11. Un errore gigantesco

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Capitolo undici

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Capitolo undici

Italia - Svizzera, qualificazioni per i mondiali.
Ecco a voi il motivo per il quale io e le ragazze siamo in macchina, alle tre di notte, a guidare verso Roma in pieno novembre.

- Che cazzata enorme partire di notte... - Mormorai mentre mi appoggiavo al finestrino pronta per schiacciare un bel sonnellino mentre Chiara guidava con attenzione.

- Mi serve un altro caffè! - Disse quest'ultima.

Denise, dai posti posteriori, tirò fuori un bottiglione pieno di caffè. - Finirà entro mezz'ora se continui a volerne uno ogni cinque minuti. -

- E siamo solo a Bologna... - Sussurrò Sofia esausta. - Altre quattro ore. -

- Tra poco c'è il cambio! - Ricordai a Sofia, che avrebbe dovuto guidare al posto di Chiara. Io ero troppo stanca per farlo, avevo finito la sera stessa un esame in ospedale e non avevo dormito niente.

- Si lo so. -

Avrei visto Federico... Non lo vedevo da giorni. La Juventus, come tutte le altre squadre, a causa delle qualificazioni dell'Italia non giocava più in questo periodo. Erano tutti a tifare per la nazionale.
Il calciatore bianconero si era magicamente allontanato, avevamo passato un paio di giorni dove tutto sembrasse andare per il meglio, dove mi trattava benissimo, come se fossi la sua metà ed ora niente, si era volatilizzato.
Aveva pubblicato un paio di storie su Instagram con Benedetta e la cosa mi urtava parecchio, ma d'altronde non potevo nemmeno fare una scenata di gelosia.

L'ultima volta che l'avevo visto era alla partita contro lo Zenit per la Champions League ed a fine partita, dopo un suo gol spettacolare, suo fratello, sua sorella e Benedetta corsero ad abbracciarlo e quest'ultima lo baciò saltandogli addosso proprio davanti ai miei occhi.
Chiesa mi notò e posso giurare che per un millesimo di secondo mi guardò dispiaciuto, ma poi riprese a baciare la sua fidanzata ed a sorridere come un bambino felice e spensierato, spezzando il mio cuoricino.

- Alessandra parla poco... - Fece notare Denise. - È successo qualcosa? -

- Ho sonno Denni... - Era vero, ma la verità è che ero troppo in pena per Chiesa, non riuscivo a socializzare come se niente fosse. - Ho fatto un esame stasera, vorrei risposare visto che a Roma ci sarà un casino. -

- CAMBIO! - Urlò Chiara accostando in un AutoGrill. - E poi pausa bagno. - Scese dall'auto.

- Vengo anch'io. - La seguii.

Subito dopo vennero con noi anche Sofia e Denise, che si fermarono a comprare altro caffè per il viaggio, visto che Chiara ne aveva bevuto fin troppo.

- Sbaglio o quello è Mancini? - Mi fece notare la mia migliore amica mentre ci avviavamo verso i bagni pubblici. - E quello è... -

Così mi girai di scatto e vidi l'intera squadra dell'Italia fare una sosta in questo fottuto AutoGrill.
Perché proprio questo? Perché proprio a me? Dai, sicuramente da qualche parte dovevano esserci le telecamere e qualcuno doveva saltare fuori dicendo che era uno scherzo!

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESAWhere stories live. Discover now