23. Amore

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Capitolo ventitré

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Capitolo ventitré

Pov's Federico

Tenevo saldamente il volante tra le mani mentre guidavo verso casa di quella che tra poco sarebbe diventata la mia ex fidanzata Benedetta.
Stavolta l'avrei fatto, per davvero. Basta scuse, basta mentire.
Stamattina ero tornato a Torino dopo una serata abbastanza movimentata a Roma con molti dei membri della Serie A. In effetti sono successe fin troppe cose ieri sera. Io che dico ad Alessandra di amarla, io che la stuzzico da sotto il tavolo in una sala con fin troppa gente ed infine, una conclusione in bellezza, Manuel che viene lasciando da Alessandra davanti a tutti. Notizia che ha fatto parecchio scalpore ieri sera.
E come se non bastasse esagerai con l'alcol insieme ai miei tre carissimi amici Alessandro Bastoni, Andrea Belotti e Nicolò Barella.
Dovetti ammettere che quello champagne era davvero strepitoso, a cinque bicchieri belli pieni persi il conto, infatti, dopo mezzanotte e mezza non ricordai assolutamente più niente. Persi totalmente la condizione del tempo e delle mie azioni.
Stamattina mi svegliai con un mal di testa veramente insospettabile ed a colazione Belotti mi fece vedere un paio di foto scattate le sera prima, dov'ero totalmente fuori di me.

Mi fermai a causa del semaforo rosso ed iniziai a pensare. Nonostante i miei postumi decisi di provare a formulare un discorso di senso compiuto. Cos'avrei dovuto dire a Benedetta? "Ehi, ciao! Non ti amo più da un pezzo e mi scopo un'altra della quale sono innamorato da mesi." Assolutamente no. Dovevo creare un pensiero sensato ed anche in fretta, il tempo stringeva.

Le avevo scritto per dirle che sarei arrivato a breve da lei per parlare di una cosa seria.
"Tra poco arrivo a casa tua"
"Devo parlarti..."
Questi erano stati i miei messaggi, si capiva che non portavo notizie positive, no?

Dopo qualche minuto parcheggiai la mia amata Neville e fissai un punto non ben definito davanti a me.

- Ciao... - Iniziai a provare il mio monologo. - Il punto è che non funziona più. - Scossi la testa. - Nah! Ma che cazzo sto dicendo? Cos'è un telecomando che non funziona più? - Mi rimproverai da solo. - Ok. Riprova Federico. - Feci un respiro profondo. - È da un po' che non provo più quel sentimento... Non voglio illuderti e non voglio nemmeno auto convincere me stesso che ci sia ancora qualcosa tra noi, che in verità non c'è più da un pezzo. Sono stato benissimo in questi due anni e mezzo di relazione, ma le cose non durano per sempre e siamo grandi per capire che la nostra storia è giunta ad un termine. Non siamo più felici insieme e dobbiamo accettarlo... -

Mi meravigliai del mio copione. Avevo detto cose di senso compiuto, finalmente!

- Chiamatemi filosofo. - Parlai con me stesso ad alta voce mentre scendevo dalla mia auto avviandomi verso il portone della sua abitazione.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESAWhere stories live. Discover now