37. Faresti con me

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Capitolo trentasette

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Capitolo trentasette

Una cosa era certa: a Napoli sapevano sicuramente tutti come divertirsi, non ci si annoiava mai. Erano quasi le quattro di notte ed eravamo finiti in un locale sulla spiaggia a ballare come dei pazzi dopo la nostra sofisticata ed elegante cena in un ristorante di lusso sul lungomare.

- Madonna mia, che buono 'sto mojito! - Esordì Nicolò guardando il bicchiere di plastica del drink ormai finito. - Ne voglio un altro! - Mi disse avviandosi verso il bancone. - Te vieni? -

Ci riflettei un attimo e poi scossi la testa rifiutando il suo invito, decidendo di smetterla con l'alcol per quella sera. Un martini e tre shot mi avevano già mandato su di giri abbastanza. Appena sarebbe arrivata l'alba avrei voluto chiedere ad Alessandra di diventare mia moglie e farlo da ubriaco fradicio non sarebbe stata l'idea migliore.
Chiara e la mia fidanzata erano andate un attimo in bagno ed ero da solo, appoggiato ad una colonna a lato della pista ad aspettare il ritorno dei tre in vacanza con me.
I miei occhi si illuminarono quando vidi in lontananza la mia ragazza bella come non mai vicino alla porta del bagno pubblico. Stava indossando un vestitino azzurro cielo che le fasciava perfettamente ogni sua curva e forma che mi mandava fuori di testa come se fosse ancora la prima volta. Mi morsi un labbro pensando a cosa le avrei fatto una volta usciti da questo locale e tornati in camera.
La mia attenzione venne catturata da un ragazzo alto circa come me, biondo e con gli occhi verdi, che le stava ronzando attorno vicino alla porta del bagno delle donne. Le era fin troppo vicino per i miei gusti. Lui le sorrideva e si morse un labbro, se la stava letteralmente scopando con gli occhi, mentre lei sembrava piuttosto contrariata ed impaurita. Serrai la mascella, assottigliai lo sguardo e strinsi i pugni. Camminai con passo deciso verso la mia ragazza ed il coglione in questione.

- C'è qualche problema? - Domandai con tono duro fissando i miei occhi in quelli verdi del biondino. - Amore stai bene? - Parlai stavolta con tono dolce alla mia ragazza che sembrava abbastanza preoccupata a causa della presenza del ragazzo.

Lei annuì semplicemente afferrando la mia mano e mettendosi dietro al mio corpo come per proteggersi e sentirsi al sicuro.

- Non mi avevi detto che sei fidanzata con un calciatore. - Rise amaramente il biondo rivolgendosi ad Alessandra.

- Parla pure con me. - Feci un passo avanti. - Mi sembra chiaro che non ti voglia parlare, le hai già rotto il cazzo abbastanza. Non credi? -

- Ma chi cazzo ti credi di essere? Non è che se giochi in Serie A ed in Champions puoi parlare così alle persone. - Mi puntò un dito contro.

Ma cosa c'entra? Questo qui ha una capacità di elaborare un discorso di un bambino di due anni, anzi un bambino saprebbe affrontare meglio un dibattito. - Cosa c'entra il mio essere un calciatore? Sono qui e ti parlo in questo modo perché stai importunando la mia fidanzata. - Ringhiai avvicinandomi sempre di più con tono minaccioso. - È già tanto che io non ti abbia spaccato la faccia, sappilo. -

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESAWhere stories live. Discover now