39. Preparativi

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Capitolo trentanove

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Capitolo trentanove

- Buon Dio... - Borbottai guardando le mie mani tremolanti e camminando avanti ed indietro nel corridoio del J Medical. - Buon Dio che sei nei cieli, ti prego ascoltami attentamente: fa che io abbia passato l'esame e che tutto vada bene... -

- Smettila di dire questa preghiera! La stai ripetendo la venti minuti, Ale. - Parlò Chiara, seccata dalla mia ansia smisurata.

- Cazzo Chia! Come fai ad essere così tranquilla? Per Dio! E se poi non l'avessimo passato? Cazzo, è importante questo esame per passare l'anno. -

- Semplicemente so che abbiamo studiato e non serve a niente disperarsi, ciò che è fatto è fatto e tra pochissimo usciranno i risultati in bacheca. -

- APPUNTO! - Per poco non urlai. - Se fallirò lo vedrà tutto l'ospedale e tutti sapranno che sono una fallita! -

- Leone e Milani, smettetela con questo teatrino drammatico, siamo al J Medical non al teatro della Scala. - Preziosi, nonché il capo dall'ospedale, interruppe il mio discorso passando a passo svelto accanto a noi. Ma si credeva simpatico? Io ero in preda ad una crisi e lui parlava della Scala di Milano? - Comunque i risultati sono usciti due minuti fa al piano terra. - Aggiunse prima di scomparire facendo il suo ingresso in una sala operatoria.

Io e Chiara sgranammo gli occhi, ci guardammo immediatamente ed iniziammo letteralmente a correre fino al piano terra, nonostante l'ospedale fosse tappezzato di cartelli con su scritto di camminare nei corridoi a caratteri cubitali. Il J sembrava un fottutissimo circuito di Formula 1.

- Cazzo, cazzo, cazzo. - Imprecai quando le porte dell'ascendere si chiusero davanti a noi, obbligandoci a prendere le scale normali. - Chia, muovi quel culo! -

- Sei te che sei una cazzo di gazzella. - Affermò con il fiato pesante mentre mi inseguiva. - Ma cosa sei? Sei la figlia di Jacobs? - Domandò poi riferendosi al campione olimpico dei 100 metri piani e della staffetta 4×100 metri ai Giochi di Tokyo 2020.

Una volta arrivate davanti alla bacheca del piano terra mi fermai di botto, seguita dalla mia migliore amica. Guardai attentamente tutti i cognomi, facendo scendere lentamente i miei occhi prima fino alla L, di Leone, per vedere se Chiara fosse passata.

- Sei passata! - Esultai ed avvolsi le mie braccia attorno al suo collo dalla gioia. - Bravissima amò! Sei stata fenomenale! -

- Oh mio Dio, si! Non ci credo! Sto tremando, cazzo! - Mi strinse in un abbraccio e per poco non mi stritolò. - E tu? Sei passata? -

- Non ho ancora visto... Guarda tu per me, io non ce la faccio... - Dissi dando le spalle al tabellone con su scritti i cognomi degli specializzandi.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESAWhere stories live. Discover now