30. Vacanza in montagna

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Capitolo trenta

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Capitolo trenta

Pov's Alessandra

Manuel non la smetteva di provarci con me, di fare battutine maliziose e di mordersi un labbro ogni volta che mi guardava o che dicevo qualcosa. Ormai ci vedevamo sempre a causa del mio trasferimento al
J Medical ed alcune volte Federico doveva andare via per non scoppiare di gelosia e fare una scenata davanti a tutta la società juventina.
Federico era letteralmente furioso ed io ero esausta di questa situazione.
Le settimane passavo e la situazione rimaneva sempre uguale: gelosia, litigi e, come al solito, tregua.
Riguardo la convivenza a casa sua, tutto procedeva per il meglio, mi ci ero già abituata. Andavamo d'accordo e per i nostri cani era lo stesso. Tutte le mattine mi svegliavo nel suo comodo letto a castello, avvolta dalle sue braccia e dal suo profumo. Poi facevamo sempre colazione insieme ed andavamo a lavoro, eravamo ormai una coppia.
Doveva solamente ufficializzare la cosa è dovevo ammettere che stavo aspettando la sua richiesta con parecchia ansia. Un milione di domande balenavamo nella testa e, come al solito, il pessimismo aveva la meglio su di me. "Perché non me l'ha ancora chiesto?" "Forse non è sicuro di noi." "Non sono abbastanza." "Dovrei aprire l'argomento?" "No, sembrerei troppo pesante."
Scossi la testa per scacciare tutti i brutti pensieri dalla mia testa ed aprii la posta di casa pronta per uscire.

- Hai preso tutto? - Domandai a Federico aspettandolo sulla soglia della porta pronta per partire per Courmayeur, il viaggio che gli avevo regalato per aver portato la Juventus in vantaggio contro l'Inter.

- Si. - Mi raggiunse a passo svelto prendendo con sé la sua valigia nera. - Hai dimenticato qualcosa, amore? -

- Non penso. - Pensai un'ultima volta a tutto il necessario. - Dai, andiamo. -

Così salimmo nella BMW di Federico, o meglio dire Neville, come la chiama lui.

- Che sonno... - Borbottò accendendo il motore della macchina.

- Se ieri sera ti sei sbronzato non è mica colpa mia. -

- Non è andata così! Era solo un aperitivo tranquillo tra bianconeri! -

Tenevo stretto saldamente il volante della mia macchina mantenendo gli occhi fissi sulla strada verso il locale che mi aveva detto Giorgio Chiellini, difensore, nonché capitano, bianconero. Il capitano mi aveva chiamato dal telefono di Federico annunciandomi che aveva alzato un po' troppo il gomito, come al solito, ed l'aperitivo tranquillo si era trasformato in una serata alcolica.
Parcheggiai e decisi di aspettarlo in macchina, d'altronde nella squadra della Juventus solo Chiello sapeva della nostra frequentazione.
Giorgio lo accompagnò fino alla mia auto, da solo non ci sarebbe mai arrivato.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESAWhere stories live. Discover now