — eccetto per un mister.

Senza nemmeno accorgermene arrivai davanti alla struttura e notai le mie tre amiche aspettarmi: Chiara, Sofia e Denise.

- Sembri uno zombie... - Mormorò Sofia squadrandomi da testa a piedi.

- Chissà perché. - Fulminai con lo sguardo Chiara.

- Oh, Ale smettila di incolpare me! Sei l'unica che non sta dietro al calcio ormai. - Si difese quest'ultima.

- Dai ragazze non fate le tuttologhe adesso e poi questo non significa che avete il diritto trascinarmi con la forza in uno stadio pieno di gente che urla e di svitati che manco sapranno l'italiano! - Per poco non urlai. - Poi cazzo, tutti odiano la Juve! Siete gli unici cretini a tifarla! - Puntai il dito verso le mie amiche.

- Bada a come parli, la Juventus è la squadra più tifata d'Italia. - Si intromise Denise.

- Tantissima gente tifa per la Juve, non esiste un'altra squadra così in Italia. Per la loro storia, i loro giocatori. - Aggiunse Chiara.

Così guardai Sofia aspettando una sua risposta. - Sof! Dici qualcosa. -

- Io sono come la Svizzera. - Alzò le mani. - E poi siamo ragazze, non dovremmo mica noi litigare per il calcio. -

- E poi... - Mi intromisi marcando le mie parole. - È lunedì mattina ed io voglio andare a salvare vite. - Sorrisi falsamente ed entrai, seguita dalle mie amiche, nell'ospedale universitario.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESAWhere stories live. Discover now