38. È una promessa

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Capitolo trentotto

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Capitolo trentotto

Attirai sempre di più Federico a me chiudendo la porta della nostra stanza d'hotel alle nostre spalle, ancora incredula dalla proposta di Federico. Le mie mani, ancora tremolanti, vagarono nei capelli morbidi e profumati di quello che sarebbe diventato mio marito, mentre lui mi sollevava il vestitino azzurro cielo che stavo indossando buttandolo in un punto non definito della suite.
Ci spogliammo completamente fregandocene del fatto che Chiara e Nicolò dovessero ancora ritornare in stanza, probabilmente anche loro stavano facendo l'amore da qualche parte o, cosa ancora più probabile, stavano ancora festeggiando nel locale sul lungomare ballando e bevendo come dei matti.

- Ti amo Fede. - Sussurrai aiutandolo a sfilarsi la maglietta.

Lui, come risposta, prese il mio viso tra le sue grandi mani e fece scontrare nuovamente le nostre labbra provocandomi un ampio sorriso. - Anche io amore. - Mormorò baciando il mio collo con le sue labbra umide e scendendo sempre di più, prima raggiungendo le clavicole e successivamente il mio seno, che prese anche tra le mani, facendomi gemere rumorosamente.

Iniziammo a camminare verso il letto alla cieca e, una volta raggiunto, lo feci sedere e mi allontanai appena sfilandomi davanti a lui l'intimo che mi era rimasto addosso, facendolo scivolare lentamente lungo tutto il mio corpo. Potei vedere Federico perdere letteralmente il controllo ed eccitarsi ancora di più, infatti si morse un labbro guardando attentamente ogni mio movimento e, con una mossa veloce, mi prese per i fianchi attirandomi a sé e facendomi stendere sopra di lui.

- Com'è sexy la mia mogliettina... - Mormorò al mio orecchio per poi lasciarci un bacio sopra.

Ridacchiai appena e, purtroppo, venimmo interrotti dal rumore delle chiavi che vennero successivamente inserite nella toppa della porta d'ingresso. Sgranammo gli occhi ed alzammo in zero virgola uno secondi le lenzuola infilandocivi sotto con il fiato ancora pesante.
La porta si spalancò ed entrarono in camera Chiara e Nicolò barcollando, ubriachi come non mai.

- Uee! Piccioncini! - Urlò Nico alzando in mano una bottiglia quasi finita di liquore. Il suo tono di voce era talmente alto che fece svegliare persino Gaspare e Lily, che stavano dormendo beatamente sul terrazzo. - Alla salute! - Esordì e si portò alla bocca il liquido color giallo.

- Amore anche io! - La mia migliore amica gli strappò letteralmente la bottiglia dalle mani e bevve.

Federico, il quale era ancora vestito, uscì da sotto le coperte e prese la bottiglia, allontanandola dai nostri due compagni di vacanza.

- Chiesa! - Chiara saltellò provando a riprendersela, ma fallì miseramente.

- Basta voi due, siete ubriachi fradici e sono le fottute sei! - Disse il mio ragazzo svuotando il contenuto alcolico della bottiglia nel water.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESAWhere stories live. Discover now